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OISA 1937 lancia l’OISA EXTRA dedicato a Domenico Morezzi

Il progetto “OISA 1937”, rilancio della storica Manifattura di Orologi italiana, avviata nel 1937 dal Maestro Orologiaio Domenico Morezzi, diviene finalmente realtà, con la presentazione della serie limitata OISA EXTRA, dedicata al fondatore, animata da uno dei suoi più celebri meccanismi, rimodulato e aggiornato,  il 29-50 Cinque Ponti da 13’’’, emblema di competenze assolute che in Italia ci sono, e che devono essere valorizzate. 

Abbiamo già presentato sulle “colonne” di questo sito il progetto OISA 1937, raccontato da Marco Mantovani, Presidente di Locman, main partner dell’iniziativa ma, dato che si tratta di una bellissima storia e, per giunta, italiana, la riproponiamo, aggiungendovi, una sorpresa finale, per appassionati. Di fatto, OISA 1937 segna il rilancio della filiera produttiva di orologi Made in Italy, perpetuando l’unica Manifattura di Orologi mai esistita in Italia. OISA 1937 è figlia della passione e della professionalità di Domenico Morezzi, piemontese, classe 1897, sopraffino Maestro Orologiaio, il quale dopo un periodo di specializzazione e attività in Svizzera, nel 1937, rientrato a Milano, fondò O.I.S.A. (acronimo di Orologeria Italiana Società Azionaria). All’inizio, la sede era in  viale Regina Margherita, e il focus era la produzione artigianale di movimenti progettati, lavorati e assemblati “in house”. OISA 1937 brevettò e commercializzò numerosi marchi di orologi da polso (citiamo Xaros Watch, Hemeros, Oisa Extra, sul quale torneremo tra poco), portando avanti, contestualmente, la produzione di diversi movimenti di precisione, con i quali forniva anche altre Case produttrici. 

Domenico Morezzi (1897-1968), Maestro Orologiaio, fondatore di OISA 1937, al banco di lavoro.

A causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Morezzi dovette trasferirsi a Oggiono (VA), per, poi, tornare a Milano nella nuova sede in viale Bligny e, quindi, definitivamente, stabilirsi in Corso Como 10. Qui continuò a progettare movimenti (calibri ad ancora, tra i quali, il riconosciuto 29-50). Morezzi diresse l’azienda fino al 1968, anno della sua morte, e negli ultimi tempi fu supportato del nipote, Carlo Boggio Ferraris. Alla fine degli anni ’60, le capacità produttive consentivano la realizzazione di 10.000 movimenti al mese. Si stima che, nel corso di 31 anni di attività, O.I.S.A. abbia prodotto componenti per un totale di 4.000.000 di orologi venduti e Morezzi “firmò” internamente più di 10 calibri di alto livello: torniamo a dire, un patrimonio straordinario. In seguito alla scomparsa del nonno, fu proprio il nipote Carlo a portare avanti la società e a guidarla fino all’apice del suo successo. Con l’arrivo sul mercato dei movimenti al quarzo, però,  fu costretto a cessare la produzione verso la fine degli anni ‘70. Carlo, comunque, non si è mai arreso, coltivando il progetto ambizioso di riportare in vita quella splendida realtà e trovando virtuose sponde in Marco Mantovani – Presidente di Locman –,  Benedetto Perrotta di Officina Meccanica Futura e in partner finanziari di alto livello come Andrea Morante e Daniela Berizzi Roux, per la parte strutturale-organizzativa, mentre, sotto l’aspetto tecnico, la direzione del rilancio è stata affidata all’esperienza e alla preparazione di un Maestro Orologiaio come Fausto Berizzi. Via via, tutto si è trasformato in un’operazione estremamente concreta, il cui intento fondamentale è stato quello di mettere a disposizione di tutto il settore, movimenti meccanici Made in Italy di alta qualità, precisione e affidabilità. La produzione è iniziata nei laboratori di Pavia e, con l’iniziale supporto del S.I.O. (Scuola Italiana Orologeria) – di proprietà Locman – e di Officina Meccanica Futura, l’idea è quella di portare gradualmente OISA 1937 ad una sostanziale indipendenza. Vi è, tra l’altro da considerare che l’alta qualità dei meccanismi fruisce anche della certificazione Chronofiable in Svizzera. Ciò detto, nel 2022 saranno 1.000/1.300 i movimenti previsti e, a partire dal 2023 è stato programmato uno sviluppo graduale tale da portare, a regime, nel medio periodo a 10.000 unità all’anno. 

Nuovo calibro manuale OISA 1937 29-50, ultrapiatto, da 29,5 mm e 3,48 mm di spessore: bilanciere a regolazione inerziale, 25.200 alternanze/ora, sistema antiurto Kif e riserva di carica pari a 60 ore: tolleranza cronometrica giornaliera, calibrata su +/- 10 secondi. I cinque ponti, riferiti al bilanciere (passante), alla ruota di scappamento, a ruota dei secondi/ruota mediana, alla ruota dei minuti, a bariletto/ruota rochet, sono decorati a Côtes de Genève “à la main”, mentre la platina è lavorata a Perlage.

Attualmente l’attività è concentrata sulla fabbricazione del succitato calibro manuale da 13’’’, 29-50 Cinque Ponti, progettato nel 1966 da Domenico Morezzi, rimodulato nella meccanica, nell’estetica e nei materiali. Il movimento 29-50 ultrapiatto è costruito in ottone, titanio o alpacca e prevede 19 rubini; con un diametro di 29,50 mm e uno spessore di 3,48 mm è personalizzabile in base alle esigenze della clientela, sia nei materiali – con la possibilità di inserire alcune componenti in oro –, sia nelle finiture fatte a mano in house. Tale calibro si distingue per alcune innovazioni importanti: in primo luogo, i secondi centrali diretti, senza alcun rinvio; in seconda istanza, le ruote centrali di ore e minuti, su cui assi sono calettate le rispettive lancette dipendono da un rinvio/frizione sulla periferia del quadrante, anziché dal treno del tempo, un’inversione che ha consentito una sensibile riduzione dello spessore, tale da configurare una struttura molto sottile, di altezza pari a, come detto, 3,48 mm, una misura, all’epoca di assoluto rilievo. Sulla base di questi connotati, il calibro, ridenominato OISA 1937 29-50, opera ad una frequenza di 25.200 alternanze (3,5 Hrz), esercitata da un bilanciere a regolazione inerziale (masselottes poste sul volantino), con sistema antiurto Kif, e la riserva di carica è pari a 60 ore. Interessante la tolleranza cronometrica giornaliera, calibrata su +/- 10 secondi. A livello di finiture, i cinque ponti, riferiti al bilanciere (passante), alla ruota di scappamento, a ruota dei secondi/ruota mediana, alla ruota dei minuti, a bariletto/ruota rochet, sono decorati a Côtes de Genève “à la main”, mentre la platina, come nella migliore tradizione orologiera, è lavorata a Perlage.

OISA EXTRA “Domenico Morezzi”, nella versione in acciaio da 38 mm, vetro zaffiro antiriflesso, lunetta scanalata e fondello chiuso a vite e “a vista” sul calibro manuale OISA 1937 29-50; stemma di OISA 1937 inciso sulla corona e anse saldate dal tradizionale profilo a “cornes de vache”. Impermeabilità fin a 50 metri. Quadrante bianco con scala della minuteria sul rehaut; indici a barretta e a numeri arabi ai quarti, serigrafati neri, sfere brunite  “miste” (tipo Breguet e a foglia). Calibro manuale di manifattura, OISA 1937 29-50. Edizione limitata a 97 esemplari. Prezzo: 4.890 euro.

OISA EXTRA “Domenico Morezzi”, nella versione in oro rosa da 38 mm. Caratteristiche estetico strutturali assimilabili alla versione in acciaio. Quadrante blu cobalto (privo di scala della minuteria sul rehaut) con finitura centrale a guilloché “à la main”. Calibro manuale di manifattura, OISA 1937 29-50. Cinturino in alligatore. Serie limitata a 18 esemplari. Prezzo: 14.900 euro.

La serie “Domenico Morezzi”

Inevitabilmente e giustamente, la prima serie di orologi prodotta da OISA 1937, con il meccanismo sopra illustrato, vuole onorare la memoria del fondatore, ed è stata chiamata, per l’appunto, “Domenico Morezzi”. “L’idea di questo modello” – rivela Carlo Boggio Ferraris – “mi si è presentata quando, qualche anno fa, ho ritrovato nel solaio di mia mamma un orologio OISA EXTRA degli anni ’40. Orologio che non avevo mai visto prima di allora. Questo ritrovamento mi ha incuriosito e ho iniziato a fare una serie di ricerche che hanno portato alla nascita di questo primo orologio che volevo fosse commemorativo di mio nonno, Domenico Morezzi”. Chiaramente, detta collezione è presentata in edizione limitata, nelle versioni in acciaio 316L e in oro rosa. Aggiunge Boggio Ferraris: “Mio nonno è nato nel 1897 e il calibro più diffuso, tra quelli della produzione OISA, si chiamava proprio 18-97. Per questo motivo ho deciso di realizzare questo orologio in una serie limitata e numerata di 18 esemplari in oro rosa e 97 con cassa in acciaio”. Il modello “Domenico Morezzi”, marcato, dunque, Oisa Extra, è stato realizzato su cassa da 38 mm – omaggio a una delle casse originali prodotte da Morezzi nel suo laboratorio -,  sormontata da un vetro zaffiro con trattamento antiriflesso, lunetta scanalata e fondello chiuso a vite e “a vista” sul pregevole calibro: a tal proposito, l’esemplare è personalizzabile con un’incisione del proprio nome o delle iniziali sui ponti o sulla platina – spicca già sul coperchio del bariletto, la scritta “Made in Italy” – ed è impermeabile fino a 50 metri. Una simile sottolineatura, riferita al’eccellenza della matrice squisitamente italiana del prodotto, la troviamo anche sul quadrante, al 6: con indici a barretta e a numeri arabi ai quarti, luminescenti, e con lancette “miste” (tipo Breguet e a foglia), prevede sulle versioni in acciaio, i colori bianco/blu/nero e la scala della minuteria sul rehaut, non presente sull’oro rosa. In questa declinazione, il quadrante, infatti, nelle cromie bianco/nero/blu cobalto è stato oggetto di una raffinata finitura centrale a guilloché “à la main”. Lo stemma di OISA 1937 è inciso sulla corona dell’orologio, in una cassa completata da anse saldate dal tradizionale profilo a “cornes de vache”. Il cinturino è in alligatore per la versione con cassa in oro (14.900 euro) e in pelle saffiano nero per il modello in acciaio (4.890 euro), con la possibilità di impiegare un bracciale in maglia Milano per entrambe le varianti. Il futuro dell’orologeria italiana è stato disegnato e questa, senza dubbio, non può essere che una buona notizia. 

OISA EXTRA “Domenico Morezzi”, nella versione in acciaio da 38 mm, con quadrante nero. Serie limitata a 97 esemplari.

 

OISA EXTRA “Domenico Morezzi”, nella versione in acciaio da 38 mm, con quadrante blu. Serie limitata a 97 esemplari.

 


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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