Il 7 aprile, ufficialmente, l’orologeria volta pagina, dopo un anno trascorso tra dubbi e domande per un futuro dalle tinte fosche. Oggi, guidati da una luce molto fioca in fondo al tunnel della pandemia, ma pronti, con rinnovate energie ai blocchi di partenza, gran parte degli attori dell’universo del segnatempo hanno scelto il fulcro mediatico/commerciale internazionale che accoglierà, anno per anno, novità, eventi e progetti. Si tratta di Watches & Wonders, nella sua originaria sede di Ginevra e, poi, nella sua proiezione orientale a Shanghai. Un indirizzo significativo, manifestando, nel contempo, la volontà di fare fronte comune per riportare il mercato alla sua giusta velocità.
Il 2020, a livello espositivo e fieristico, non è sostanzialmente esistito e dopo la LVMH Watch Week di Dubai di gennaio, il pianeta è piombato nel buco nero della pandemia: non è stato più possibile progettare, pianificare, proporre, se non navigando a vista e con risultati immaginabili. La ripresa del mercato cinese e una dignitosa propulsione generale, verificatasi alla fine di un anno decisamente disgraziato, hanno fatto sì, complice l’arrivo dei vaccini per scacciare definitivamente virus e mascherine, che il 2021 diradasse nebbie e dubbi per indirizzare di nuovo l’orologeria su binari più virtuosi. E quando tutto è stato chiaro, ci si è accorti, da un lato, che la Fiera di Basilea non esisteva sostanzialmente più, annullata da un’impressionante sequenza di errori e, se ci è consentito, da un inspiegabile autolesionismo, e dall’altro che il polo espositivo ginevrino, pilotato dalla Fondation de la Haute Horlogerie e denominato Watches & Wonders, costituiva l’unica alternativa credibile su cui costruire in proiezione, un porto sicuro cui affidare il delicatissimo compito di ospitare il momento clou di ogni anno: la presentazione delle novità e degli indirizzi strategici. Ecco allora, pur nella consapevolezza di non poter dar seguito ad un evento in presenza a Ginevra, città simbolo dell’impareggiabile cultura orologiera elvetica, a motivo del persistente clima di incertezza legato alla pandemia, e per motivi di sicurezza, che ben 38 brand d’indiscutibile prestigio, hanno deciso di aderire al nuovo format del Salone, messo a punto dal Comitato degli Espositori di Watches and Wonders Geneva. Ovviamente, come sopra accennato, l’organizzazione di un appuntamento in grado di riunire professionisti e protagonisti dell’orologeria in un unico luogo è una forte necessità, non solo per garantire la continuità delle attività commerciali, ma anche per chiamare a raccolta le Maison, i distributori e i rappresentanti dei media internazionali.
Il primo “capitolo” è previsto dal 7 al 13 aprile, quando, virtualmente nella città di Calvino, prenderà vita la piattaforma digitale watchesandwonders.com.
Elenchiamo, qui di seguito, i marchi che hanno aderito, in ordine alfabetico: A. Lange & Söhne, Arnold & Son, Baume & Mercier, Bulgari, Carl F. Bucherer, Cartier, Chanel, Chopard, Chronoswiss, Corum, Ferdinand Berthoud, Greubel Forsey, H. Moser & Cie., Hermès, Hublot, IWC Schaffhausen, Jaeger-LeCoultre, Louis Moinet, Louis Vuitton, Maurice Lacroix, Montblanc, Nomos Glashütte, Oris, Panerai, Patek Philippe, Piaget, Purnell, Rebellion Timepieces, Ressence, Roger Dubuis, Rolex, Speake-Marin, TAG Heuer, Trilobe, Tudor, Ulysse Nardin, Vacheron Constantin, Zenith.
Seguirà, poi, un secondo “capitolo”, e questa volta in presenza in Cina, precisamente a Shanghai, nella cornice del West Bund Art Center. Alla seconda edizione di Watches and Wonders Shanghai – la prima si è svolta nel settembre 2020 – parteciperanno (sempre in ordine alfabetico): A. Lange & Söhne, Baume & Mercier, Cartier, Chopard, IWC Schaffhausen, Jaeger-LeCoultre, Montblanc, Panerai, Piaget, Roger Dubuis, Rolex, Tudor, Ulysse Nardin e Vacheron Constantin. Dunque, al parterre d’eccellenza che si era già venuto a formare lo scorso anno a seguito dell’implosione di Baselworld, si sono aggiunti ufficialmente anche Bulgari, Carl F. Bucherer, Hublot, Louis Vuitton, TAG Heuer e Zenith.
Evidentemente, non era mai accaduto prima che un numero così cospicuo di prestigiosi brand dell’orologeria si riunisse attorno al format Watches and Wonders. Si tratterà, come detto, per il capitolo ginevrino, di un evento esclusivo online, destinato ai professionisti, ai distributori e ai rappresentanti dei media, ma anche ai clienti VIP dei marchi, invitati a scoprire in anteprima le novità del 2021. Per agevolare gli scambi e permettere ai visitatori del mondo intero di vivere appieno l’esperienza del Salone, la piattaforma digitale watchesandwonders.com, lanciata con successo ad aprile 2020, acquisisce funzionalità supplementari. La nuova versione è più interattiva, più funzionale e basata sullo scambio e sui servizi, ed è stata sviluppata per promuovere le sinergie, la comunicazione e il networking. Tutto questo attraverso una ricca e intensa programmazione, dove i visitatori saranno prima di tutto gli attori del Salone, grazie agli scambi diretti con i marchi attraverso le live chat e le dirette in streaming.
In programma, i discorsi di apertura delle Maison per presentare le novità o annunciare importanti partnership; le conferenze stampa online; un Morning Show live per conoscere quotidianamente le novità del Salone; le conferenze e i panel dove i player del settore e le personalità di rilievo dibatteranno sui temi attuali. Questi contenuti ad alto valore aggiunto curati dalle Maison partecipanti e dagli esperti della Fondation de la Haute Horlogerie, organizzatrice del Salone, arricchiranno il programma dei sette giorni di presentazioni. Insomma, si tratta, a tutti gli effetti, di un segnale estremamente positivo, connotato dalla volontà di una parte molto rappresentativa del settore di percorrere una strada comune, nella convinzione che la ripresa del mercato passi per un impegno congiunto, e nell’attesa, nella primavera del 2022, di un Salone “fisico” anche a Ginevra, al Palaexpo-Genève.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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