READING

LVMH Watch Week 2021, l’orologio di qualità ripren...

LVMH Watch Week 2021, l’orologio di qualità riprende il suo cammino

Bulgari, Hublot e Zenith hanno presentato idee e prodotti per un 2021 dalle grandi aspettative che, decisamente, non sono andate deluse. Ecco un piccolo assaggio, di ciò che i tre brand proporranno sul mercato nei prossimi mesi. Ma siamo solo all’inizio…

Lo scorso 25 gennaio i brand orologieri del Gruppo LVMH (ad eccezione di TAG Heuer, che ha preferito concentrarsi totalmente sull’annuncio di un’importante collaborazione, il prossimo 4 febbraio, della quale vi daremo conto in tempo reale), confermando una strategia avviata nel 2020 a Dubai, prima dell’esplosione della pandemia, hanno presentato le loro novità, evidentemente, in un’”atmosfera” digitale. Si è aperto, dunque, l’anno orologiero 2021, sul quale “pesa” una responsabilità cruciale al fine di consolidare una ripresa avviatasi, su differenti velocità, dall’ultimo trimestre del 2020. E, in tal senso, ascoltando i CEO di Bulgari (Jean-Christophe Babin), Hublot (Ricardo Guadalupe) e Zenith (Julien Tornare), emerge un incoraggiante ottimismo, alla luce dei primi riscontri da parte del network distributivo, relativi ai prodotti lanciati. Il lavoro è stato distribuito su 5 giorni, considerando il coinvolgimento di tutti i mercati di riferimento, le interviste e gli approfondimenti e il CEO della Divisione LVMH Watch & Jewelry, Stéphane Bianchi, ha sottolineato come “la LVMH Watch Week abbia dimostrato, ancora una volta, di costituire un momento fondamentale d’incontro con retailers e media partner per condividere idee, progetti e programmi all’inizio di un anno di lavoro”. Aprendo lo sguardo su quanto abbiamo avuto modo di osservare sul display dei nostri computer, diversi sono stati gli spunti d’interesse, coerenti con il DNA dei singoli marchi. In questa pagina, mostreremo solamente alcuni highlights ma ovviamente, nel prossimo futuro avremo modo di estendere analisi ed argomentazioni agli altri modelli che hanno visto la luce durante la settimana appena trascorsa.        

Nell’immagine d’apertura, possiamo vedere, da sinistra, Stéphane Bianchi (CEO LVMH Watch & Jewelry Division), Julien Tornare (CEO di Zenith), Jean-Christophe Babin (CEO di Bulgari), Ricardo Guadalupe (CEO di Hublot).

Bulgari, Octo Roma Carillon Tourbillon in titanio DLC nero. Meccanico manuale, con ripetizione minuti attivata su suoneria a “carillon”; due bariletti e riserva di carica del movimento che arriva alle 75 ore. L’orologio con suoneria è, sempre di più, una complicazione che vede la Maison tra i punti di riferimento mondiali.

 

Bulgari, Lucea Intarsio, in acciaio da 33 mm; lunetta incastonata con diamanti; corona con rubellite taglio cabochon e un diamante. Quadrante in madreperla grigia decorato usando la tecnica dell’intarsio e incastonato con 11 indici in diamanti. Cinturino in alligatore nero. Movimento automatico.

BULGARI

Afferma Fabrizio Buonamassa Stigliani, Watches Design Senior Director di Bulgari: “Siamo specializzati nel realizzare le cose che non ci si aspetta, con i materiali che tutti conoscono”. Una sintesi in cui emerge un mix unico fra tradizione e proiezione contemporanea. Quest’anno, il lavoro si è distribuito tra proposte sulle collezioni femminili – ultimo capitolo della saga Serpenti, con la variante Spiga, Lucea con quadranti in madreperla lavorati ad intarsio e Diva’s Dream in cui l’alta gioielleria si fonde con la meccanica complicata ed i mestieri d’arte – e significativi ampliamenti della collezione maschile Octo, con il Finissimo S (esaltazione dell’acciaio), monocromatico, il Finissimo S Chronograph GMT e il Finissimo Chronograph GMT Titanium, d’impatto monolayer. Il tutto definito da un pezzo espressivo di due savoir-faire tecnici in cui la manifattura orologiera Bulgari eccelle, come il tourbillon e la ripetizione minuti. Tali complicazioni sono riassunte nell’Octo Roma Carillon Tourbillon (limitato a 15 pezzi), dalla cassa, da 44 mm, più compatta e tendente verso la rotondità rispetto al Finissimo, in titanio DLC nero, con la carrure oggetto di un openwork, ripreso sulla griglia di quadrante e fondello, per consentire la massima propagazione del suono. Nato sullo schema del noto modello di Daniel Roth (Casa acquisita nel 2000 e, poi, “fusa” nel brand romano), ma rielaborato per adattarlo alle geometrie di una cassa diversa, come sopra accennato, la ripetizione minuti – attivata mediante il pulsante al 9 – fruisce dello schema sonoro a “carillon”, rintoccato sui gong circolari, fronte quadrante, da tre martelli, a suonare il do per le ore, la sequenza mi-re-do per i quarti d’ora e il re per i minuti. Il calibro manuale di manifattura BVL428, dispone di tourbillon e di due bariletti (suoneria e movimento) per una riserva di carica di 75 ore. 

Big Bang Tourbillon Automatic Orange Sapphire, cassa da 45 mm in zaffiro arancione lucido; 6 viti in titanio su lunetta. Cinturino in caucciù arancione. Movimento automatico con tourbillon, di manifattura, calibro MHUB6035, con micro-rotore in oro bianco a 22 carati, posizionato frontalmente al 12 e scheletrato con la firma Hublot. L’expertise della Maison sulla lavorazione del vetro zaffiro è ai massimi livelli.

Big Bang One Click da 33 mm, in cui è adottato il sistema di smontaggio brevettato “One Click”, che permette di cambiare cinturino con facilità per far assumere all’orologio un look diverso. La scelta è fra il caucciù naturale inciso in rosa (foto, su cassa in King Gold, con lunetta incastonata con diamanti e quadrante nero), in nero, in blu, in bianco, in celeste, in rosso, in verde, in arancione, e la pelle di vitello lucida in blu elettrico o rosa lampone, o ancora, in arancione terracotta.  

 

HUBLOT

Ricardo Guadalupe, CEO di Hublot, nel presentare i nuovi modelli 2021 della Maison (fra l’altro, i Big Bang Integral con bracciale in ceramica e il Big Bang MP-11 Magic Gold con 14 giorni di autonomia, ma anche, sul fronte femminile il raffinato, dinamico e funzionale Big Bang “One Click” da 33 mm, con l’opportunità di sostituire facilmente il cinturino) si aggira orgoglioso all’interno della manifattura di Nyon, soffermandosi, in particolare, di fronte al sofisticato macchinario Ultrasonic, protagonista del processo d’industrializzazione del cristallo zaffiro, materiale durissimo e difficile da trattare, del quale è leader al mondo. La Casa, infatti, può vantare una competenza unica nella lavorazione dello zaffiro sintetico, sviluppato in diverse colorazioni, come il nero, il blu, il rosso e il giallo, da replicare efficacemente in serie e non semplicemente su singoli esemplari. Tutto questo per introdurre un pezzo d’indiscutibile impatto tecnico ed estetico. Ci riferiamo al Big Bang Tourbillon Automatic Orange Sapphire con cinturino in caucciù, in cui lo zaffiro è declinato per la prima volta in arancione – ottenuto grazie all’aggiunta di titanio e cromo -, in edizione limitata a 50 esemplari. Come accennato, la Maison non si è limitata alla prodezza strutturale, ma vi ha aggiunto anche un nuovo movimento, sviluppato in-house, dotato di tourbillon su alimentazione automatica, consentita da un micro-rotore in oro bianco a 22 carati, posizionato frontalmente al 12 e scheletrato con la firma Hublot. Ad esso risponde simmetricamente il tourbillon al 6, in un’apparente linearità di trasmissione meccanica, a nascondere una complessità resa leggera dai tre ponti in zaffiro trasparente. Il calibro MHUB6035, a vista, fronte e retro (26 rubini, 21.600 alternanze/ora), su cui scorrono sfere e indici a luminescenza “orange”, dispone di tre giorni di riserva di carica. La Casa ha previsto il Big Bang Tourbillon Automatic, anche in Texalium e ceramica nera (in 100 pezzi, per ognuno), confermando, con le parole di Guadalupe, “l’Art of Fusion  in tutto il suo splendore, secondo i canoni Hublot”. 

 

 

Lo stile impattante e aggressivo del nuovo Zenith Chronomaster Sport in acciaio da 41 mm, realizzato con quadrante nero o bianco, ognuna nelle due varianti con bracciale in acciaio e cinturino in caucciù effetto “cordura”. Originale scala a 1/10 di secondo tratteggiata sull’anello della lunetta in ceramica nera e abbinata alla sfera centrale. Rispetto della tradizione nella colorazione dei tre contatori sovrapposti, nelle tonalità del blu, del grigio chiaro e dell’antracite.

ZENITH

Zenith punta decisamente su due pilastri della sua proposta orologiera, il Chronomaster e il calibro El Primero. Nessun intento celebrativo, ma solo la volontà di portare avanti un’evoluzione cominciata negli anni ’60, con il cronografo A 277 con sfacci sulle anse, proseguita nel 1969 con il modello A 386 (uno dei tre primi esemplari sui quali fu montato l’El Primero 400, connotato dai tre contatori sovrapposti nelle tonalità del blu, del grigio chiaro e dell’antracite) e definita nel 2012, con l’El Primero Striking 10th. Nel mezzo, l’imprescindibile variante El Primero De Luca (prima serie del 1988, dal nome dell’allora AD di Zenith) e il Rainbow del 1992, al fine di assemblare su di uno stile urban contemporaneo ed elegantemente aggressivo, il nuovo Chronomaster Sport in acciaio da 41 mm, impermeabile fino a 10 atmosfere. In esso, troviamo, infatti, i dettagli tecnici e strutturali dei modelli storici menzionati composti in un unico design. E questo, a partire dall’originalità della scala a 1/10 di secondo, propria dello Striking 10th, tratteggiata sull’anello della lunetta in ceramica nera e abbinata alla sfera centrale. Un misurazione consentita, grazie alle 36.000 alternanze/ora su cui “viaggia” il bilanciere e accompagnata da un’originale impostazione e collocazione delle indicazioni cronografiche, con i secondi crono al 3, i minuti crono al 6 (entrambi su 60 unità) e i piccoli secondi al 9. Responsabile di una simile visualizzazione è il calibro automatico di manifattura El Primero 3600, che differisce dall’originario 400, tra l’altro, per una massa oscillante squelette (il movimento è a vista dal fondello), per una ruota a colonne ingrandita e azzurrata e per una riserva di carica portata da 50 a 60 ore. Con pulsanti a pompa, il Chronomaster Sport è stato previsto in due varianti di quadrante, nero o bianco, ognuna con bracciale (9.700 euro) o con cinturino in caucciù effetto “cordura” (9.200 euro).  


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

ARTICOLI CORRELATI