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Un pegno d’amore fortunato: la storia deliziosa di un Rolex Milgauss

Una storia d’affetto e valore acquisito nel tempo ha come protagonista un singolare modello della nota Maison di Ginevra che, in asta, continua ad ottenere aggiudicazioni straordinarie  per molte delle sue referenze più celebrate. Inizia con una vetrina, un amore, e un Rolex Milgauss.

Estate 1969. Una coppia di sposini è in viaggio in Svizzera. Sono americani e, come tutti i giovani innamorati passeggiano mano nella mano per le boutique del centro. Si fermano davanti alle vetrine, osservando anche cose che sanno di non volere o poter acquistare. Un semplice passatempo per immaginare il futuro e cosa ne verrà quando saranno “più grandi e affermati“. Decidono, comunque, di entrare in una gioielleria dove vengono mostrati loro alcuni modelli delle migliori collezioni orologiere prodotti da prestigiose Maison elvetiche: ben note per la precisione e l’ottima fattura in tutto il mondo. Uno di questi ha una particolare lancetta a forma di fulmine. É un Rolex Milgauss.

L’orologio colpisce l’attenzione del signor Fred Holman, che però non lo acquista, forse spinto dalla morigerata condotta che ben s’addice ad uno sposo giovane e prudente che non vuole fare pazzie. Ed è qui che entra in scena l’affetto: sua moglie Donna torna segretamente nel negozio con tre travellers cheque dell’American Express da 50 dollari ciascuno e acquista l’orologio svizzero che tanto era piaciuto al marito. Lo custodirà per mesi, di nascosto, e glielo regalerà per Natale, molto tempo dopo essere tornati negli Stati Uniti. Da quel momento, il signor Fred non lo toglierà più. Indossa quel pegno d’amore per circa 30 anni – “forse di più” racconta – finché il valore raggiunto dagli orologi Rolex lo spinge, per timore di poterlo perdere o essere vittima di una rapina, a custodirlo in cassaforte. Un secondo atto di prudenza tipico degli uomini tranquilli che sanno mettere e mettersi da parte. L’orologio rimane lì per altri trent’anni, finché quella donna che aveva sposato, e con la quale era stato in Svizzera, viene a mancare, e lui, spinto da una nuova moglie, decide di farlo valutare da un esperto. Scoprirà, così, che il valore dell’amato Milgauss potrebbe essere considerato tra i 120.000 e 240.000 dollari. O almeno è questa la stima fatta dalla nota Casa d’Aste Phillips, che lo batterà tra i suoi lotti il prossimo giugno a New York. Per noi è una buona occasione per tornare a parlare del Milgauss e ripercorrere brevemente la storia di uno dei professionali più singolari di Casa Rolex.

Un Rolex Milgauss della Referenza 6543 con ghiera girevole nera prodotto negli anni ’50.

Orologio per uomini di “scienza”

Per quanto ne sappiamo il Rolex Milgauss è stato sviluppato nei primi anni ’50. Prodotto in lotti assai limitati, come fosse un prototipo nelle sue pre-versioni, debutta nella Referenza 6543 nel 1954. Non è ben noto quanti ne siano stati prodotti: le informazioni, a volte contrastanti, portano a concludere che la Maison di Ginevra ne abbia prodotti tra i 75 e i 200 prima di stabilizzare le sue intenzioni. Quel che sappiamo per certo, invece, è la genesi del nome Milgauss; una congiunzione inventata da Rolex, derivante dal francese “mil” (mille, ndr) e “Gauss” , l’unità di misura per la “densità di flusso magnetico” pari a “1 maxwell per centimetro quadrato“, che prende il nome dal fisico e matematico tedesco Carl Friedrich Gauss. Essa soppiantò la misurazione adoperata dal noto fisico e ingegnere elettronico, oltre che inventore, Nikola Tesla.

Negli anni ’50, Rolex, in attività dall’iniziò del XX°secolo, si era focalizzata sull’aspirazione di sviluppare orologi professionali, oltre ai semplici quanto ricercati segnatempo di lusso. Per tale ragione ideò, tra subacquei e cronografi, un orologio esclusivamente dedicato al mercato ristretto di quei professionisti che dovevano avere a che fare con campi magnetici inconsueti. Il Rolex Milgauss, basato sulla configurazione degli altri Oyster Perpetual professionali, avrebbe consentito attraverso la tecnica di una sotto-cassa supplementare realizzata in ferro dolce, fungente dagabbia Faraday“, di mantenere correttamente la funzionalità  del movimento interno anche in presenza di campi magnetici di 1.000 Gauss.

Poche ricercatissime referenze

I primi modelli di Rolex Milgauss presentavano un quadrante a nido d’ape dove spiccava la scritta riportante il nome in rosso e l’insolita lancetta dei secondi, che doveva riprodurre la forma stilizzata di un fulmine, che corre zigzagando fino agli indici dei secondi. Le sfere di ore e minuti erano del tipo Dauphine, con piccoli inserti luminosi, ed erano abbinate a indici piramidali a forma di freccia alle ore 3, 6 e 9. Come per altri professionali di “casa” Rolex, la cassa Oyster era dotata di un lunetta girevole nera riportante i sessanta secondi, con un indice rosso di riferimento e con le decine  rappresentate dai numeri 1, 2, 3, 4, 5. Le referenze del modello Milgauss “vintage” sono la 6543 e 6541 con ghiera girevole o lunetta liscia a spiovente. Esse con contemplavano la configurazione con un bracciale in acciaio ma montavano il più delle volte un bracciale Oyster. Successiva a queste, è la Referenza 1019, ultimo modello vintage lanciato nel 1963 e tenuto in produzione fino al 1988, decisamente lontano dal design originario. Assai più simile al pensiero estetico delle ref. 6543 e 6541, la nuova versione reintrodotta da Rolex nel 2007, la Referenza 116400, recentemente andata fuori produzione (e dunque diventata automaticamente oggetto d’interesse per i collezionisti). Nello stesso periodo altri due segnatempo “anti-magnetici” vennero lanciati sul mercato: l’Omega Railmaster e l’IWC Ingenieur. Tutt’ora in produzione nelle loro varianti più moderne.

Nel 2017 un Rolex Milgauss della Referenza 6543 venne messo all’asta da Christie’s a Ginevra e raggiunse i 272.500 dollari. Nel 2013 un Rolex Milgauss della Referenza 6542 raggiunse i 350.000 dollari. Sul sito della casa d’aste Phillips sono menzionate le ottime quotazioni raggiunte dalla diverse referenze di Milgauss che negli anni hanno acquisito, proprio per merito della loro rarità, valori considerevoli e propri dei Rolex vintage più ricercati

Sebbene l’inizio di questo articolo assuma forse dei toni eccessivamente romantici, che via via si perdono nel resoconto aridamente pratico di una storia come tante, sperando che il lettore non ce ne voglia, riporteremo tutto alla bellezza del gesto e ai momenti pieni di felicità del passato. Segnati dal tempo, ma indelebili, come certo vale per altre storie legate a iconici orologi. Alcune sono note, e il loro valore assolutamente “eccezionale” – pensiamo all’orologio di Paul Newman, il mitico Rolex Daytona con inciso sul fondello un monito di sua moglie Joanne Woodward: “Drive Carefully, Me” -,  altre hanno un valore diverso, che non può essere valutato facilmente dagli esperti; esso è noto in vero solo a noi. Ma fin troppo spesso, al pari del gesto d’amore compiuto da quella giovane inamorata, Donna Holman, può raggiungere un valore inestimabile. Per questo gli orologi, per noi appassionati, non si riducono a strumenti che misurano lo scorrere inesorabile del tempo: essi misurano, per noi, lo scorrere della storia. Che per un certo punto di vista, è tutta un’altra cosa..


Romano, appassionato di orologi fin dalla tenera età, vivo nel passato ma scrivo tutti giorni per Il Giornale e InsideOver, dove mi occupo di analisi militari e notizie dall'estero. Ho firmato anche sul Foglio, L'Intellettuale Dissidente e altre testate.

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