L’anno del 160° anniversario di TAG Heuer è e sarà connotato da interpretazioni contemporanee del suo prodotto più iconico, il Carrera. Il vintage influenza le due serie limitate, mentre i quattro modelli Sport da 44 mm, interpretano con originalità un imprinting naturalmente aggressivo, operando sui dettagli.
Ѐ un anno importantissimo, questo, per TAG Heuer, in quanto ricorre il 160° anniversario dalla fondazione. Per celebrarlo, la Maison si è affidata al suo modello più conosciuto, il Carrera, la cui genesi è frutto di una felicissima intenzione di Jack William Heuer, nei primi anni ’60 al timone del brand, quale erede diretto del fondatore Edouard. Racconta Jack: “Sentii per la prima volta il nome Carrera dal pilota Pedro Rodriguez, nel 1962, durante la 12 ore di Sebring, di cui eravamo cronometristi ufficiali. Si trattava di un rally chiamato ‘Carrera Panamericana Mexico Road Race’, una corsa epica e pericolosissima, interrotta nel 1955 e divenuta leggenda nell’ambiente. Così registrai il nome e mi trovai in una situazione singolare, perché avevo il nome ma non l’orologio. Nel configurarlo, volevo allontanarmi dagli stilemi militari dei cronografi bellici e post-bellici, con i quadranti ‘chiusi’ dai telemetri e da altre scale di misurazione. In aggiunta, il nostro fornitore svizzero di vetri in plexiglass (quelli in zaffiro ancora non esistevano), aveva sperimentato un anello di ‘tensione’ da adattare sull’apertura della carrure, la cui compressione incrementava notevolmente l’impermeabilità. L’inserimento della scala a 1/5 di secondo sulla sezione inclinata di tale anello, consentiva di ottenere un quadrante pulito e chiaro, aperto, conferendo al cronografo un aspetto accattivante”. In sostanza, Jack, appassionato di un design moderno e pulito, desiderava che l’estetica del cronografo Heuer Carrera fosse essenziale e ben proporzionata, caratteristiche che rendono l’orologio assolutamente funzionale per i piloti, i quali devono poter dare una rapida occhiata all’ora durante le loro azioni operative. Specificamente nel 1964, Heuer presentò un Carrera con quadrante monocromatico argenté e contatori azurée, dal numero di referenza “2447S”, e ad esso si è ispirato per realizzare la versione celebrativa dell’anniversario, ossia il Carrera 160 Years Silver Limited Edition, lanciato lo scorso gennaio a Dubai. Fedele al suo predecessore, prevede una cassa in acciaio da 39 mm (l’originale era di 36 mm di diametro), ad finitura lucida con pulsanti a pompa e il quadrante, evidentemente argenté è satinato soleil, ad affissione tri-compax con contatori crono azurée e indici a barretta applicati sovrastati da punti luminescenti. Considerate le differenze dimensionali, al calibro manuale di allora, il Valjoux 72, è stato sostituito l’odierno automatico Heuer 02: ciò ha determinato lo spostamento dei piccoli secondi dal 9 al 6. Esteticamente, un’ulteriore novità rispetto all’originale è la forma delle lancette centrali ore/minuti, oggi sfaccettate e rivestite di SuperLuminova in color beige.
Il logo “Heuer”, storico, fa bella mostra di sé al 12, protetto da vetro zaffiro bombato. Offerto in serie limitata a 1.860 esemplari, le scritte “One of 1860” e “Limited Edition” sono incise sul fondello avvitato, integrato da vetro zaffiro, che apre alla vista il suddetto calibro automatico Heuer 02, la cui massa oscillante è stata ridisegnata e rifinita da un’incisione laccata per qualificare il segnatempo come esemplare celebrativo. Sotto il profilo tecnico, il calibro automatico di manifattura Heuer 02 è stato sviluppato e prodotto in Svizzera, presso lo stabilimento TAG Heuer di Chevenez. Incorpora 168 componenti, ed assicura una qualità estremamente elevata in termini di precisione e di affidabilità. Queste le sue principali peculiarità: riserva di carica di 80 ore (30 ore in più rispetto al Calibre Heuer 01); movimento più sottile rispetto all’Heuer 01 – 6,95 mm contro 7,3 mm -, il che ha consentito un design più fine della cassa e un maggiore comfort al polso; innesto crono a frizione verticale, al fine di migliorare la precisione delle funzioni di avvio e di arresto, nonché la fluidità del movimento della lancetta dei secondi crono centrali; la ruota a colonne, riguardo allo smistamento della cronografia garantisce una funzionalità più accurata e immediata, al comando dei pulsanti; le 28.800 alternanze/ora conferiscono notevole stabilità all’insieme. Lo scorso giugno la Maison ha presentato la seconda edizione limitata di Carrera, in omaggio al 160° anniversario, sempre dotata del calibro Heuer 02, il Carrera 160 Years Montreal Limited Edition (soli 1.000 pezzi), in acciaio da 39 mm. In questo caso, il modello ispiratore è stato il White Heuer Montreal, referenza 110503W, lanciato nel 1972. Oggi, assai raro, evidenzia dettagli composti nell’originale tavolozza cromatica di rosso, giallo e blu, a comporre una luminosità emblematica degli anni Settanta, quando il design dell’orologio è stato trasformato dalla capacità di utilizzare materiali luminescenti colorati. E, così, sul quadrante bianco opaco del Montreal Limited Edition spiccano tre contatori blu, con effetto azurage: quello relativo ai minuti crono, al 3, si distingue, poi, per le tre linee curve da 1 a 5, da 10 a 15 e da 20 a 25, colorate con Super-LumiNova giallo. Lo stesso Super-LumiNova giallo si trova anche sulle lancette centrali a bastone di ore e minuti, mentre la sfera centrale dei secondi crono è caratterizzata da una laccatura rossa.
Le due serie limitate suindicate sono impermeabili fino a 10 atmosfere, così come le quattro versioni di Carrera Sport da 44 mm recentemente proposte sul mercato da TAG Heuer. Gli omaggi del 160° si chiuderanno con altre quattro novità principali – in settembre – e con due edizioni speciali entro la fine dell’anno. Negli esemplari Sport – sempre equipaggiati con il calibro Heuer 02 -, ovviamente, la Maison ha premuto l’acceleratore sull’impatto essenziale e sportivo del crono, puntando sull’originalità del contrasto cromatico e dell’alternanza delle finiture, tendenti ad un’immagine più aggressiva. E, infatti, ecco il lucido e il satinato abbinarsi sulle anse, più raccolte a favorire il comfort al polso, e sulla carrure, con un vetro zaffiro leggermente smussato. I quadranti presentano una satinatura circolare grintosa e sono disponibili in blu intenso con lunetta in ceramica abbinata, in verde oliva chiaro con lunetta in acciaio e in una delle due versioni nere, ciascuna con una ghiera in ceramica nera: le lunette, coerenti con il DNA sportivo della serie, sono incise con la scala tachimetrica a base 400 e smussate verso l’interno. In tale direzione, sono da notare, i pulsanti a pompa e la corona con “strozzature” centrali black, mentre, tornando ai quadranti, ecco il datario a finestrella al 6, assente sulle edizioni limitate.
Il nuovo bracciale a forma di “H” è più sottile, il che lo rende leggermente più leggero ed ergonomico. Nell’ambito delle quattro varianti Sport da 44 mm, si segnala, senza dubbio, il Carrera con quadrante nero e dettagli in oro rosa: la lunetta in ceramica nera è definita da una laccatura color oro rosa, relativa alla scala tachimetrica, una novità assoluta per TAG Heuer, mentre la corona e i pulsanti sono in oro rosa. La massa oscillante del movimento, visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro, è stata rivestita in PVD nero con stampa in oro rosa.
In conclusione, gli appassionati del Carrera ma anche, per estensione, quelli affascinati dal background unico del cronografo, quale complicazione più naturale della base tempo, si trovano di fronte ad una collezione d’avanguardia che trae linfa dal passato, ma strizza l’occhio, contestualmente, al pubblico del XXI secolo, senza mai tradire il proprio DNA. Un tributo autentico, che la Casa sta brillantemente facendo alla sua icona intramontabile.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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