I 70 anni della collezione Conquest sono stati onorati dalla Maison di Saint-Imier con un’ampia collezione declinata su solotempo da 30, 34 e 38 mm e su di una variante cronografica da 42 mm. Icona dell’orologio quotidiano, il Conquest 2024 presenta comuni denominatori quali un’impermeabilità fino a 10 atmosfere e un fondello a vite integrato da vetro zaffiro a visualizzare meccanismi automatici, dotati di spirale in silicio a garanzia di livelli antimagnetici superiori agli standard previsti dalla norma ISO 764. Le casse in acciaio, poi, possono essere accompagnate da componenti in oro rosa, oppure rifinite da diamanti. Una manifestazione di tecnica, design ed eleganza per il pubblico maschile e femminile.
Il 70° anniversario della collezione Conquest ha portato Longines ad onorare la ricorrenza con un nutrito numero di referenze, che arricchiscono la nuova generazione dei modelli Conquest, proposta lo scorso anno. Tale aggiornamento è distribuito su versioni da 30, 34 e 38 mm, nel segmento solotempo, e da 42 mm per i cronografi. Prima di presentare, puntualmente, le nuove varianti, introduciamo la linea attraverso tre importanti tappe della sua evoluzione, partendo, ovviamente, dalla sua presentazione, nel 1954. Si trattò, infatti di un momento molto significativo nel percorso evolutivo della Maison, poiché fu il primo caso in cui i modelli vennero inquadrati in una collezione, incrementando esponenzialmente l’identità e la visibilità del prodotto. L’orologio Conquest fu ritenuto talmente strategico, a livello internazionale, che Longines ne registrò il marchio, presso l’Ufficio Federale per la Proprietà Intellettuale di Berna, il 3 aprile del 1954, “assicurandosi” la protezione del nome e i diritti sul suo utilizzo, in tutti i Paesi. Ciò non ostante, sia negli Stati Uniti, che in Inghilterra, la Maison dovette affrontare diversi problemi riguardo ai suddetti diritti di utilizzo, ma trovò le opportune soluzioni e definì “l’information sheet” del Conquest, da 35 mm, referenze 9000 (acciaio) e 9001 (oro a 18 carati), il 22 novembre 1954. Lo stesso giorno, le prime serie furono messe in produzione e l’orologio venne equipaggiato con il calibro automatico di manifattura 19AS, messo a punto nel 1952. Tale meccanismo era “sospeso” all’interno della cassa, in virtù di due ponti flessibili, al fine d’incrementarne la protezione contro gli urti. Il dispositivo automatico era semplice e molto robusto e la bi-direzionalità della massa oscillante garantiva una ricarica rapida. I “livres d’etablissage” della Maison riportano che i primi modelli Conquest, marcati sul quadrante, furono pronti il 18 febbraio 1955. Successivamente, la collezione venne completata con un terzo modello, referenza 9002, in acciaio/oro e la Maison presentò al mercato il Conquest, durante la fiera di Basilea del 1955.
A connotare ulteriormente il Conquest, fu un medaglione in smalto champlevé e oro, applicato al centro del fondello a vite, emblema e garanzia di qualità superiore. Ponendo l’accento sull’impermeabilità dei Conquest, il medaglione venne realizzato in due versioni: sulle casse in acciaio, a rappresentare un pesce; sulle casse in oro e acciaio/oro, a visualizzare una costellazione. Identificato come un segnatempo adatto per lo sport e, più in generale, per un utilizzo all’”aria aperta” o destinato “all’avventura”, il Conquest si affermò sul mercato, non solo per la sua affidabilità, ma come risultato del duro lavoro degli esperti orologiai della manifattura, in grado di soddisfare le esigenze di un vastissimo pubblico. Nel settembre del 1959, la Maison svelò il Conquest*** ai suoi rappresentanti. Le tre stelle, apposte sul quadrante, sopra la scritta “Conquest”, al 6, stavano a significare il miglioramento delle prestazioni rispetto alle precedenti versioni, in particolare, grazie all’impiego del nuovo calibro 292. Si trattava specificamente di un modello automatico con l’indicazione, sul quadrante, al centro, di una riserva di carica di 45 ore: una robusta e performante molla di carica ed un ampio bilanciere monometallico con viti di compensazione, permettevano un alto potenziale di precisione. L’orologio fu accompagnato dallo slogan: “L’audacia è il trampolino verso il progresso”. Degno di nota, poi, uno dei primi cronografi della collezione Conquest, ossia la referenza 1543, realizzata nei primi anni ’70 e sviluppata su cassa carré galbé, secondo uno stile proprio di quegli anni, connotati da strutture tipo “screen” e con tonneau molto schiacciati. In acciaio, da 37 mm (12,8 mm di spessore), con fondello a vite, l’orologio, a visualizzazione bi-compax (minuti crono su 30 unità, al 9, a scatto semi-istantaneo e secondi crono centrali), con piccoli secondi al 9, prevede la scala tachimetrica periferica. Impiegava il calibro a carica manuale Longines 530, di derivazione 30 CH (classe 1947), con aggiunta della funzione flyback (29,8 mm di diametro e 6,2 mm di spessore): 18.000 alternanze/ora, smistamento della cronografia a ruota a colonne e innesto orizzontale, 18 rubini, scappamento ad ancora diritta, spirale con curva Breguet. Per opportuna informazione, il calibro 30 CH fu l’ultimo movimento cronografico sviluppato presso la manifattura di Saint-Imier.
La nuova collezione Conquest, celebrativa dei 70 anni
Longines ha pensato il Conquest, fin dall’inizio della sua avventura, come orologio adatto per tutte le occasioni, o meglio, “quotidiano”. D’altronde, come abbiamo già osservato, la collezione Conquest è stata la prima linea di orologi della Maison a beneficiare di un nome protetto dall’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale (IPI) nel 1954. Nel tempo la collezione si è evoluta in termini di design e tecnologia, ma non ha mai messo in discussione quel mix di audacia ed eleganza sportiva, che la contraddistingue da sempre. In tale direzione, la nuova generazione di modelli Conquest, presentati lo scorso anno, si arricchisce oggi, in occasione dei 70 anni da quel momento cruciale nella storia della Casa, di nuove versioni esclusive per uomo e donna. I nuovi segnatempo sono declinati in quattro diametri: 30 mm, 34 mm e 38 mm per le versioni tre sfere e 42 mm per i cronografi. Tra le caratteristiche comuni ai Conquest 2024, citiamo una cassa in acciaio o bi-metallica che alterna superfici lucide e satinate (da sottolineare la delicata svasatura sulla carrure, che rapporta le anse compatte alle spallette di protezione della corona zigrinata chiusa a vite), vetro zaffiro con trattamento antiriflesso su entrambi i fronti, lunetta a spiovente, impermeabilità fino a 10 atmosfere, fondo serrato a vite e integrato da vetro zaffiro, movimenti meccanici a carica automatica – esclusivi Longines -, con spirale in silicio e nuovi componenti in materiale amagnetico (il tutto a garanzia di una resistenza ai campi magnetici più di dieci volte superiore agli standard ISO 764). Sottolineiamo, poi, per i quadranti, una grafica compositiva molto ben precisa, con il disco centrale, nella finitura soleil, mat o in madreperla, separata dalla scala della minuteria periferica, da un anello azurée, a cavallo del quale sono posizionati gl’indici geometrici, sfaccettati a spiovente, dal marcato spessore e con rivestimento in Superluminova (al 3, 9 e 12, leggermente sovradimensionati), così come per le sfere tipo Dauphine. Ad eccezione del cronografo, in cui è assente, il datario a finestrella è collocato al 6.
34 millimetri
Longines ha voluto attribuire alle varianti solotempo da 34 millimetri un ruolo particolare, evidentemente legato al pubblico femminile, in base al quale l’attributo della quotidianità viene esplicitato al massimo. In tal senso, la Maison ha individuato tre varianti cromatiche da abbinare alla campagna predisposta con il prezioso contributo di tre Ambasciatrici dell’Eleganza, ossia Zhao Liying, Suzy e Barbara Palvin e denominata “A Life in a Day”. Di giorno come di sera, con le sneaker o le
décolleté, questi modelli si adattano a qualsiasi impegno giornaliero. Le cromie privilegiate cominciano con l’azzurro, con sfere ed indici rodiati e lucidi, la cui essenzialità è funzionale all’ottimizzazione della leggibilità; ecco, poi, il rosa e il verde acqua. Non mancano le varianti argenté e declinazioni in cui la cassa in acciaio prevede lunetta a spiovente e corona in oro rosa 5N (una soluzione accompagnata dalla doratura, ton sur ton, di indici e lancette). A chiusura, ecco la versione con quadrante in madreperla, con brillanti sulla lunetta e in luogo degl’indici (15 diamanti). Il movimento automatico, esclusivo Longines, è il calibro L888.5 (11½ linee, 21 rubini, 25.200 alternanze/ora), con spirale in silicio e autonomia di 72 ore: ponti rifiniti a Perlage e rotore a Côtes de Genève. Completano i modelli da 34 mm, bracciali in acciaio chiusi da un fermaglio déployante con triplo sistema di sicurezza oppure, a scelta, i cinturini in caucciù colorato – blu, rosa, verde, bianco, rosso e viola – con motivo a clessidra e fermaglio déployante con doppio sistema di sicurezza (pulsanti) e microregolazione. La suddetta campagna “A Life in a Day”, è stata girata a Budapest (Barbara Palvin), Shanghai (Zhao Liying) e Seoul (Suzy) e racconta le tre ambasciatrici nelle loro avventure quotidiane, accompagnate, rispettivamente dal Conquest da 34 mm con quadrante azzurro, verde e rosa. Si tratta di donne attive, moderne ed affermate, che hanno saputo imporre, nella loro professione, come nella vita privata, determinazione e personalità.
30 millimetri
In omaggio ad una tendenza che, in questi ultimi anni, ha ripreso vigore, ossia il ritorno ad una dimensione squisitamente femminile e consapevole di una credibilità a tutta prova presso l’universo muliebre, Longines ha voluto spingersi fino ai 30 mm, proponendo un’interpretazione della quotidianità più sofisticata. Ecco, allora su di un impianto in acciaio, quadranti argenté soleil con indici e lancette dorati (luminescenza riservata alle sfere e agl’indici ai quarti), verde e blu soleil, con 15 diamanti Top Wesselton in luogo degl’indici (sfere rodiate) e madreperla, dove, oltre che sugl’indici i diamanti sono disposti sulla lunetta (48). Il movimento automatico, esclusivo Longines, è il calibro L592.5 (8 3/4 linee, 22 rubini, 28.800 alternanze/ora), con spirale in silicio, regolazione a vite eccentrica e autonomia di 45 ore: ponti rifiniti a Perlage e rotore a Côtes de Genève. Le diverse referenze si allacciano al polso con un bracciale in acciaio, dotato di fermaglio déployante, con triplo sistema di sicurezza, il cui meccanismo di apertura è azionato tramite pulsanti.
38 millimetri
Il diametro da 38 mm (10,9 mm di spessore) è perfetto per un concept unisex, immancabile in una collezione che vuol raggiungere la più ampia estensione di pubblico possibile. Le versioni di quadranti sono: argentato, verde, blu, nero o champagne, tutti rifiniti centralmente soleil e con indici rodiati, luminescenti ai quarti, così come le lancette. Il movimento automatico, esclusivo Longines, è il calibro L888.5 (11½ linee, 21 rubini, 25.200 alternanze/ora), con spirale in silicio e autonomia di 72 ore: ponti rifiniti a Perlage e rotore a Côtes de Genève. Bracciale in acciaio, con chiusura déployante e triplo sistema di sicurezza ; meccanismo di apertura azionato tramite pulsanti.
Cronografo, 42 millimetri
E chiudiamo con il cronografo in acciaio da 42 mm (14,3 mm di spessore), definito da pulsanti a pompa con incassi di protezione. La modalità tri-compax è espressa da secondi centrali crono, ore crono al 6 e minuti crono al 9, cui si aggiungono i piccoli secondi al 3. Vere e proprie novità sono i quadranti argentati opachi, contrappuntati da contatori di colore blu o verde matt, con anello periferico azurée, mentre la versione champagne soleil con contatori matt neri, lanciata nel 2023, è proposta con nuovo cinturino in caucciù nero: medesima soluzione prevista in verde e in blu con fascia centrale a rilievo e incisa a motivo “clessidra”, per le suddette varianti dal fondo argenté. Nelle stesse tonalità dei contatori ecco le lunette a spiovente in ceramica definite da scala tachimetrica su 500 unità, con la cromia ripresa anche sull’anello azurée sormontato dagl’indici applicati (luminescenti ai quarti). Ovviamente tutte e tre le versioni sono proposte con bracciale. Il movimento automatico, esclusivo Longines, è il calibro L898.5 (12½ linee, 37 rubini, 28.800 alternanze/ora), con spirale in silicio e autonomia di 59 ore: ponti rifiniti a Perlage e rotore a Côtes de Genève. Completano l’insieme una chiusura déployante con triplo sistema di sicurezza per il bracciale e con doppia sicurezza per il cinturino, la cui apertura avviene via pulsanti.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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