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Kevin Pietersen, il tempo dei rinoceronti è scritt...

Kevin Pietersen, il tempo dei rinoceronti è scritto dal Big Bang di Hublot

Kevin Pietersen, inglese ma nativo del Sudafrica, ex-campione di cricket, celebrato per il suo talento ed i suoi record, al termine dell’attività agonistica, nel 2018, ha cominciato a dedicarsi alla salvaguardia delle specie di animali a rischio di estinzione, con particolare riferimento ai rinoceronti del Sudafrica e dell’India. La sua organizzazione, chiamata SORAI, dal 2019 è sostenuta da Hublot, con delle serie speciali, il ricavato della cui vendita, in parte, è destinato ad essa.  

“Sono cresciuto in Sudafrica e il cricket era lo sport estivo. Tutti i bambini in Sudafrica giocano a cricket in estate. Ti insegna ogni sorta di cose, valori, ti dà tantissime opportunità di incontrare nuove persone. E quando giochi ai massimi livelli, viaggi per il mondo, sperimenti culture diverse, ti fai un sacco di amici e ti metti alla prova anche contro i migliori. Sei fortunato ad essere uno sportivo perché è uno dei ‘mestieri’ più belli del mondo”. Così, Kevin Pietersen, inglese, un gigante (con i suoi 193 centimetri)  nato in Sudafrica, a Pietermaritzburg, il 27 giugno 1980, da padre “Afrikaner” e madre inglese, ex-campione di cricket e capitano della nazionale del Regno Unito. Riconosciuto come uno dei più grandi “batsman” (un ruolo cruciale, nel cricket, quello del “battitore”, suddiviso in fase d’attacco e difesa e, comunque, dotato di grande corsa e in grado di finalizzare i “run” sullo score della squadra), dal grandissimo talento e, al tempo stesso, in grado di portare la spavalderia dei forti in un gioco da gentiluomini, Pietersen è stato un campione in grado, puntualmente di sovvertire i pronostici, semplicemente, “laughing at them”. Non un carattere facile, ma una spiccata personalità che lo ha portato, lungo la sua carriera a forti contrasti, soprattutto all’interno della squadra inglese. Al termine della sua avventura agonistica, Pietersen aveva le idee molto chiare su ciò che avrebbe voluto fare, ossia battersi per la salvaguardia delle specie animali più a rischio di estinzione. Ambientalista convinto, dunque, quello stesso anno, ha fondato SORAI – Save Our Rhino Africa India – un’istituzione socialmente responsabile che collabora con i marchi più progressisti del mondo e con il loro pubblico per sostenere le azioni di salvaguardia, con particolare riferimento, oggi, al rinoceronte: più specificamente, lo scopo è quello di garantire che tale specie, essenziale per la biodiversità dell’Africa e dell’India, sopravviva e prosperi in natura. 

Kevin Pietersen, ambientalista ed ex campione di cricket sudafricano. Ha fondato SORAI nel 2018 per contrastare la caccia al rinoceronte e il conseguente commercio illegale delle sue corna. La specie è a serio rischio di estinzione. Lo vediamo presso il Kruger National Park, in Sudafrica.

Sono moltissime, da alcuni anni a questa parte, le iniziative in atto finalizzate alla salvaguardia del pianeta, in tutte le sue componenti, dal clima, al territorio, agli oceani fino ad arrivare agli animali che non “trovano” più l’ecosistema in cui sono nati e si sono evoluti. Per fortuna ci sono uomini, donne e imprese completamente dedicati al perseguimento di obiettivi nell’interesse della comunità mondiale e aziende, nei più disparati settori, che forniscono il proprio contributo in denaro e in comunicazione per far sì che le meraviglie del pianeta sopravvivano ad un trend che sta pericolosamente divenendo incontrovertibile. Per inquadrare meglio il problema, va detto che il rinoceronte è il secondo mammifero più grande dopo l’elefante, e ha visto il numero dei suoi esemplari ridursi del 90% negli ultimi dieci anni: in media, ogni giorno vengono uccisi tre rinoceronti selvatici, per cui attualmente rimangono meno di 30.000 esemplari in tutto il mondo. Sebbene il commercio del corno di rinoceronte sia stato vietato a livello internazionale dal 1977 dalla CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione), i bracconieri continuano a cacciare e uccidere i rinoceronti per le loro corna, il cui prezzo al chilo vale più dell’oro. Osserva Pietersen: “La popolazione di rinoceronti sta diminuendo a un ritmo costante e se ne contano oggi solo poche decine di migliaia. Se i grandi attivisti non fanno nulla al riguardo e non raccogliamo la quantità di denaro necessaria per sostenere le squadre anti-bracconaggio e utilizzare le reti di tutto il mondo per globalizzare il problema, perderemo la popolazione di rinoceronti in Africa. In alcune aree il fenomeno è rallentato, ma è aumentato in altre. Il rinoceronte è uno dei cinque grandi animali dell’Africa e l’Africa non sarebbe mai stata la stessa senza il rinoceronte. Negli ultimi 18 mesi, comunque, le notizie sono positive e i metodi di prevenzione attuati contro i bracconieri, hanno frenato il commercio dei corni. Quando ho cominciato il mio lavoro con SORAI, cinque anni fa, venivano uccisi circa 3 rinoceronti ogni giorno e ora siamo scesi a uno al giorno. La sicurezza è decisamente migliorata”.  

Salvataggio di un rinoceronte bianco orfano, presso un ricovero organizzato nel Kruger National Park, la più grande riserva naturale del Sudafrica, con un’estensione di circa 20.000 kmq. Lo stesso Pietersen se ne occupa personalmente.

Immagine aerea dei rinoceronti bianchi selvatici, in movimento presso il Kruger National Park in Sudafrica.

A partire dal 2019, Hublot sostiene SORAI, attraverso la realizzazione di modelli in serie limitata, una percentuale del cui ricavato è devoluta all’organizzazione di Pietersen. Commenta Ricardo Guadalupe, CEO della Maison di Nyon:”Abbiamo utilizzato le nostre edizioni limitate per aiutarlo ad accedere a un maggior numero di tecnologie all’avanguardia applicabili sul campo, a formare più squadre di sorveglianza e a salvare i rinoceronti feriti od orfani”.  Quando si parla di tecnologie di contrasto al bracconaggio, ci si riferisce a telecamere termiche, localizzazione GPS degli animali, ma bisogna aggiungere anche un intenso lavoro di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, d’istruzione, di applicazione della legge,  e finalizzato all’aumento del numero di ranger ed alla creazione di “santuari” per animali feriti o orfani. Osserva, in tal senso, Kevin: “Il mio primo approccio con Hublot è avvenuto nel 2018 quando abbiamo cominciato a parlare di una collaborazione che potesse determinare un cambiamento e fare la differenza. Hublot ha riconosciuto questa possibilità e, per me, quale fondatore di SORAI, poter contare su di una partnership con un leader globale nell’innovazione, quale Hublot è nel settore dell’orologeria, è stata una cosa davvero soddisfacente: abbiamo fatto grandi passi avanti con il lancio della prima edizione limitata, che ha avuto un notevole successo. L’opinione pubblica è stata colpita sotto l’aspetto della conservazione e sotto quello di una maggiore consapevolezza sul problema, con una conseguente, positiva ripercussione sulle vendite: infatti, dal punto di vista finanziario, i benefici per sostenere la cura della fauna selvatica sono stati semplicemente astronomici, nel momento in cui si converte il dollaro in rand sudafricani. In definitiva, SORAI e Hublot è un matrimonio molto felice”. E, allora, quest’anno è stato lanciato il terzo modello in edizione limitata a 100 pezzi, funzionale al progetto SORAI, sulla scia dei lusinghieri risultati ottenuti con i due esemplari che lo hanno preceduto. Si tratta del Big Bang Unico SORAI Dawn, da 44 mm (14,5 mm di spessore), impermeabile fino a 10 atmosfere, realizzato in ceramica grigio-rinoceronte lucidata e micropallinata, sviluppata appositamente per questo esemplare. L’orologio presenta un quadrante scheletrato, su cui spiccano i  colori dell’aurora, giallo, arancione, viola e rosa – su indici e contatore dei minuti crono al 3 – a rappresentare la speranza dell’alba, di un nuovo giorno e di un’opportunità di cambiamento. All’interno della cassa, pulsa il ben noto movimento di manifattura a carica automatica UNICO, calibro HUB1280, cronografo flyback con smistamento della cronografia via ruota a colonne, capace di una riserva di carica di 72 ore. Il Big Bang Unico SORAI può essere indossato nella versione in tessuto grigio e velcro o in quella mimetica nera, viola e arancione, che riflette le tonalità del tramonto e dell’alba. 

Big Bang Unico SORAI Dawn, in ceramica grigio-rinoceronte lucida e micro pallinata; fondello a finitura satinata. Impermeabilità fino a 10 atmosfere. Quadrante scheletrato con indici e numeri arabi, minuti crono e data al 3, piccoli secondi al 9,  su cui spiccano i  colori dell’aurora, giallo, arancione, viola e rosa. Movimento automatico di manifattura, calibro UNICO  HUB1280, cronografo flyback con smistamento della cronografia via ruota a colonne. Edizione limitata a 100 pezzi. 

La partnership tra Hublot e SORAI, per Pietersen ha una valenza superiore: “Siamo tutti in corsa contro il tempo per impedire l’estinzione di una specie così importante. Quando parli di tempo, parli di innovazione, di lungimiranza, di costruttività. SORAI è incentrato sulla conservazione, sul salvataggio delle specie, Hublot introduce l’elemento tempo e, insieme, veicolano il loro marchio globale verso un pubblico sempre più vasto e questa è una combinazione perfetta. Gli animali sono in una situazione disperata e hanno bisogno che grandi marchi globali si oppongano al commercio illegale che li riguarda”. E  il suo commento sul Big Bang Unico SORAI Dawn è entusiastico: “La terza edizione è spettacolare, nella sua definizione policromatica. Adoro il colore, il significato e la storia intorno al giorno e alla notte, l’oscurità della notte. Adoro i cieli color zafferano del tramonto e dell’alba. Ma capisco anche quanto sia pericoloso per gli animali di notte e quanto sia pericoloso per le persone che cercano di proteggerli. La collaborazione tra Hublot e SORAI si sta rivelando un fattore davvero positivo e ci consente di rallentare le nefaste conseguenze de bracconaggio. Come sopra evidenziato, il ricavato della vendita del Big Bang Unico SORAI Dawn andrà direttamente ai progetti sostenuti dall’organizzazione per dotare di telecamere gli elicotteri, sensibilizzare le scuole sull’illegale commercio delle corna di rinoceronte e fornire supporto ai ranger sul campo. Tutto questo verrà attuato dove il bisogno è maggiore, ossia in Sudafrica, paese che ospita oltre l’80% della popolazione mondiale di rinoceronti. La maggior parte delle azioni di bracconaggio avviene nel Parco Nazionale Kruger, dove si trova la più grande popolazione di rinoceronti bianchi selvatici rimasta sulla Terra. Conclude Pietersen: “Non possiamo avviare i prossimi progetti finché non avremo portato a conclusione quello attualmente in corso, importantissimo e complesso. Stiamo cercando di assicurarci di vedere una crescita positiva dei rinoceronti e fino ad allora, non smetteremo di concentrarci su questo obiettivo”.


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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