Cyrus e le architetture di Leonardo

L’originalità del tourbillon verticale centrale, nel Klepcys,  e la cura assoluta del dettaglio certifica uno stile assai identificato, frutto del connubio operativo tra il CEO Walter Ribaga e il genio tecnico di Jean-François Mojon.

L’ispirazione affonda le radici fino ai fasti del regno persiano di Ciro il Grande, con specifico riferimento alla conquista di Babilonia, nel 539 a.C., una città appena uscita dalla luminosa era di Nabucodonosor II, sintesi delle conoscenze scientifiche e architettoniche dell’antichità. Una magnificenza estetica ed un’eccellenza tecnica che Cyrus ha voluto riassumere nei suoi orologi fin dal 2010, quando è cominciata la sua avventura, culminata nel primo lancio importante, ossia il Klepcys Mars (un fasi di luna unico), nel 2012, seguito dal Chronograph e dall’Alarm. Forte, dal 2011, del lavoro del dipartimento tecnico diretto da un maestro orologiaio del calibro di Jean-François Mojon, a Le Locle, anche se non in esclusiva, e di una proposta  circoscritta a circa 700 pezzi all’anno, Cyrus si è segnalata per l’originale maestosità del Klepcys Vertical Tourbillon, presentato nel 2018, a cui, lo scorso anno, è seguita un’evoluzione scheletrata. Tutto ruota, è proprio il caso di dirlo, intorno alla scelta di porre la gabbia in acciaio del tourbillon a un minuto, normalmente collocata perifericamente sul quadrante, perfettamente al centro dello stesso e, inoltre, con asse di rotazione ruotato di 90°, in modo tale da dare una connotazione verticale al tourbillon: una soluzione studiata per l’orologio da polso, che in media tende a trovarsi prioritariamente sull’asse orizzontale, per consentire quella verticalità rispetto al suolo tale da compensare più efficacemente gli effetti negativi della gravità, a tutto vantaggio della precisione. 

Klepcys Vertical Tourbillon, da 44 mm, nella versione in titanio DLC nero (costo di 130.000 euro). Meccanico manuale con tourbillon verticale centrale, indicazione retrograda di ore (saltanti) e minuti (continui), e indicazione della riserva di carica al 12, pari a poco più di 4 giorni.
Klepcys Vertical Tourbillon nella versione in oro rosa e titanio DLC nero (costo di 144.000 euro). Da notare il ponte centrale del tourbillon verticale in oro rosa, dal tratto sinuoso e concavo sui fianchi, ispirato da un progetto di Leonardo risalente al 1502.
Klepcys Vertical Tourbillon nella versione in oro rosa (costo di 164.000 euro). 

 Il ponte del tourbillon, che attraversa longitudinalmente il quadrante, nella sua forma sinuosa e filante, è ispirato a quello, geniale, disegnato nel 1502 da Leonardo per unire Istanbul a Galata, con un’unica campata di 208 metri che, sebbene scartato dall’allora sultano Bayezid II, è stato tecnicamente rivalutato da recenti studi. Un’architettura che separa in due parti uguali il quadrante, protetto da un vetro zaffiro bombato dello spessore di 1,2 mm, a favore di profondità e simmetria, rendendo ottimale la lettura delle ore (saltanti) e dei minuti (scorrevoli) retrogradi su due archi di cerchio trattati DLC e rifiniti a microbillage, mediante lancette anch’esse scheletrate e arcuate. Il meccanismo manuale a vista, calibro Cyrus 625, regolato da un bilanciere ad inerzia variabile, oscillante a 21.600 alternanze/ora (36, 4 mm di diametro, 14,4 mm di spessore, 53 rubini, 344 parti), presenta, da ambo le parti, uno schema retrogrado fondato su di una camma a chiocciola interagente con una bascula a cremagliera funzionale ad attivare ogni ciclo di 12 ore o 60 minuti, una molla di richiamo della lancetta. I secondi sono leggibili sulla gabbia rotante del tourbillon, in virtù di piccole placche quadrate numerate, ad intervalli di 5 unità, evidenziate da un fondo in rosso, mentre la riserva di marcia di 100 ore (favorita da due bariletti montati in parallelo) è indicata, al 12, da una sfera DLC nera microbillé di 5 mm, informando sui giorni di autonomia residua (da 1 a 4).

Fronte del calibro manuale Cyrus 625, 36,4 mm di diametro e 14,4 m di spessore, bilanciere ad inerzia variabile, oscillante a 21.600 alternanze/ora, 53 rubini, 344 parti, due bariletti in parallelo a garanzia di una riserva di carica di 100 ore; le due parti, suddivise dal ponte centrale del tourbillon, presentano uno schema retrogrado fondato su di una camma a chiocciola interagente con una bascula a cremagliera funzionale ad attivare ogni ciclo di 12 ore o 60 minuti, una molla di richiamo della lancetta. La gabbia del tourbillon a un minuto, ruotata di 90°, è in acciaio (52 parti, 0.706 g) e, sul fianco, mostra lo scorrere dei secondi, in virtù di piccole placche quadrate numerate, ad intervalli di 5 unità, evidenziate da un fondo in rosso.
Al 12, ecco la sfera DLC nera microbillé di 5 mm, preposta all’indicazione della riserva di  carica in giorni (4).

In quanto alle finiture, per dare un’idea della massima cura nei dettagli, sul fronte del meccanismo, i ponti sono lavorati a microbillage con trattamento galvanico grigio NAC e hanno angoli smussati e lucidati, le bascule del sistema retrogrado sono satinate e rodiate, le ruote rodiate e decorate a cerclage, le camme sono lucidate a specchio. Osservando il movimento sul fronte posteriore, è possibile verificare una lavorazione a rilievo ad evidenziare i ponti oggetto di procedimento galvanico NAC, seguito da satinatura; i due bariletti in parallelo presentano un tamburo in lacca nera ornato dall’elica, simbolo di Cyrus. Il Klepcys Vertical Tourbillon Squelette dispone di cassa coussin da 44 mm, nelle varianti, tutte limitate a 5 esemplari, in titanio DLC nero (130.000 euro), in oro rosa (164.000 euro) e in oro rosa/titanio DLC nero (144.000 euro), con la caratteristica doppia corona, al 3, destinata alla ricarica ed alla regolazione dell’ora, e al 9, preposta alla correzione rapida, a pressione, della sfera delle ore.   

Nella vista di profilo, si apprezza l’elevata bombatura del vetro zaffiro ad avvolgere il ponte del tourbillon verticale, portando al consistente spessore di 19,9 mm. La corona al 3, per la ricarica del movimento e la regolazione di ore e minuti, è protetta da due rilievi sulla carrure.



Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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