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Ulysse Nardin Marine Torpilleur, il fascino del cronometro da marina evocato dal suo migliore interprete

Sette nuove versioni del Marine Torpilleur sono il regalo che Ulysse Nardin ha voluto riservare agli appassionati del Cronometro da Marina, modello sul quale la Maison ha costruito storicamente il proprio prestigio, al fine di celebrare il 175° anniversario della fondazione. Dal classico solotempo con riserva di carica, al cronografo con calendario annuale, fino al fasi di luna e al tourbillon volante, un piccolo viaggio nell’universo della precisione.       

Molte sono le Case orologiere, alcune ancora in attività, altre definitivamente scomparse che, con le loro realizzazioni hanno contribuito alla fama della zona settentrionale di Neuchâtel: una zona stretta, avvinghiata attorno al massiccio del Giura. Per un singolare paradosso o per uno scherzo del destino, sono stati proprio gli artigiani del Giura a creare qualcosa che, con l’ambiente naturale della regione non ha nulla a che vedere. La montagna, profondamente terrena, con le sue pendici distese verso il lago di Neuchâtel che, a motivo delle sue ridotte dimensioni non ha mai richiesto a chi lo attraversasse di dover ricorrere a complicati calcoli per la navigazione, si è rivelata culla ideale per la creazione di uno strumento indispensabile agli uomini che solcano il mare: tanto lontano geograficamente (mille chilometri) e mentalmente dal Giura. Ci stiamo riferendo alla cronometria da marina che si è andata affermando, ai suoi più alti livelli, nella città di Le Locle, grazie all’opera della Maison Ulysse Nardin. Ancora oggi, il nome della Casa è intimamente connesso a questa specialità, attraverso la produzione di modelli che continuano a fare la gioia dei collezionisti e di tutti li amanti del mare. Sono stati molteplici i capolavori della Casa che hanno accompagnato gli uomini sulle rotte di tutti i mari della Terra, là dove l’orizzonte si confonde con l’infinito, contribuendo non poco alle imprese marinare che hanno lasciato un segno indelebile nel XIX secolo. 

Il fondatore della Maison, Ulysse Nardin (22/1/1823 – 20/2/1876)

 

Registro originale di Ulysse Nardin del 1846, l’anno della fondazione.

Tutto cominciò nel 1846, anno in cui l’allora ventitreenne Ulysse Nardin, aprì una piccola bottega. Ma facciamo un passo indietro. Nel 1774, suo nonno, Jean Leonard Nardin, artigiano francese, si trasferì a Le Locle ed avviò con una certa fortuna una manifattura per la fabbricazione di forni per la cottura del pane. Il giovanissimo Ulysse, la passione per gli orologi l’aveva ereditata dal padre Leonard-Frédéric, primo orologiaio della famiglia Nardin, che rifiniva e revisionava segnatempo su commissione di diversi produttori della regione di Neuchâtel. Un impegno che gli consentì di acquisire una notevole esperienza, soprattutto sui meccanismi a ripetizione ed a suoneria. Ulysse era nato il 22 gennaio 1823, primogenito di tre figli e, come accennato, rivelò immediatamente una spiccata propensione per l’arte paterna. Nella prima metà del XIX secolo l’orologeria stava vivendo un momento particolarmente felice, di grande espansione: cronometri, raffinati orologi con suoneria e svariate tipologie di esemplari complicati cominciarono ad avere una diffusione fino ad allora impensabile. A partire dal 1839, Ulysse fu mandato dal padre, per un periodo di apprendistato, da Frédéric-William Dubois, uno dei più rinomati costruttori di cronometri da marina e di pendole astronomiche dell’epoca. Sette anni dopo, il giovane Ulysse era già pronto per il passo determinante nella carriera di ogni orologiaio: firmare con il proprio nome i modelli prodotti. Rapidamente, la piccola bottega divenne una manifattura che acquisì credito per l’affidabilità, l’elevato grado di finitura e la precisione estrema che garantiva (a tale scopo, Ulysse acquistò un regolatore astronomico ad alta precisione, realizzato da Jacques-Frédéric Houriet nel 1768, per verificare i suoi cronometri da tasca). Unitamente agli orologi da taschino ed ai complicati, Ulysse Nardin avviò un’esclusiva produzione di cronometri da marina che, ben presto, lo consacrarono come interlocutore privilegiato di molte flotte militari. Numerosissimi furono i premi conseguiti nell’ambito delle esposizioni universali e dei concorsi internazionali (18 Medaglie d’Oro, tra le quali citiamo l’Esposizione di Londra del 1862, di Parigi nel 1878 e di Chicago nel 1893), ed assommano ad oltre 4.000 i bollettini rilasciati, per i cronometri da marina Ulysse Nardin, da vari Osservatori. Si trattava di orologi che “battevano” il mezzo secondo e rendevano possibile la determinazione del punto di longitudine in navigazione (vi è da considerare che un solo secondo di errore nell’indicazione oraria comporta, all’equatore, un errore “di posizione” di ben 463 metri). All’epoca, fungevano come complemento alla competenza richiesta nella navigazione astrale e ai precisi calcoli basati sul tempo necessari, come detto, per individuare le coordinate della longitudine: il Cronometro di bordo era uno strumento strategico essenziale, al pari di un GPS o di un sistema radar per una nave da guerra.

Sede della Ulysse Nardin, a Le Locle, nel 1908.

 

Cronometro da Marina, fornito dalla Ulysse Nardin alla U.S. Navy nel 1919. 

 

Va sottolineato, poi, che quegli esemplari erano talmente sofisticati da valere l’equivalente di un terzo del prezzo dell’intera nave. Logica conseguenza di tutto questo fu il riconoscimento per la Casa di Le Locle proveniente dalle Marine di oltre cinquanta Paesi e, specificamente, dagli ufficiali navali e dai capitani delle navi mercantili. Ulysse Nardin morì il 20 febbraio del 1876, a soli 53 anni, ed il controllo dell’azienda passò al figlio Paul David, allora ventunenne che aprì, subito dopo, un ufficio commerciale a Ginevra. A cavallo dei due secoli il prestigio della Ulysse Nardin crebbe in senso esponenziale, grazie ai succitati, eccezionali risultati di precisione dei propri cronometri e, nel 1908, all’Esposizione Internazionale di Tokyo, il Principe Reale acquistò tre cronometri da tasca della Maison; nel 1911, poi, venne registrato il terzo brevetto relativo al sistema di smistamento della cronografia. E l’attività della Maison negli anni a venire si sviluppò, in particolare, accanto alla produzione di cronometri da marina, sul fronte cronografico con pregevoli esemplari da polso e da tasca, anche con quadrante regolatore, e pulsometri, non tralasciando i solotempo, elaborati anche con estetiche originali. Il crollo si verificò tra l’ultima metà degli anni ’60 e la prima metà dei ’70, quando il mondo dell’orologeria venne investito dalla massiccia invasione dei movimenti al quarzo. In conseguenza di ciò la richiesta di cronometri da marina calò rapidamente, restando l’interesse limitato ad una ristrettissima cerchia di appassionati.

Adv Ulysse Nardin relativo a un cronografo rattrapante da tasca del 1924, in cui emergono i premi vinti nei concorsi di precisione.

L’inesorabile oblio  (perdita delle onorificenze raccolte nelle Esposizioni internazionali, dei disegni tecnici, di documenti di ogni tipo, di orologi, di cronometri e di mobili) fu interrotto,  per fortuna, nel 1983, grazie a Rolf. W. Schnyder, la cui visione informa ancora oggi l’attività della Maison, parte integrante del Gruppo Kering dal 2014. Una visione che, non ostante le conquiste tecniche e tecnologiche, i concept astronomici e le revisioni fondamentali dell’architettura tradizionale del meccanismo, non ha mai tralasciato l’orologio più identificativo e significativo del brand, il Cronometro da Marina. Il segnatempo dalla grafica inconfondibile, con indici a numeri romani, piccoli secondi al 6 ben dimensionati (all’interno dei quali è stato posizionato, nelle varianti da polso, il datario) e indicatore circolare della riserva di carica al 12, nel 2017 è stato aggiornato con una nuova generazione di cronometri, dalla grafica e struttura più moderna e “in touch with time”: i Marine Torpilleur. Devono il nome alle navi piccole, veloci e dalla mira precisa della fine del XIX secolo, le torpediniere, la cui agilità garantiva che potessero facilmente avere vantaggio sulle imbarcazioni più grandi. Si tratta di versioni rivisitate in chiave più leggera e sottile dell’iconico Cronometro da Marina Ulysse Nardin. Oggi, per celebrare il suo 175° anniversario, la Maison ha scelto proprio e correttamente la collezione Marine Torpilleur, introducendo due nuovi movimenti, complicazioni, cronografi, riferimenti astronomici e quadranti smaltati, in sintesi, una summa dell’eccellenza Ulysse Nardin. Si tratta di sette modelli nei quali tutti i succitati codici degli storici Cronometri da Marina, incorniciati dalla lunetta scanalata, si coniugano alla funzionale tecnologia del silicio per gli elementi dello scappamento. Tutte le novità sono prodotte in edizioni limitata e recano la firma “Chronometry since 1846”, indicata anche sul quadrante. In tal senso, unitamente, ove previsto,  alla certificazione C.O.S.C., i calibri sono sottoposti all’Ulysse Nardin Chronometer & Performance Certificate,  un’ulteriore garanzia di qualità e di efficace funzionamento del meccanismo. Si tratta di 5 giorni di test effettuati con l’ausilio di 11 macchinari preposti e, a differenza del C.O.S.C. che opera sul movimento, in questo caso si agisce anche sull’orologio assemblato in cassa: attraverso un sistema di microfoni adattati su specifici punti del segnatempo, si registrano il ticchettio e i segnali dinamici del movimento in diverse posizioni orizzontali e verticali, per verificarne il comportamento, la riserva di carica e la corretta capacità della massa oscillante di ricaricare negli automatici. Tutto ciò a diverse temperature nei 5 giorni: 23°C,  8°C,  38°C, 23°C, 23° C. Se l’orologio rientra nelle curve di deviazione di precisione prevista per ogni singolo giorno di controllo (ad esempio, durante il primo giorno, il range ammesso è -2/+6 secondi al giorno a 23°C e su posizioni verticale/orizzontale; il terzo giorno, -5,5/+9,5 secondi al giorno, a 38°C, e così via), è pronto per essere inviato presso le destinazioni di vendita. Illustriamo ora, le sette novità Marine Torpilleur, a partire dallo Smaltato Blu – icona della collezione –, proseguendo, poi,  con il Panda, il Fasi Lunari bianco e blu, il Cronografo Calendario Annuale bianco e blu e chiudendo con il Tourbillon Grand Feu Smaltato (nero) in oro rosa. Completi di un cinturino in pelle di alligatore (blu o marrone; nero nel Tourbillon), gli orologi sono tutti compatibili con l’R-strap, realizzato con reti da pesca riciclate.

Marine Torpilleur Smaltato Blu, in acciaio da 42 mm. Quadrante blu smaltato Grand Feu. Meccanico automatico di manifattura, calibro UN-118, certificato Cronometro C.O.S.C.. Edizione limitata a 175 esemplari. Prezzo: 10.000 euro

 

Marine Torpilleur Smaltato Blu – Edizione limitata a 175 esemplari

Realizzato su cassa in acciaio lucido e satinato da 42 mm, con lunetta scanalata sullo spessore (quello complessivo è di 11,73 mm), con fondello fissato da 6 viti ed integrato da vetro zaffiro, impermeabile fino a 50 metri, questo Marine Torpilleur, presenta un quadrante blu smaltato Grand Feu, ad opera di Donzé Cadrans, laboratorio specializzato di smaltatura indipendente con sede a Le Locle, acquisito dalla Ulysse Nardin nel 2011: la Maison ha potuto, in questo modo, innovare e migliorare costantemente tale tecnica artigianale, dove oltre il 90% del processo è compiuto a mano, preservando la propria storia. La struttura manifatturiera della Maison, dunque, oltre ai siti di La Chaux-de-Fonds e Le Locle (storico) è integrata da questo “santuario” della smaltatura, sito sempre a Le Locle. Grand Feu, Cloisonné, Champlevé, smalti traslucidi, sono curati con un’attenzione maniacale, a partire dalla selezione delle polveri preposte,  per arrivare, nel caso della tecnica Cloisonné, alla distensione sul quadrante dei “cloison”, fili d’oro da 0,056 mm di spessore, per ripartire le diverse zone di colore e definire magicamente velieri, globi, e quant’altro. Oppure  ancora, a calibrare la curvatura esatta del quadrante nel trattamento Grand Feu perché lo smalto, a 800° C in forno, si fonda completamente con la base metallica. Le indicazioni tradizionali del Cronometro da Marina, cui abbiamo precedentemente accennato, ossia indici a numeri romani serigrafati bianchi e percorsi da sfere Poire rodiate, piccoli secondi e datario a finestrella al 6, riserva di carica circolare al 12, sono animate dal calibro automatico di manifattura UN-118 (lanciato nel 2013), certificato Cronometro C.O.S.C.. Costituito da 260 componenti, prevede 50 rubini, circa 60 ore di riserva di carica e funziona a 28.800 alternanze/ora. I piccoli secondi sono diretti, il dispositivo di scappamento (ruota e ancora) è in DIAMonSIL, lega che unisce il silicio ad uno strato di diamante e la spirale del bilanciere a regolazione inerziale su quattro viti  (ponte trasversale) è in silicio 1.1.1. Certificato Cronometro è rifinito sui ponti a Côtes Circulaires, mentre il rotore è scheletrato, utilizzando come motivo l’àncora del logo.

Ricordiamo che la produzione delle parti in silicio, abbinato all’impiego del diamante, avviene presso la Sigatec di Sion, joint-venture tra Ulysse Nardin e Mimotec, società specializzata all’avanguardia nella  produzione di microcomponenti secondo la tecnologia LIGA (Litografia e galvanotecnica, con utilizzo di raggi ultravioletti e puntando su velocità e economicità realizzativa in luogo dei canonici elettroerosione e stampaggio).

Prezzo: 10.000 euro

Marine Torpilleur “Panda”, in acciaio da 42 mm. Quadrante “Panda”, smaltato bianco con sottoquadranti dei piccoli secondi e della riserva di carica, blu azurée. Meccanico automatico di manifattura, calibro UN-118, certificato Cronometro C.O.S.C.. Edizione limitata a 300 esemplari. Prezzo: 7.200 euro

 

In quest’immagine si coglie la profondità e la luminosità della smaltatura Grand Feu sul quadrante del Marine Torpilleur Smaltato Blu, eseguita con maestria assoluta dal laboratorio specializzato Donzé Cadrans, di proprietà di Ulysse Nardin.

Marine Torpilleur “Panda” – Edizione limitata a 300 esemplari

Le medesime caratteristiche strutturali e tecniche, presenti nella variante smaltata blu, le troviamo anche sul Marine Torpilleur “Panda”. A cambiare è il quadrante, smaltato bianco, con sottoquadranti dei piccoli secondi e dell’autonomia di marcia, blu scuro rifiniti azurée e indici a numeri romani nel medesimo colore. Il soprannome “Panda” è motivato dalla somiglianza con l’inconfondibile mammifero appartenente alla famiglia degli orsi e originario della Cina centrale, per via dei due occhi scuri al centro del muso bianco. L’orologio Panda, con quadrante smaltato e lancette rodiate riporta la dicitura “Chronometry since 1846” sul contatore inferiore che ospita la lancetta dei secondi. È previsto, oltre che con cinturino in alligatore ed in R-Strap, con bracciale in acciaio.

Prezzo: 7.200 euro

 

 

Marine Torpilleur Cronografo Annuale, in acciaio da 44 mm. Quadrante smaltato blu con contatori ton sur ton azurée. Meccanico automatico di manifattura, calibro UN-153, con calendario annuale. Edizione limitata a 300 esemplari. Prezzo: 10.600 euro.

 

Marine Torpilleur Cronografo Annuale, in acciaio da 44 mm. Quadrante smaltato bianco con contatori argenté azurée. Meccanico automatico di manifattura, calibro UN-153, con calendario annuale. Edizione limitata a 300 esemplari. Prezzo: 10.600 euro.

 

Marine Torpilleur Cronografo Annuale: da notare il vetro zaffiro adattato sul fondello (fissato da 6 viti), i pulsanti a pompa, l’alternanza tra finitura lucida e satinata e la zigrinatura sullo spessore della lunetta.

 

Marine Torpilleur Cronografo Annuale – Edizione limitata a 300 esemplari

Prodotti da Ulysse Nardin dal 1936 fino agli anni ‘70, gli orologi da tasca Chronograph Marine Torpilleur erano in grado di misurare il tempo fino a 1/10 di secondo. Questa precisione, utilizzata durante le Olimpiadi di Berlino del 1936, ha influenzato i successivi sistemi di cronometraggio delle competizioni sportive. Tali cronografi, impiegati da club automobilistici, da commissioni geodetiche e dagli scienziati durante le loro spedizioni, venivano consegnati con una certificazione ufficiale che ne garantiva l’estrema precisione. La Maison si è ispirata a quegli esemplari per il Marine Torpilleur Cronografo Annuale, edizione 2021, in acciaio da 44 mm (spessore di 13,66 mm), con pulsanti a pompa, fondello a vista e impermeabilità assicurata fino a 50 metri. Sul quadrante, smaltato bianco o blu opaco, con scala periferica dei secondi crono centrali, si trovano due contatori, rifiniti azurée ton sur ton sul blu e argenté  sul bianco: minuti crono al 3 e indicazione coassiale dei secondi continui e dei mesi del calendario annuale al 9, la cui data a finestrella è al 6. Ricordiamo che, nel calendario annuale, è necessaria una sola correzione nei 365 giorni, ed esattamente alla fine del mese di febbraio. Il calibro impiegato, automatico di manifattura, è l’UN-153, evoluzione del precedente UN-150. Strutturato su 406 componenti, con 53 rubini, operativo a 28.800 alternanze/ora e con una riserva di carica di 52 ore, impiega àncora, ruota di scappamento e spirale in silicio. Il dispositivo del calendario annuale riprende concettualmente lo schema tecnico adottato sul Calendario Perpetuo del 1996 da Ludwig Oechslin, storico consulente della Maison a partire dall’era Schnyder, impostato sulla trasmissione su ingranaggi tra ruotismi, in luogo di leve e camme e, conseguentemente, in grado di correggere le indicazioni della data, sia in avanti che indietro, via corona. Sul quadrante gl’indici a numeri romani sono bianchi (versione blu) e blu (versione bianca), mentre le sfere Poire sono rodiate (variante blu, con lancette dei secondi centrali e dei contatori rosé) o azzurrate (variante bianca).

Prezzo: 10.600 euro.

 

Marine Torpilleur Fasi Lunari, in acciaio da 42 mm. Quadrante PVD blu soleil con indicazione delle fasi di luna al 6. Meccanico automatico di manifattura, calibro UN-119, certificato Cronometro C.O.S.C.. Edizione limitata a 300 esemplari. Prezzo: 8.600 euro.

 

Marine Torpilleur Fasi Lunari, in acciaio da 42 mm. Quadrante smaltato bianco con indicazione delle fasi di luna al 6. Meccanico automatico di manifattura, calibro UN-119, certificato Cronometro C.O.S.C.. Edizione limitata a 300 esemplari. Prezzo: 8.600 euro.

 

Fondello integrato da vetro zaffiro nel Marine Torpilleur Fasi Lunari. Si può osservare il fronte posteriore del calibro UN-119, certificato Cronometro C.O.S.C., con il rotore scheletrato – utilizzando come motivo l’àncora del logo – e la rifinitura dei ponti a Côtes Circulaires.

 

Marine Torpilleur Fasi Lunari – Edizione limitata a 300 esemplari

La Luna, come noto, orbitante attorno alla Terra, esercita un impatto diretto sugli oceani e sul verificarsi delle maree: in tal senso, i cronometri del passato venivano utilizzati in combinazione con un sestante, e permettevano una navigazione astrale dettagliata che implicava il seguire le fasi lunari per comprendere i movimenti dei mari nel modo più preciso possibile.  Ulysse Nardin produce orologi con fasi lunari dalla fine del XIX secolo. Questi ultimi Marine Torpilleur Fasi Lunari, in acciaio da 42 mm (11,73 mm di spessore), con fondello a vista in vetro zaffiro e impermeabili fino a 50 metri, sono declinati su due quadranti: PVD blu trattato soleil e bianco smaltato. L’indicazione delle fasi lunari, sullo schema classico, è adattata al 6, all’interno dei piccoli secondi: il nostro satellite è realizzato mediante una decalcomania multistrato a pieno contrasto con il cielo stellato PVD blu. Il calibro automatico di manifattura, UN-119, certificato cronometro C.O.S.C., si basa sull’impianto dell’UN-118, sul quale è stato adattato il meccanismo delle fasi lunari, dipendente dalla ruota delle ore: 222 componenti, 28.800 alternanze/ora, 50 rubini, 60 ore di riserva di carica, scappamento e ancora in DIAMonSIL, spirale in silicio. Sul quadrante bianco i numeri romani sono blu e le sfere azzurrate, mentre su quello blu gl’indici sono bianchi e le lancette rodiate. Oltre al cinturino in alligatore nelle due colorazioni e alla variante R-Strap, è previsto il bracciale in acciaio.  

Prezzo: 8.600 euro.

Marine Torpilleur Tourbillon Grand Feu, in oro rosa da 42 mm. Quadrante in smalto nero Grand Feu, con apertura per accogliere il tourbillon volante al 6. Meccanico automatico di manifattura, calibro UN-128 Constant, con tourbillon volante e Scappamento Costante Ulysse Anchor. Edizione limitata a 175 esemplari. Prezzo: 42.200 euro.

 

Sul Marine Torpilleur Tourbillon Grand Feu, all’interno della gabbia del tourbillon volante è adottato lo Scappamento Costante Ulysse Anchor, nel cui telaio in silicio, che sfrutta la tecnologia “a lamelle”, è compresa l’ancora e la ruota di scappamento, totalmente ridisegnata, nella geometria e nella conformazione dei denti.

 

Marine Torpilleur Tourbillon Grand Feu – Edizione limitata a 175 esemplari

Il Marine Torpilleur Tourbillon Grand Feu è, senza alcun dubbio, al timone di questa nuova collezione celebrativa. L’abbinamento riserva di carica/piccoli secondi, infatti, fruisce dell’inserimento di una delle complicazioni orologiere più significative e affascinanti della storia, quale il tourbillon, relativamente a cui la Maison può vantare un savoir-faire che ha trovato spunti evolutivi e tecnologici interessantissimi in quest’ultimo ventennio. L’esemplare, su cassa in oro rosa da 42 mm (11,93 mm di spessore), con fondello in vetro zaffiro e movimento a vista, completato da una lunetta scanalata, è impermeabile fino a 5 atmosfere. Il quadrante, in smalto nero Grand Feu, evidentemente manufatto artigianalmente da Donzé Cadrans, mostra, come accennato, la riserva di carica di 60 ore al 12, con lancette Poire in oro rosa a percorrere gl’indici bianchi a numeri romani. Al 6, ecco il dècoupage a scoprire il tourbillon volante con Scappamento Costante Ulysse Anchor, fiore all’occhiello del calibro automatico di manifattura UN-128 Constant (208 componenti, 36 rubini, 18.000 alternanze/ora).  Il Tourbillon a Scappamento Costante, brevettato da Ulysse Nardin, ha vinto il Tourbillon Watch Prize alla GPHG (Grand Prix d’Horlogerie de Genève) nel 2015. Lo Scappamento Costante di Ulysse Nardin (ancora e ruota di scappamento), basato sulla tecnologia “a lamelle”, è interamente in silicio (sfrutta le proprietà flessibili di questo materiale ed è realizzato con elevatissima precisione), ed è inserito in un telaio applicato sopra al bilanciere inerziale. Mentre il tradizionale scappamento ad ancora svizzero utilizza bilanciere/ruota di scappamento e ancora con pallet in rubino, lo Scappamento Costante di Ulysse Nardin presenta il suddetto telaio circolare in silicio in cui il braccio di sostegno dei due pallet è connesso al telaio mediante due lame –  curvate dalla tensione –, una perpendicolare all’altra. Il sistema si basa sulla proprietà fisica delle molle a lama di piegarsi lungo un asse, pur rimanendo perfettamente rigide lungo l’altro asse: ciò riproduce esattamente la funzione cinetica di un perno. In tal senso, sembra che lo Scappamento Costante di Ulysse Nardin, possa sostituire un normale scappamento ad ancora svizzero senza modifiche “drammatiche” al resto del movimento, e ciò ne rende molto più facile l’applicazione, anche in orologi già esistenti. L’impulso, dato ad ogni semioscillazione della bilanciere, trasmette la sua energia alle lame, che scattano da uno stato stabile all’altro: l’ancora in silicio, dunque, sospesa tra le due lame ruota da una parte all’altra senza generare attriti di sorta (che si verificano, invece, nell’ingaggio tra bottone e forchetta dell’ancora in un dispositivo tradizionale). Infatti, quando ritorna nella sua posizione originale, restituisce l’energia immagazzinata praticamente senza perdita alcuna, creando una forza possibilmente costante sullo scappamento (ciò significa una coppia – virtualmente – costante sull’organo regolatore dell’orologio durante tutta la riserva di carica). In sintesi, una soluzione del genere torna a mettere in discussione l’impostazione tradizionale ultrasecolare dello scappamento, che non manca, comunque, di affidabilità e capacità di regolazione della precisione piuttosto buona. Cambiare sottintende una sfida, e Ulysse Nardin vuol dimostrare che è possibile entrare nel futuro non abbandonando il passato e mantenendo l’architettura classica del movimento seppur in presenza di uno scappamento d’avanguardia. Il cinturino nero del Marine Torpilleur Tourbillon Grand Feu è in pelle di alligatore nero, compatibile anche con un cinturino in caucciù o con l’R-Strap; la fibbia déployante è in oro rosa.

Prezzo: 42.200 euro.

Cronometria e precisione, il mantra di Ulysse Nardin da 175 anni.

Tutti i quadranti smaltati di Ulysse Nardin sono eseguiti, a mano, presso il laboratorio di proprietà Donzé Cadrans. In quest’immagine la delicatissima fase dell’uniforme distribuzione dello smalto sul piano quadrante.

 


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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