Era il 1907, quando Tissot istituì il proprio quartier generale, in quel di Le Locle, in una strada chiamata Chemin des Tourelles. Un nome che ha ispirato una collezione, evidentemente, espressiva di classicità, tradizione e precisione. L’ultima evoluzione di questa linea è declinata su casse da 34, 39 e 42 mm, in acciaio, acciaio PVD rosa e acciaio bicolore. Il movimento automatico Powermatic 80 prevede la spirale Nivachron ed assicura 80 ore di autonomia.
In Svizzera, è noto, in ambiente orologiero sono amanti delle tradizioni, gelosi della propria storia, che ritengono un elemento straordinariamente qualificante della loro presenza sul mercato, nel presente e in proiezione futura. Risale a più 115 anni or sono, l’istituzione del quartier generale di Tissot, a Le Locle, ubicato in una strada chiamata Chemin des Tourelles. Era un periodo molto florido per l’azienda, soprattutto a motivo delle esportazioni verso Stati Uniti e Russia. Un trend positivo che, purtroppo, all’alba della Rivoluzione di Ottobre, entrò in crisi. Comunque, va ricordato che, all’epoca – Tissot era una vera e propria manifattura –, la Maison, a seguito della richiesta di restauro di una cassa in oro da parte di un facoltoso cliente russo, dette vita ad uno dei primi, importanti, modelli da polso della storia dell’orologeria, tra il 1916 e il 1917, il Tissot Prince, detto “Banana”, per via della sua cassa rettangolare fortemente incurvata.
Questo per sottolineare, “tornando” a Chemin des Tourelles, in quel di Le Locle, che a partire dal 1907, ossia 54 anni dopo l’avvio dell’attività, si sviluppò quel percorso di tradizione e savoir-faire di Tissot, tale da qualificarla tra le Maison di riferimento nella storia del segnatempo, sempre in un contesto di assoluta accessibilità. Tale heritage ha portato, naturalmente, a definire, oggi, una collezione specifica, la cui denominazione riprende quella della succitata strada, sede di Tissot, ossia Chemin des Tourelles, chiamata a comunicare purezza di linee, classicità e precisione. Quest’anno, Tissot ha voluto inserirla tra i suoi protagonisti, con un consistente upgrade, basato su di un contenuto tecnico di prim’ordine, quale il movimento automatico Powermatic 80, dotato della spirale in Nivachron, altamente resistente all’influenza nefasta dei campi magnetici sull’isocronismo del bilanciere e capace di una riserva di carica di 80 ore, ossia più di tre giorni. Per il resto, ecco emergere una raffinatezza discreta distribuita su ben tre misure di cassa, 34 mm, 39 mm e 42 mm, con declinazioni in acciaio, acciaio PVD oro rosa e bicolore in acciaio/PVD oro rosa, ovviamente con una notevole varietà di colori, tra quadranti e cinturini (non mancano le versioni con bracciale): impermeabilità fino a 5 atmosfere. La cassa prevede un’alternanza di finiture lucide e satinate – in abbinamento sulla carrure -, mentre la lunetta bombata, rigorosamente lucida, sottolinea l’impatto d’antan dell’orologio; le anse, compatte e lievemente inclinate, seguono ergonomicamente la curvatura del polso. Per quanto riguarda i quadranti, laccati in grigio scuro, bianco, blu, argento e avorio, e con sfere Alpha (sabbiate e lucidate per creare una texture visivamente accattivante ma anche funzionale, in quanto migliora la chiarezza e la leggibilità dell’orologio), protetti da vetro zaffiro bombato, alla finitura soleil sulle varianti connotate da indici a barretta applicati, si aggiunge quella alternata soleil/Clous de Paris, in caso di indici ai quarti a numero romano, o con disco centrale in madreperla per alcune varianti da 34 mm.
La “campagna high-concept”
La campagna di lancio dei “Chemin des Tourelles” è stata caratterizzata da immagini grafiche e accattivanti, ad esplicitare la dualità di fondo impressa nella nuova collezione: bianco e nero, uomo e donna, grande e piccola, lucida e spazzolata, classica e moderna. Una simile dualità, proprio come le sfere che compiono un giro completo di 360 gradi, è mostrata attraverso immagini in rapida rotazione, tale da trasformare il contrasto in un unicum espressivo. I nuovi Chemin des Tourelles non sono pensati come un accessorio occasionale, ma quotidiano, seppur distintivo: s’indirizzano ad un consumatore contemporaneo, molto consapevole, amante – e qui troviamo un’ulteriore dualità – dell’unione tra l’orologeria svizzera, affidabile e intramontabile, e le libertà dello stile e del design moderni. Per quanto riguarda i richiami a Tissot, nelle immagini di campagna, ecco i bagliori di rosso, il colore distintivo del brand, oppure tocchi di blu, a richiamare le campagne dei modelli Chemin des Tourelles precedenti, nonché i quadranti blu della nuova collezione. Infine, il vetro zaffiro bombato dei nuovi orologi, di ispirazione vintage, appare in una sequenza come simbolo della visione del mondo di Tissot e della sua posizione a livello globale.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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