La Casa di Lengnau, che ha il privilegio di poter disporre della Polychromie Architecturale di Le Corbusier, per caratterizzare le proprie realizzazioni in ceramica hi-tech, lo ha fatto in una collezione connotata da cassa carré ultrapiatta, d’impatto minimal, dove, per la prima volta, la Casa ha abbinato elementi in ceramica colorati in singoli esemplari.
Il rapporto fra l’illustre architetto Le Corbusier – protagonista con Ludwig Mies Van der Rohe, Frank Lloyd Wright, Walter Gropius e Alvar Aalto del movimento modernista del XX secolo – e il colore fu talmente profondo da influenzare decisamente il suo lavoro. E questo avvenne nel momento in cui l’architetto di La Chaux-de-Fonds scoprì il grande potere del cromatismo d’influenzare la percezione dello spazio. Le Corbusier, nel 1925, rifletteva sul parallelo tra musica e pittura, chiedendosi come facesse un pianista a fruire di sole 12 note per eseguire una sinfonia articolata, mentre il pittore per realizzare un quadro, aveva bisogno di una tavolozza con diverse decine di cromie. Un’analisi che condusse l’architetto a formulare, nel 1931, la Polychromie Architecturale, comprendente 43 colori tenui e poco saturi (vennero riuniti in cartelle espressive del contesto architettonico, ossia “spazio”, “cielo”, “velluto”, “sabbia”, “muro” e “paesaggio”). Le Corbusier la denominò anche “Claviers de Couleurs” (Tastiere di Colori), in quanto l’architetto, come un pianista, deve imparare a suonare le tastiere di colori e a riconoscere gli accordi armonici. Ebbe, quindi, a osservare: “È attraverso la policromia che si può introdurre nella casa il gioco sensazionale, epopea colorata dolce o violenta. Non è ancora pittura. Non ce n’è alcun bisogno. È policromia architettonica”. La potenza espressiva degli accostamenti cromatici fu completata, nel 1959, con altri 20 colori, dai toni più saturi, forti e brillanti, che Le Corbusier definì “costruttivi, che si sostengono naturalmente a vicenda”. In sintesi, il celebre architetto inquadrò i colori come “ideali per l’architettura, naturalmente armonici e in grado di essere abbinati in qualsiasi modo.”
Il colore, da solo, non potrà mai raggiungere il suo massimo potenziale, e sarà completo, valorizzato e contrastato da un altro colore o serie di cromie che, insieme a lui, compongono l’armonia del tutto. A più di 90 anni dalla loro prima presentazione, le tonalità esplicitate da Le Corbusier sono più attuali che mai. Oggi, Les Couleurs Suisse SA è l’unica organizzazione incaricata di concederne in licenza l’utilizzo, secondo il desiderio della Fondazione Le Corbusier. Rado ha ottenuto tale autorizzazione per impiegare i colori della Polychromie Architecturale sulle proprie ceramiche. Una selezione di combinazioni tra di essi, assieme a un design futuristico e materiali all’avanguardia, caratterizzano i modelli della linea Rado True Square Thinline Les Couleurs™ Le Corbusier: è la prima volta che la Maison di Lengnau abbina elementi in ceramica colorati in singoli esemplari ed è un importante evoluzione nel suo percorso estetico-creativo. La collezione è stata declinata in tre modelli, in edizione limitata a 999 esemplari ciascuno, in cui sono utilizzate tinte sobrie, dunque appartenenti alla prima palette cromatica, elaborata da Le Corbusier, come accennato, nel 1931. La cassa in ceramica monoblocco hi-tech opaca da 37 x 43,3 x 5 mm (spessore), dunque, ultrapiatta, ergonomica e confortevole al polso, prevede una corona nello stesso materiale, e un cristallo zaffiro piano a protezione del quadrante. Il movimento è al quarzo, calibro R420 (13 rubini), mentre il fondello in titanio è integrato da vetro zaffiro su cui è stampata digitalmente la palette di colori di Le Corbusier, assieme alla sua firma e alle scritte “POLYCHROMIE ARCHITECTURALE e LIMITED EDITION ONE OF 999”. La prima variante, con cassa dalla cromia grigio metallica, propone un quadrante spazzolato soleil grigio ferro con indici e lancette stampati di colore verde inglese tendente al grigio, accompagnati dal logo Rado; il bracciale in ceramica hi-tech opaca grigio metallico è composto da maglie centrali nella stessa tonalità di verde d’indici/sfere, sempre in ceramica e da una fibbia déployante in titanio, con pulsanti di sicurezza, rivestita in PVD. La seconda versione, vira cassa e corona su di una tinta terra d’ombra naturale grigio-marrone, ripresa sul quadrante spazzolato e sul bracciale completato, al centro, da maglie in ceramica bianco-crema, stessa cromia presente su indici e lancette stampati.
L’ultimo esemplare di True Square Thinline Les Couleurs™ Le Corbusier esplicita, su cassa e corona, un colore classico dell’orologeria, ossia il nero d’avorio, con un quadrante spazzolato soleil ton sur ton, così come indici/lancette e bracciale in ceramica hi-tech. Rado ha avuto, poi, un pensiero anche per gli appassionati del suo stile così distintivo, creando una composizione davvero speciale: un cofanetto da collezione che, all’interno, racchiude il suindicato modello in nero classico, accompagnato da otto versioni, su cassa rotonda, dell’attuale linea Thinline Les Couleurs™ Le Corbusier. Il cofanetto è offerto in edizione limitata a 99 esemplari. Sottolineiamo, in conclusione, come i nuovi Rado True Square Thinline Les Couleurs™ Le Corbusier, costituiscano un’esperienza multisensoriale, che abbina l’impatto visivo multicromatico, con il comfort e l’ergonomia della ceramica al polso, in un contesto minimal esaltato dal design.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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