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PHILLIPS, Hong Kong Watch Auction XII, 5 e 6 giugno 2021, con highlights eccezionali

Il prossimo weekend a Hong Kong, la Casa d’Aste Phillips, in associazione con Bacs & Russo, coordinerà la sua dodicesima asta nella nota regione amministrativa speciale della Cina. Protagoniste assolute, come di consueto, le Maison Patek Philippe, con 57 referenze offerte, Rolex con 72 lotti a disposizione dei collezionisti, seguite da Audemars Piguet, con 22 modelli proposti (centrati sull’iconico Royal Oak). Da segnalare anche la proposta Panerai, e sempre maggiore la presenza delle Case indipendenti con F.P. Journe sugli scudi, con nove referenze, accompagnato da Laurent Ferrier, De Bethune, MB&F e H. Moser & Cie.  

Il 5 e 6 giugno prossimi la Casa d’Aste Phillips terrà, presso il JV Marriott di Hong Kong, The Hong Kong Watch Auction XII, un evento “lanciato” dalla presenza di una rarità assoluta come il calendario perpetuo con ripetizione minuti di Patek Philippe, ref. 3974R in oro rosa. Nella due giorni d’asta, saranno offerti oltre 300 lotti, come consuetudine del team coordinato da Aurel Bacs e Livia Russo, consulenti della Casa d’Aste per l’orologeria, in cui non mancheranno pezzi di assoluto valore e qualità, suddivisi tra orologi da polso vintage e moderni, modelli da tavolo ed esemplari da tasca. Relativamente ai marchi, evidentemente, Patek Philippe e Rolex protagonisti, ma vi sono anche numerosi esemplari di Audemars Piguet, Cartier, Panerai e F.P. Journe, e diversi lotti sono stati destinati ad altri brand indipendenti come MB&F, De Bethune ed Urwerk. In preparazione dell’asta, gli highlights dell’evento hanno “intrapreso” un tour mondiale di presentazione a Ginevra (6-9 maggio), Pechino (3-4 maggio), Shanghai (8-9 maggio), Shenzhen (22-23 maggio), Singapore,  Taipei (22-23 maggio) e Taichung (26 maggio). Thomas Perazzi, Head of Watches di Phillips per il continente asiatico, ha dichiarato: “Dopo un anno eccezionale per le nostre aste di orologi e il successo della recente vendita online (tutti i lotti sono stati acquistati), Phillips affronta, con grandi aspettative, il dodicesimo “capitolo” dell’asta di orologi di Hong Kong, in giugno” .

In apertura Patek Philippe, ref. 3974R, in oro rosa, ripetizione minuti e calendario perpetuo, risalente al 1992. Stima: 497.000 – 994.000 US$.

Patek Philippe, ref. 5208R-001, in oro rosa, ripetizione minuti, cronografo monopulsante e calendario perpetuo, risalente al 2019. Appartenuto a al calciatore Fabio Cannavaro. Stima: 705.000 – 962.000 US$.

Patek Philippe, ref. 5213G-010, in oro bianco, ripetizione minuti e calendario perpetuo retrogrado, risalente al 2020. Stima: 256.000 – 397.000 US$.

Illustriamo, qui di seguito, gli highlights di questa sessione d’asta, a partire, ovviamente, dal rarissimo Patek Philippe, referenza 3974R, calendario perpetuo con ripetizione minuti in oro rosa: fu lanciata nel 1989 da Patek Philippe per celebrare il suo 150° anniversario, uno degli orologi da polso più complicati al mondo all’epoca. Questo storico segnatempo è il primo orologio da polso automatico della Maison, prodotto in serie con due delle complicazioni più apprezzate dai collezionisti: la produzione della ref. 3974 è stato interrotta nel 2000 e, data la complessità dell’orologio, sono stati realizzati pochissimi esemplari. Infatti, quello proposto è uno dei soli cinque pezzi in oro rosa conosciuti sul mercato, risalente al 1992.

Patek Philippe, conosciuta come una delle Maison di riferimento assoluto in quanto a segnatempo complicati, ha continuato a proporli anche nel periodo contemporaneo e, in tal senso, una chiara conferma è costituita dalla ref. 5208, del 2019, dove, per la prima volta nella sua gloriosa storia, ha riunito ripetizione minuti, calendario perpetuo e cronografo monopulsante: presentata per la prima volta al Baselworld nel 2011 e offerta solo ai clienti più importanti del marchio, nel 2018 è stata proposta in oro rosa. Era originariamente di proprietà del calciatore italiano e vincitore della Coppa del Mondo 2006, Fabio Cannavaro, noto anche per essere un appassionato collezionista di orologi; inoltre, è la prima volta che la ref. 5208 in oro rosa viene presentata in un’asta Phillips. Parte del ricavato della vendita di questo orologio sarà destinato alla “Fondazione Cannavaro Ferrara”, impegnata a raccogliere fondi a sostegno dei giovani napoletani, che non hanno possibilità, per garantire loro un futuro dignitoso attraverso programmi sportivi ed educativi funzionali alla loro integrazione sociale. 

Patek Philippe, ref. 5959P-001, in platino, cronografo sdoppiante monopulsante, risalente al 2007. Stima: 160.000 – 260.000 US$.

Patek Philippe, ref. 2499 “prima serie”, in oro giallo, cronografo con calendario perpetuo (in italiano), risalente al 1953. Stima: 1.540.000 – 2.950.000 US$.

Patek Philippe, ref. 2499 “terza serie”, in oro giallo, cronografo con calendario perpetuo, risalente al 1977. Stima: 397.000 – 590.000 US$.

Ancora Patek Philippe, con la ref. 5213G, del 2020, calendario perpetuo retrogrado con ripetizione minuti, modello introdotto nel 2012, è realizzato solo in oro bianco, e con la ref. 5959P del 2007 (introdotta nel 2005), cronografo sdoppiante monopulsante, creata per rendere omaggio agli orologi più sofisticati della Maison, lanciati alla fine degli anni ’20. Fuori produzione nel 2018, si stima che  ne siano stati eseguiti meno di 100 esemplari (la presente versione, in platino, con quadrante laccato bianco e numeri Breguet dipinti di nero è degna di nota e in ottime condizioni). Infine, segnaliamo una “chicca” di Patek Philippe, presentata da Thomas Perazzi: “A seguito degli straordinari risultati ottenuti da tutte e quattro le serie della ref. 2499, vendute per un totale di 5,7 milioni di franchi svizzeri, nella scorsa asta di Ginevra (8/9 maggio scorsi), presentiamo ora questa ref. 2499, prima serie, del 1953, con data italiana e l’unica conosciuta con Certificato di Origine: acquistata nel 1956 da un facoltoso imprenditore bolognese, è rimasta sempre in famiglia e, oggi, è offerta in asta dal nipote dell’originario proprietario”. Essendo l’unico orologio da polso che, all’epoca abbinava il cronografo al calendario perpetuo, la ref. 2499 è considerato dai collezionisti, uno dei migliori segnatempo mai realizzati da Patek Philippe. In particolare, questo esemplare della prima serie in oro giallo, del 1953, racchiuso in una cassa Wenger da 37,7 mm di diametro, è uno dei 22 pezzi in oro giallo con cassa Wenger attualmente noti. Oltre alla sua importanza e rarità, questo primo esemplare della referenza è ulteriormente accompagnato, come accennato, dal suo Certificato di Origine originale con un codice data “ATHR”, che indica l’emissione nel dicembre 1956, busta originale con numeri di movimento corrispondenti, nonché un Estratto del Archivi che ne confermano la produzione nel 1953. Rimanendo ancora sulla ref. 2499, ad Hong Kong verrà offerta anche una “terza serie” in oro giallo (cassa Wenger), del 1977,  accompagnata da un set completo di accessori: si tratta dell’ultima parte della serie ed è la seconda volta che viene proposto un modello di questo tipo. 

Rolex, ref. 6241, in oro giallo a 14 carati, Cosmograph Daytona “Paul Newman” con quadrante champagne, risalente al 1969. Stima: 436.000 – 641.000 US$.

Panerai, ref. 6152-1, in acciaio su cassa “coussin”, consegnato ai Carabinieri Sommozzatori italiani, quadrante Radiomir originale, risalente al 1958. Stima: 70.500 – 128.000 US$.

Audemars Piguet, ref. 26589IO.OO.D002CA.01, Royal Oak Concept Flying Tourbillon GMT, in titanio da 44 mm, tourbillon volante con indicazione del secondo fuso orario, risalente al 2017. Stima: 154.000 – 256.000 US$.

Riguardo Rolex, diversi saranno, come al solito, le versioni vintage del Cosmograph Daytona proposte, quale ad esempio, la rara ref. 6241 in oro giallo a 14 carati con quadrante champagne “Paul Newman”, numero seriale di cassa successivo a 2,1 milioni, risalente al 1969 e da considerare come uno degli ultimi pezzi della stessa referenza, dotata del calibro 722-1 (poco dopo sostituito).  

Phillips ha selezionato per quest’asta anche molti esemplari Panerai, con focus particolare su quelli consegnati alla Marina Militare Italiana, tra il 1955 e la metà degli anni ‘60, dotati di quadranti Radiomir, “illuminati” dal radio: solo pochissimi tra queste ref. 6152-1, conservano i quadranti Radiomir originali. L’esemplare offerto, risalente al 1958, presenta, sul fondello, l’incisione il “C.C. N° 1”, ed  è uno dei 30 orologi, ref. 6152-1 consegnati ai Carabinieri Sommozzatori italiani: ad oggi, solo 12 dei 30 modelli consegnati ai Carabinieri sono certificati e solo quello offerto presenta un quadrante Radiomir Panerai originale.

Sono ben 23, gli Audemars Piguet presenti in questa sessione d’asta di Phillips, la quasi totalità dei quali appartenenti all’iconica collezione Royal Oak. Tra di essi, citiamo, ad esempio, il Royal Oak Concept Flying Tourbillon GMT, appartenente alla serie Concept, introdotta nel 2002, per celebrare il 30° anniversario del Royal Oak: prodotto nel 2017, presenta una cassa in titanio da 44 mm, a finitura sabbiata, abbinata con un cinturino che crea un sottile contrasto con la lunetta in ceramica nera. Ecco, poi, il Royal Oak Perpetual Calendar del 1986 (lanciato nel 1984), uno degli orologi automatici con calendario perpetuo più sottili al mondo: quello presentato, appartiene proprio alla prima produzione della ref. 25554, realizzata in soli 279 esemplari, la maggior parte dei quali con cassa in oro giallo. Prevede un quadrante nero e potrebbe essere l’unico conosciuto con indici in oro applicati; inoltre, a sottolineare ulteriormente la rarità di questo pezzo, è possibile osservare il sottile dettaglio del logo del brand sulle fasi lunari al 6, dal corpo più piccolo rispetto al consueto, particolarità ravvisabile solo nei primi pezzi di produzione. Evidenziamo, infine, il raro Royal Oak Grand Complication realizzato per celebrare il 125° anniversario della Maison di Le Brassus: l’orologio, in oro bianco e risalente al 2008 è dotato di cronografo rattrappante, calendario perpetuo e ripetizione dei minuti, unitamente all’indicazione delle fasi lunari.

Audemars Piguet, ref. 25554BA, in oro giallo, Royal Oak Perpetual Calendar, calendario perpetuo con quadrante nero, risalente al 1986. Stima: 100.000 – 200.000 US$.

Audemars Piguet, ref. 25865BC.OO.1105BC.05, in oro bianco, Royal Oak “Grand Complication”, ripetizione minuti, calendario perpetuo e cronografo sdoppiante, risalente al 2008. Stima: 250.000 – 449.000 US$.

De Bethune, ref. DB25SJWS3, Starry Night, in oro bianco, con diamanti e zaffiri, quadrante blu “Geneva”, fasi di luna tridimensionali, risalente al 2015. Stima: 31.100 – 62.800 US$.

 

Orologeria Indipendente

E veniamo, infine, ai produttori indipendenti, che sempre maggiore spazio stanno ottenendo, meritatamente nelle aste più prestigiose a livello internazionale. In tal senso, Phillips ha verificato un rapido aumento dell’interesse per gli orologi indipendenti in tutta l’Asia e, per questo motivo, ne troviamo una nutrita rappresentanza nel prossimo, dodicesimo capitolo d’asta ad Hong Kong. Luci, dunque, sull’Harry Winston Opus One, tourbillon con quadrante rosa, realizzato in collaborazione con François-Paul Journe, ed esempio dello straordinario livello tecnico che il Maestro marsigliese sa garantire: presentato per la prima volta in asta, è un pezzo unico in platino (risalente al 2002), dotato di tourbillon con Remontoir d’Égalité e, come detto, quadrante rosa. Ancora Harry Winston, con l’Opus V, lanciato nel 2005 in collaborazione con Felix Baumgartner, co-fondatore e maestro orologiaio di Urwerk: uno dei modelli più ricercati della serie Opus, l’Opus V rappresentò una prima mondiale, con indicazione dell’ora satellitare tridimensionale tramite tre cubi rotanti, scala dei minuti retrograda, indicazione giorno e notte e 5 giorni di riserva di carica (l’esemplare offerto, in oro rosa, reca il numero 34 di un’edizione limitata di 45 esemplari). 

Harry Winston e F.p. Journe, ref. 200/MTFOJ38P, Opus One “Piece Unique”, in platino, tourbillon con Remontoir d’Égalité e indicazione della riserva di carica, quadrante rosa, risalente al 2002. Stima: 103.000 – 205.000 US$.

F.P. Journe, Tourbillon Souverain Black Label, in platino da 40 mm, tourbillon con Remontoir d’Égalité e indicazione della riserva di carica, risalente al 2007. Stima: 128.000 – 256.000 US$.

F.P. Journe, Vagabondage II, in platino su cassa tortue, piccoli secondi e indicazione di ore e minuti saltanti su dischi e della riserva di carica, quadrante semi-scheletrato, risalente al 2010. Stima: 40.000 – 80.000 US$.

Interessante anche il De Bethune DB25SJ Starry Night, del 2015, completato con 44 diamanti e 44 zaffiri blu, per la prima volta in asta; le sue fasi lunari tridimensionali ruotano sul proprio asse con una precisione “astronomica”, eccezionalmente accurata che richiederà la correzione di un giorno ogni 122 anni. François-Paul Journe ancora protagonista, con la seconda generazione del suo Tourbillon Souverain, con secondi morti e Remontoir d’Égalité, dal diametro incrementato fino ai 40 mm e con nuovo movimento in oro rosa a 18 carati: l’esclusiva versione in platino proposta, risale al 2007, appartiene alla serie Black Label. Immancabile, nell’ambito delle collezioni del Maestro di Marsiglia, il Chronomètre à Resonance, uno dei pezzi più iconici dell’orologeria contemporanea, fin dalla suo lancio iniziale, nel 2000, primo orologio da polso al mondo ad impiegare il fenomeno della risonanza come strumento di precisione (il movimento è composto da due bilancieri indipendenti, che fungono alternativamente da “eccitatore” e da “risuonatore”). La versione presentata in asta, risale al 2007, con cassa in platino e quadrante “salmone”. Infine, un pezzo particolare di Journe, il Vagabondage II, prodotto nel 2010, in platino, seconda sperimentazione di François-Paul su cassa tortue, con quadrante semi-scheletrato (è il n. 40 di un’edizione limitata di 60 esemplari): è connotato da ore e minuti saltanti su dischi rotanti allineati al centro del quadrante, ed è completato dai piccoli secondi al 6. 


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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