La Maison di Saignelégier prosegue lo sviluppo dinamico del suo bestseller Aikon, erede del noto Calypso degli anni ’90, interpretando la carrure monoblocco in acciaio, con lunetta definita da sei doppi cavalieri a contrasto, su due misure e con trattamento PVD, blu notte e grigio “canna di fucile”. Il meccanismo automatico Swiss Made, equipaggia anche una versione in acciaio da 42 mm, ma con l’aggiunta della data. I quadranti sono tutti rifiniti a Clous de Paris.
Prima del 2006, il progetto strategico di Maurice Lacroix si fondava su di un’immagine diversa a seconda del continente di riferimento e delle esigenze da soddisfare. Non c’era un messaggio univoco, ma un buon rapporto qualità/prezzo veniva, di fatto, assicurato. Quel fil rouge che, in qualche modo, univa le diverse anime di Maurice Lacroix, è emerso, inequivocabilmente, nel 2006. Un anno in cui tutto è cambiato, ed è cominciato un new deal qualitativo finalizzato ad esplicitare un’unica immagine e, soprattutto un ‘nuovo’ orologio Maurice Lacroix. Quell’input iniziale, però, ha avuto bisogno di due anni per plasmarsi e, finalmente, nel 2008, in contemporanea con l’arrivo in azienda di Stéphane Waser con il ruolo di responsabile marketing, è stato opportunamente sviluppato. Waser, divenuto, poi, CEO nel 2014, peraltro ha gestito la fase iniziale di accreditamento della Maison, come referente per la progettazione e sviluppo di movimenti in-house, e descrive così quella fase storica del brand: “Nel 2008 abbiamo deciso di studiare per rimodellare il brand, partendo dalle esperienze passate e consapevoli di vivere in una fase molto complessa. Il credo e l’obiettivo era uno: ‘value for money’. Siamo ripartiti dall’esemplare più iconico, ossia il Calypso, il ‘padre’ dell’Aikon. Un orologio che aveva avuto molto successo negli anni precedenti. Individuammo i motivi proprio nel ‘value for money’, nel design e nella qualità. Inoltre, il Calypso era stato il nostro primo orologio con corona avvitata ad assicurare resistenza e ottima impermeabilità che, in quegli anni, era un dettaglio ritenuto molto importante”.
Ecco, dunque, che l’ombra del Calypso, collezione lanciata nel 1990, incombe sul successo del bestseller di oggi di Maurice Lacroix, l’Aikon, presentato nel 2016: quell’orologio, infatti, dalla cassa rotonda e con anse svasate e compatte era connotato, oltre che da una corona a vite con spallette di protezione, da sei cavalieri ad abbracciare la lunetta ed assicurare compattezza, resistenza ed impermeabilità. Tutte caratteristiche che la Maison di Saignelégier, ha aggiornato su di un concept contemporaneo, elaborato su di una carrure monoblocco con taglio ergonomico in prossimità dell’aggancio del cinturino, definito da due maglie verticali in rilievo. Agli immancabili sei cavalieri doppi a finitura lucida, contrastanti con la satinatura verticale della lunetta, si associa una corona a vite sagomata, ora priva di spallette, a sottolineare il messaggio urban luxury dell’orologio. Nel tempo, la Casa ha arricchito la collezione Aikon con un’ampia varietà di modelli meccanici, anche con complicazioni e opzioni scheletrate. Un percorso, oggi, ulteriormente ampliato con due nuove varianti, ciascuna limitata ad 888 pezzi, entrambe in acciaio con finitura PVD, impermeabili fino a 20 atmosfere e dal prezzo di 2.400 euro: da 39 mm, declinata in blu notte; da 42 mm, in grigio canna di fucile. Il quadrante coordinato – tonalità più chiara al centro e una più scura sui bordi – presenta una finitura a Clous de Paris, ad accogliere discreti indici a barretta e sfere a bastone luminescenti. Il fondello trasparente, infine, visualizza il calibro automatico ML115 (base Sellita SW200-1, 26 rubini, 28.800 alternanze/ora, 38 ore di riserva di carica, antiurto Incabloc, finiture a Perlage e Colimaçonnage, a Côtes de Genève sul rotore bidirezionale) e l’Aikon PVD è completato da cinturino in caucciù con sistema Easy Strap Exchange (consente di sostituire il cinturino senza l’ausilio di strumenti).
Sulla stessa linea estetico-strutturale, l’Aikon continua a giocare con cromie e dettagli, proponendo l’Automatic Date, in acciaio lucido e satinato, da 42 mm (2.050 euro) e 11 mm di spessore. Il quadrante verde, sempre rifinito a Clous de Paris e protetto da vetro zaffiro, aggiunge, sul giro degl’indici a barretta applicati (doppi ai quarti), il datario a finestrella al 3. La corona chiusa a vite consente un’impermeabilità fino a 20 atmosfere. L’orologio è sempre animato dal calibro ML 115, in questo caso, evidentemente, con l’aggiunta dell’anello della data, ed è visibile attraverso il fondello integrato da vetro zaffiro. Il cinturino è in caucciù, di colore verde, con fibbia da ardiglione in acciaio.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
Nessun commento