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Luca Soprana, l’arte dell’orologiaio puro

Luca Soprana, l’arte dell’orologiaio puro

Nativo di Valdagno, 48 anni, Luca Soprana, Maestro orologiaio, è un’eccellenza italiana che opera in Svizzera, specificamente nel cantone di Neuchâtel, mente creatrice – oltre che straordinario realizzatore – di autentici capolavori, nella traccia della migliore tradizione dell’alta orologeria. 

Luca Soprana, Maestro Orologiaio, ha studiato Economia e Commercio a Bologna e parla correttamente, oltre all’italiano, inglese e francese. Nasce spontaneo sapere da dove ha origine la sua passione per l’orologeria. “Nasce da lontano. Sono originario del Vicentino. La mia è una famiglia che ha l’orologeria nel DNA: io sono la quarta generazione ad occuparmi di segnatempo. I segnatempo mi hanno affascinato sin da bambino: complice mio nonno, abile orologiaio. A sei anni ho iniziato a seguire tutto quello che faceva. Proprio come nelle botteghe antiche, io, piccolo apprendista, guardavo e osservavo. Già un paio di anni dopo il nonno mi ha cominciato a mettere al lavoro: operazioni semplici, per prendere dimestichezza con gli utensili. Tutto nasce da lì. Mi sono trasferito definitivamente in Svizzera perché qui, se da un lato la concorrenza è maggiore, dall’altro le possibilità sono talmente superiori che altrove sarebbero francamente impensabili”. Soprana, poi, ha una certa visione del lavoro. “Sono una testa calda [dice ridendo, NdR]! La vita all’interno di una struttura internazionale, con regole fisse e solo un piccolo ambito di cui occuparsi non fa per me. Dopo aver seguito gli studi orologieri, in Svizzera, sono stato subito richiesto, con diverse mansioni, via via crescenti per importanza, da tante Maison, fino ad approdare a nomi come Patek Philippe e Rolex. Esperienze sicuramente straordinarie, ma che non mi permettevano di mettere in pratica la mia personale visione dell’orologeria. Undici anni fa, il salto: ho deciso di prendere in mano il timone della mia vita e di creare un atelier in cui dare corpo alle mie idee secondo i miei criteri, ossia all’orologeria come arte, se vogliamo, come altissimo artigianato, in contrapposizione ad un approccio che – di fatto – la vorrebbe come un ennesimo prodotto di tipo industriale. D’altronde, i grandi numeri impongono quella scelta”. 

Luca Soprana, al lavoro nel suo atelier, situato nel Cantone di Neuchâtel.

Modello astronomico realizzato da Soprana per Jacob & Co. Si tratta dell’Astronomia Sky, con tourbillon triassiale. Display siderale tridimensionale  (rotazione completa in un anno siderale, in senso antiorario). La Luna è realizzata con un diamante da un carato.

E già, il segnatempo come prodotto d’alto artigianato. “Premesso che non si lavora più come nei secoli passati, in cui le macchine oggi a disposizione non esistevano, per cui, veramente, ogni operazione doveva essere fatta a mano nel vero senso della parola, da noi tutto viene fatto internamente: dall’ideazione, al progetto, alla realizzazione di ogni parte, con la sola eccezione di pietre e goupilles e delle casse, per le quali ci vogliono competenze diverse dalle nostre. Da noi, per mia scelta, ogni collaboratore sa fare tutte le operazioni necessarie per la realizzazione di un pezzo. Scelta che impone l’assunzione di persone di talento, appassionate, alle quali vengono richieste capacità e flessibilità, certamente superiori rispetto a chi in azienda ripete otto ore al giorno sempre la stessa operazione, ma che rende ognuno di noi un orologiaio completo. Personale di livello, con il quale si parla, si discute, ci si confronta: una vera bottega. Forse anche per questo i nostri clienti sono contenti di venirci a trovare. Si respira un’atmosfera particolare”. Insomma, con Luca non si parla di grandi numeri: “Come dicevo prima, se si intende produrre grandi volumi, la scelta è obbligata. Ma non puoi essere artigiano e pensare a grandi numeri: è un’antitesi. Noi produciamo in piccolissime quantità, se volessimo aumentare i pezzi annui realizzati, considerando che al nostro interno facciamo anche tanta ricerca e innovazione, dovremmo rinunciare alla nostra visione ed è qualcosa che contraddice la natura di atelier”. Soprana collabora con prestigiose Maison “haut-de-gamme”, per le quali sviluppa e realizza meccanismi complicati. “Non posso fare nomi per motivi contrattuali, ma su qualcuno posso sbilanciarmi perché la collaborazione ha basi diverse. Uno per tutti? Jacob & Co. Per loro decisione, ovviamente condivisa, abbiamo coniato il criterio di ‘signature méchanique’, di firma della meccanica. Non mi è stato richiesto di dar vita a uno specifico orologio, ma di creare delle linee e di fatto di identificarmi in tutta la loro produzione di orologeria. Si parla, comunque, di serie molto, molto limitate”. E, in tal senso, Luca non disdegna i pezzi unici. “Il nostro concetto di ‘pièce unique’ esprime pienamente quello che le parole indicano. Per noi, non è unico un pezzo di cui, in una particolare configurazione, ad esempio per il colore del quadrante o il materiale della cassa, non si sono fatti multipli. Un nostro pezzo unico è veramente unico: a partire dal movimento, è un ex novo del quale non eseguiremo repliche. Sono ovviamente ricercatissimi e la clientela ha dimostrato di avere colto questo aspetto . Ciò rende questi esemplari tra i più ambiti”. E, poi, vi è una particolare inclinazione per le creazioni astronomiche. “Per la serie Astronomia, realizzata per Jacob & Co., ho scelto di creare qualcosa che si discostasse dalle magari splendide, ma ormai ben note, rappresentazioni bidimensionali del cielo e di dare vita a una volta celeste in miniatura. Il tourbillon a tre assi è già in sé un elemento di fascino: a questo, abbiamo via via aggiunto complicazioni come ripetizione e carillon, tra le altre, o coniugando effetti visivi, come nel Typhoon, con una meccanica estremamente raffinata. Qualcosa di nuovo, un connubio tra estetica, dinamica e meccanica che crediamo lascerà un segno”.

La Terra, elemento centrale dell’Astronomia Sky, realizzato in titanio, laccato e inciso a mano.

Sostegno con base scorrente trasversalmente, utile per bloccare una componente – in questo caso la gabbia del tourbillon – per poter effettuare delle lavorazioni.

Un lavoro particolarissimo, come quello di Luca Soprana, comporta anche la cura della propria immagine e le pubbliche relazioni. “In azienda mi dedico alla progettazione ed alla formazione del personale, oltre che a quello che viene definito l’aspetto marketing dell’attività. E, devo dire che, proprio come un tempo, è diventato fondamentale curare la propria immagine, il modo di presentare e di presentarsi. La grande qualità, da sola, fa molto ma non apre ogni porta. Mai come adesso, forse – o forse no, penso magari alla figura del grande Breguet e al suo rapporto con la committenza dell’epoca -, in qualche modo, la clientela acquista più l’orologiaio che l’orologio. Soprattutto i miei clienti, che desiderano i pezzi unici, vogliono venire in atelier, parlare con me, informarsi, chiedere, comprendere. Certo, c’è una parte di esibizione, è nella natura umana. Ma non la attribuirei tanto ad una ostentazione del valore economico, tenendo conto che per scelta abbiamo deciso di essere il più possibile invisibili e non pubblichiamo listini, quanto all’effettiva esclusività di ciò che portano al polso”. Una simile invisibilità, invece, per Luca sembra non sussistere in Giappone, dove sembra sia ben conosciuto: “In Giappone sono sicuramente più famoso che in Italia [ride, NdR]. Le racconto una cosa divertente: un mio cliente è il proprietario di una delle più famose testate nipponiche, un quotidiano che si chiama Chronos. Ha deciso di far disegnare un Manga in cui io sono il personaggio principale. Di fatto, hanno disegnato la storia della mia collaborazione con Jacob & Co.. I Manga sono diffusissimi nel Paese del Sol Levante, per cui mi sono ritrovato ad essere un volto noto attraverso un mezzo di comunicazione decisamente impensabile”. Tornando all’incipit, sia sotto il profilo umano che professionale, persone come Luca Soprana, sono rare, e in quanto rare, molto preziose.

Alla stesura di questo articolo ha collaborato Marisa Addomine.

 

In Giappone, Soprana è stato protagonista, sul quotidiano Chronos, di un Manga che racconta la storia della sua collaborazione con Jacob & Co. 

 


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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