Lo scorso 1° marzo, la Casa di Lancaster ha presentato una linea nuova di zecca, nel contesto della collezione Jazzmaster, chiamata Performer, esplicitando una svolta di design verso una configurazione sporty-chic. Sono 11 le referenze, tutte automatiche, distribuite su tre misure di cassa, 42 mm, 38 mm e 34 mm, destinate rispettivamente al cronografo, al solotempo unisex e al femminile. Obiettivo è l’eccellenza della “performance” in ogni condizione d’uso.
Il 2023 di Hamilton ruota intorno alla marcata evoluzione della linea Jazzmaster, quella relativamente “più giovane” nell’ambito di una storia che, lo scorso anno, ha raggiunto le 130 primavere: la Casa venne fondata, infatti, nel 1892, a Lancaster, in Pennsylvania (USA). In tale direzione, a gennaio, Hamilton ha cominciato a svelare le proprie intenzioni, con il lancio del Face 2 Face III, un “talking piece” nel catalogo della Maison, terza edizione di un modello lanciato nel 2013, e basato su di un quadrante double-face, la cui espressività è consentita dalla rotazione della cassa rotonda, interna all’impianto tonneau lucido-satinato: realizzato in acciaio, in serie limitata a 999 pezzi, questo cronografo automatico day-date, si “distribuisce” su di un diametro di 44 mm ed è imponente nel suo spessore di 17,25 mm. Come ha spiegato Alfredo Bellaveglia, Head of Product Management di Hamilton, “non abbiamo mantenuto la precedente impostazione ovale, poiché non ci troviamo di fronte ad un’icona non modificabile, come può essere il Ventura, ma ad un cronografo nel contesto obbligato duo-face, che può essere reinterpretato, in questo caso, in termini ‘circolari’”.
Aggiunge il CEO Vivian Stauffer: “Il nostro posizionamento ‘core” tra 500 e 2.300 euro è e rimane primario. I modelli della famiglia Face 2 Face, dal costo definito fra i 3.000 e i 4.000 euro, non sono pensati per creare fatturato, ma con l’intento di sottolineare il livello del nostro savoir-faire in campo orologiero. Per questo, li proponiamo in edizioni limitate”. Il CEO ha ricordato anche come il percorso che ha portato all’upgrade della collezione Jazzmaster sia una diretta conseguenza “di un 2022 in grande crescita, frutto di un intenso lavoro e della volontà di basare sempre di più la propria proposta su di un stimolante ‘storytelling’, in cui il prodotto vada ben oltre la propria essenza e apparenza materica. La storia è fondamentale non per essere guardata con nostalgia, ma come elemento propulsore verso il futuro. Il risultato dello scorso anno, vorrei evidenziare, ha superato le nostre aspettative non specificamente in termini di vendite, ma per la velocità con cui il mercato ha risposto alle nostre ‘sollecitazioni’”. La Jazzmaster è la collezione più contemporanea di Hamilton, nota per l’equilibrio tra look classico, savoir-faire e innovazione, “figlia” del trasferimento della sede da Lancaster a Bienne, avvenuto nei primi anni 2000. Sottolinea Stauffer: “Abbiamo pianificato il suo aggiornamento solo quando è stata chiara la direzione da intraprendere e maturo il mercato per recepire il messaggio da noi immaginato per essa, in proiezione futura”.
In tal senso, dunque, il succitato Face 2 Face III, ha “preparato” il lancio di una vera e propria linea identificativa, denominata Performer, incaricata di esplicitare con convinzione una sterzata nel segmento sporty-chic. “Abbiamo voluto caratterizzare di più l’orologio Jazzmaster” – continua Stauffer -, “conferendogli un piglio più sportivo, più grintoso e moderno, muovendo dal suo DNA raffinato da ‘everyday watch’, vestendolo con soluzioni originali e svelando parte delle potenzialità nascoste della collezione stessa”. Una simile svolta, ancora una volta, affonda le sue radici nel passato di Hamilton, come precisa Alfredo Bellaveglia: “Lo sviluppo costante di un segmento di mercato molto caratterizzato verso un concept elegante/sportivo, ci ha aperto gli occhi sull’esigenza d’incontrare una simile richiesta, attraverso la collezione più adatta allo scopo, la Jazzmaster, alla ricerca della sua piena maturità, facendola uscire da una riconoscibilità legata esclusivamente al design ‘open heart’. Ancora la storia ci è venuta in soccorso, come elemento ispiratore, osservando i cronografi degli anni ’60 e, in particolare, il Lord Hamilton degli anni ’90, con il suo impatto possente e la ghiera con incisa la scala tachimetrica”. Un lavoro significativo, riguardante la Performer è stato fatto sulle finiture dell’habillage. Osserva ancora l’Head of Product Management: “Abbiamo ‘staccato’ le linee al massimo, al fine di evidenziare l’alternanza delle superfici satinate con quelle lucide, destinate agli sfacci ed allo spessore della ghiera. Originariamente la lunetta doveva essere completamente satinata, ma questo sacrificava un impatto visivo efficace e funzionale”. E gli interventi sui dettagli sono proseguiti sui cinturini in pelle. “Se negli anni ’80/’90 la stampa alligatore veniva considerata imprescindibile nell’adattamento al segnatempo casual-chic” – chiosa Bellaveglia -, “oggi sta emergendo l’elaborazione di un cinturino spazzolato e su pelli naturali a concia vegetale. La stampa toglie un poco della naturalità della pelle, perché troppo trattata”. In sintesi, la linea Jazzmaster Performer disegna linee più compatte e tese, per un mood più dinamico e sportivo. Un carattere forte, una quotidianità d’uso che il CEO Stauffer considera “mirati per ampliare il target di riferimento verso la ‘urban young generation’, non intercettata da prodotti come il Khaki Field e l’Aviation, con l’obiettivo di fidelizzarla ed accompagnarla nel prossimo futuro con nuove evoluzioni. La denominazione Performer, infatti, non attiene alla performance sportiva, ma a quella eccellente in ogni condizione d’uso, sportiva e non”. Alla presentazione dei Jazzmaster Performer, lo scorso 1° marzo, la reazione dei mercati è stata estremamente positiva, dunque, procediamo con una illustrazione puntuale della collezione.
Hamilton Jazzmaster Performer
La nuova linea Jazzmaster Performer si declina in una gamma di modelli adatti a donne e uomini: dalle versioni cronografiche da 42 mm a quella automatiche da 38 mm e 34 mm. Tutti i calibri impiegati, adottano la spirale Nivachron, dalle prestazioni superiori, in quanto a resistenza ai campi magnetici e, conseguentemente, alla precisione.
Cominciamo dal Jazzmaster Performer Automatic Chronograph da 42 mm, proposto in quattro versioni, in acciaio (tre), alle quali se ne aggiunge una più raffinata, trattata PVD oro rosa. La lunetta è fissa, in acciaio satinato o brunito, con scala tachimetrica incisa su 500 unità; i pulsanti sono allungati e di forma, dallo spessore degradante ed ergonomico, a favorire la massima efficacia funzionale alla pressione, mentre corona e fondello (integrato da vetro zaffiro), chiusi a vite, contribuiscono ad un’impermeabilità fino a 10 atmosfere (assicurata anche per le versioni solotempo). Il Performer Automatic Chronograph è animato da un movimento automatico, calibro H-31, con riserva di carica di 60 ore, la cui espressione sul quadrante, nei colori nero, blu o bianco è di tipo tri-compax su schema orizzontale (Bellaveglia ha confidato che “il crono era previsto per impiegare l’ETA-Valjoux 7750, ma l’affissione dei contatori verticale 12/6/9, troppo invasiva e sportiva, rischiava di sacrificare eccessivamente il contenuto di eleganza, equilibrio e pulizia estetica dell’orologio”): minuti crono al 3 su 30 unità, ore crono al 6 e piccoli secondi al 9 su fondo azurée con scale a contrasto. A completare il quadro, il datario al 4/5, lancette tipo Dauphine e indici geometrici applicati con inserti in SuperLuminova, e scala dei minuti/secondi sul rehaut a contrasto.
Le versioni del Jazzmaster Performer da 38 mm e 34 mm mantengono il look sporty-chic, con lunetta incisa con scala sessagesimale, ma offrono quadranti più sobri e minimal (nero/blu/bianco sui 38 mm, impreziositi da finiture soleil; nero/blu/blu ghiaccio o madreperla per la versione da 34 mm), in cui è assente anche il datario, seppur incorniciati da un rehaut con scala della minuteria, realizzato a contrasto. Nella serie da 38 mm, il PVD oro rosa si abbina al quadrante bianco, mentre nell’ambito delle varianti da 34 mm, questo tocco bicolor avviene solo sulla lunetta, nella versione con quadrante in madreperla. Entrambe tali versioni sono equipaggiate con il movimento automatico, calibro H-10, capace di un’autonomia di 80 ore. In merito ai modelli femminili, Bellaveglia afferma che “si poteva insistere su degli aspetti decisamente più femminili, ma si è preferito seguire coerentemente il dettato estetico indicato sugli esemplari da 38 e 42 mm, mantenendone un impatto grintoso”.
In conclusione, i Jazzmaster Performer dispongono di un bracciale in acciaio o di un cinturino in pelle traforata, ispirato alle corse automobilistiche, per sottolineare il carattere dinamico della collezione (ulteriore alternativa per la variante da 34 mm con quadrante in madreperla, in satin).
La nuova linea Jazzmaster Performer è pensata per chi ama l’equilibrio tra stile e funzionalità, tra occasioni professionali o formali, o tempo libero all’insegna dello sport o dell’attività outdoor.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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