Per i venti anni del J12, Chanel non si è risparmiata e ha voluto spaziare dall’innovazione tecnico-estetica (J12-20) allo sviluppo delle potenzialità della ceramica (J12 Paradoxe), fino ad arrivare ad un’elaborazione unica, che abbina la delicatissima costruzione strutturale di cassa, bracciale, quadrante, ponti e platina su vetro zaffiro, alla finitura preziosa haut-de-gamme, al meccanismo manuale nuovo di zecca con accorgimenti d’avanguardia. Un talking-piece, insomma, denominato J12 X-RAY.
Il J12 è nato, nel 2000, con l’intento di sovvertire i canoni dell’orologeria. Un buon inizio per il nuovo secolo dell’orologeria, con la ceramica nera (divenuta bianca nel 2003), a dettare inediti codici del segnatempo casual-chic, trasformando un materiale tecnologico ad alta resistenza in materiale prezioso. Senza dimenticare anche l’ennesima sottolineatura dell’innata eleganza di colori neutri quali il bianco e il nero. Il successo è stato immediato e permane tuttora, qualificando il J12 come icona non solo di Chanel, ma del XXI secolo delle lancette. Ciò detto, in occasione del ventennale, dopo l’accurato e particolareggiato restyling definito, lo scorso anno, dal Direttore Creativo dell’Orologeria, Arnaud Chastaingt, la Maison parigina ha dimostrato le enormi potenzialità e il DNA eclettico del J12, con il modello celebrativo, il J12-20, spumeggiante nel riassumere graficamente l’universo Chanel, con il J12 Paradoxe, originale e complicato nell’abbinare le due cromie antitetiche, fino ad arrivare all’esemplare che, pur non rinnegando il passato, si libera dai codici cromatici che hanno reso celebre la collezione. E lo fa, passando il J12 ai raggi X, scegliendo la trasparenza. Il J12 X-RAY, questo il nome del modello, proposto in edizione limitata, ça va sans dire, a 12 esemplari, si presenta, infatti, con una cassa in vetro zaffiro, a svelare tutti i segreti, meccanici e strutturali, distribuiti sui 38 mm di diametro.
Le uniche eccezioni sono costituite da lunetta e corona in oro bianco, elementi che fruiscono di una finitura preziosa d’alta gioielleria: la prima, con un pavé di 46 diamanti taglio baguette, collocati radialmente, per un totale di 5,46 carati; la seconda, abbinando un diamante cabochon taglio brillante da 0,17 carati. Questa sfavillante composizione rappresenta la cornice di un quadrante, sempre in vetro zaffiro, in cui l’immancabile scala centrale a chemin de fer è sormontata da un ulteriore tocco di luce, attraverso gl’indici applicati, costituiti da 12 diamanti taglio baguette (0,38 carati), apparentemente sospesi, percorsi da lancette a bastone in oro bianco. Una soluzione che consente di ammirare, in azione, il nuovo calibro manuale 3.1, progettato e assemblato dalla manifattura Chanel in Svizzera, anch’esso pensato per garantire l’assoluta trasparenza. Infatti, platina, ponte del bariletto e del treno del tempo sono in vetro zaffiro, in modo da poter osservare gl’ingaggi e gli ingranaggi tra i diversi ruotismi. Ogni componente ha uno spessore che non supera il millimetro, e l’assemblaggio del movimento richiede tutta la competenza dei maestri orologiai per un’intera settimana.
Nello specifico, ci troviamo di fronte ad un meccanismo manuale, scheletrato, da 29,35 mm di diametro, alto 6,77 mm, espressivo dell’essenziale funzione di ore e minuti. Composto da 158 componenti e scorrente su 21 rubini, è dotato di 55 ore di riserva di carica, assicurate da un solo bariletto. Il bilanciere a quattro bracci presenta una forma non circolare, con quattro concavità ai quarti, due delle quali funzionali alla regolazione inerziale dello stesso. In quanto all’architettura di questo movimento di manifattura, si può apprezzare il perfetto allineamento sull’asse centrale verticale (dal 6 al 12), dal basso verso l’alto, della ruota di scappamento, della ruota dei secondi, della ruota dei minuti (la ruota mediana è leggermente spostata verso destra) e del bariletto. Last but not least, il J12 X-RAY, si allaccia al polso mediante un bracciale con maglie tutte realizzate in vetro zaffiro, operazione più unica che rara nel panorama dell’haut-de-gamme orologiero, definito da una fibbia in oro bianco incastonata con 34 diamanti taglio baguette (1,96 carati).
In conclusione, nel J12 X-RAY troviamo un mix straordinariamente complicato, tra cassa e bracciale in vetro zaffiro, 92 diamanti taglio baguette e uno taglio brillante, distribuiti fra lunetta, corona e fibbia déployante (totale di 7,8 carati), e meccanismo manuale di manifattura realizzato su ponti in vetro zaffiro. Il prezzo è conseguente a tutto questo, 650.000 euro, ma, in tutta evidenza, non può costituire una variabile incidente. L’X-RAY vuole dimostrare quali sono le potenzialità di Chanel nel segmento orologiero e, in particolare, vuole comunicare quanto seriamente la Maison parigina stia investendo in questo settore. Tutto qui…
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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