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Roger Dubuis, Monovortex Split-Seconds Chronograph, concentrato di Hyper-Horology

La Maison ginevrina porta avanti con coerenza e instancabile progressività il proprio modo di concepire e sviluppare l’Alta Orologeria. Il Monovortex Split-Seconds Chronograph, in tal senso, è stato elaborato per testare soluzioni tecniche rivoluzionarie, funzionali all’incremento della precisione e dell’affidabilità, all’ottimizzazione della ricarica automatica e ad una nuova espressività dei minuti crono. Il tutto vestito da tecnologie all’avanguardia. 

Il 2022, per Roger Dubuis, si era concluso con il completamento della linea Excalibur, con il lancio del Monobalancier in tre differenti modelli. Un lavoro che Nicola Andreatta, CEO della Maison ginevrina, ha pianificato con attenzione, rigore e prospettiva, identificando il territorio d’azione della Casa: progetto e creazione del futuro dell’alta orologeria, attraverso un approccio decisamente contemporaneo, definito Hyper Horology. Questo comporta la rottura delle regole, il piacere e la libertà di sperimentare, una miscela dirompente di carattere distintivo e competenza. Forte dei suoi “soli” ventotto anni di attività, Roger Dubuis, alla capacità di affrontare i mestieri tradizionali dell’arte del segnatempo, ha aggiunto tecnologia d’avanguardia e know-how a 360°, raggiungendo un alto grado di integrazione verticale, tale da proteggere la sua maestria orologiera. Rinomato specialista di calibri scheletrati, la Maison, oggi, può vantare 23 movimenti meccanici di manifattura, comprensivi di tutte le complicazioni più sofisticate, con particolare riferimento al tourbillon. L’unità di ricerca e sviluppo della Manifattura è il luogo in cui nascono e si sviluppano tutte le sue innovazioni rivoluzionarie, protette da numerosi brevetti. 

Monovortex Split-Seconds Chronograph, concept watch da 47 mm in Mineral Composite Fibre, di colore rosso, dotato del calibro automatico di manifattura RD114. Simmetricamente propone: al 12, il Turborotor Cylindrical Oscillating Weight, posizionato verticalmente, il “rotore” di nuova concezione; al 3, l’indicazione dei minuti crono rotante, definita 120° Rotating Minute Counter (120 RMC), il cui movimento disegna, dinamicamente, una simmetria degli estremi, soggetto a brevetto; al 6, l’indicazione della riserva di carica, attraverso un ingegnoso effetto ottico; al 9, il Conical Monovortex Tourbillon, in attesa di brevetto, chiamato a compensare gli effetti della gravità su qualsiasi asse grazie alla sua traiettoria conica a 360°. 

Il viaggio nell’innovazione e nell’Hyper Horology, oggi, Roger Dubuis lo prosegue con il Monovortex Split Seconds Chronograph, non un orologio di vendita (seppur prendendo in considerazione le istanze di adattamento e personalizzazione dell’esemplare, da parte di appassionati e collezionisti), ma un concept watch, un laboratorio esemplificativo delle sue idee concrete di perseguimento della precisione e di inedite frontiere espressive. In questa direzione, il primo intento del Monovortex è quello di portare il controllo della gravità, fortemente incidente sulla precisione, su livelli mai raggiunti fino ad ora, evolvendo in modo sorprendente quel device che, dal 1801 (brevetto di Abraham-Louis Breguet), “combatte” meccanicamente gli effetti nocivi della gravità stessa sulla regolarità di marcia dell’orologio, il Tourbillon. Considerata una delle complicazioni più difficili da padroneggiare, da anni il Tourbillon è diventato la firma di Roger Dubuis. Posizionati orizzontalmente, come nell’Excalibur Monotourbillon, o inclinati di un angolo perfetto di 90 gradi, come nell’Excalibur Spider Countach, i tourbillon tradizionali compensano l’incidenza della gravità sul loro specifico asse. 

Indicazione dei minuti crono rotante, definita 120° Rotating Minute Counter (120 RMC), al 3.

Turborotor Cylindrical Oscillating Weight, al 12.

Andando oltre, il Conical Monovortex Tourbillon – questa la sua definizione -, collocato al 9, in attesa di brevetto, compensa gli effetti della gravità su qualsiasi asse grazie alla sua traiettoria conica a 360°,  qualunque sia la posizione del polso di chi lo indossa, realizzando una sintesi funzionale della contestuale rotazione su tre assi. Il secondo ambito di ricerca sul Monovortex ha riguardato la carica automatica ed il rotore, il quale, tradizionalmente, effettua delle rotazioni orizzontali su di un asse centrale, per alimentare la molla del bariletto. Al termine di oltre otto mesi di ottimizzazione tecnica, il Turborotor Cylindrical Oscillating Weight, al 12, è stato posizionato verticalmente, eseguendo una rotazione perpendicolare al suo asse, favorita dalla spinta della forza di gravità sulla sua massa: ciò permette di mantenere efficiente l’avvolgimento della molla di carica, poiché la gravità  si adatta meglio a tutti i movimenti naturali del polso di chi indossa l’orologio. Combinando, dunque, un rivoluzionario Tourbillon Monovortex conico con un Turborotor Cylindrical Oscillating Weight, la Casa ginevrina ha trasformato le forze della natura in prestazioni avanzate, dimostrando, ancora una volta, la sua capacità di armonizzare il segnatempo sulle leggi fisiche esogene. Last but not least, sotto il profilo tecnico, è l’integrazione nel calibro automatico RD114 del Monovortex Split-Seconds Chronograph, di un cronografo rattrapante controllato da un sistema a doppia ruota a colonne. Questo device è arricchito da un contatore dei minuti rotante, definito 120° Rotating Minute Counter (120 RMC), collocato al 3, il cui movimento disegna, dinamicamente, una simmetria degli estremi: prevede, infatti, una lancetta tripartita, in attesa di brevetto, recante le cifre 0, 1 e 2 (le decine), che ruota per accuratamente per abbinarsi alle unità (0-9, sulla destra) nella progressione della misurazione. 

Indicazione della riserva di carica al 6.

Conical Monovortex Tourbillon, in attesa di brevetto, al 9.

Attraverso il vetro zaffiro, integrato al fondello, si può osservare il dispositivo cronografico, con la doppia ruota a colonne e la pinza dello sdoppiante. Un dettaglio interessante e coerente, poi, lo si coglie scorrendo con gli occhi la scala tachimetrica, laccata in rosso sull’anello periferico in vetro zaffiro: si scorgerà la cifra 88, un riferimento al Maestro Orologiaio  Roger Dubuis, per il quale l’8 era un numero fortunato e il cui primo calibro  di manifattura fu un Cronografo. Infine, i tecnici della Maison hanno immaginato un indicatore di autonomia all’avanguardia, posto al 6:  lo stato di carica del bariletto  è reso visibile attraverso un ingegnoso effetto ottico.

Inevitabile considerare anche il lavoro sull’habillage del Monovortex Split-Seconds Chronograph, la cui cassa da 47 mm, è stata realizzata in Mineral Composite Fibre. Si tratta di un materiale  ipertecnologico, sviluppato in esclusiva da Roger Dubuis, 2,5 volte più leggero della ceramica e il 13% più leggero del carbonio. Ciò significa più comfort e una migliore corrispondenza per l’uso quotidiano. Tale materiale, molto resistente, fa il suo debutto in rosso, una tonalità rara e difficile da ottenere e che ha richiesto anni per essere padroneggiata: tale cromia è abbinata all’oro rosa. I pulsanti sono dissimulati sulla carrure per un look più pulito ed elegante, mentre il cinturino è bimateriale traforato. In sintesi, i tre dispositivi tecnici che connotano il Monovortex Split-Seconds Chronograph, dopo ulteriori test di funzionamento e “prova sul campo”, verranno adattati singolarmente su modelli di serie, a dimostrazione del fatto che, per Roger Dubuis, l’Hyper Horology non è un concetto astratto, ma una realtà concreta.


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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