La Maison stupisce con il l’RM 65-01, il suo cronografo sdoppiante automatico più complesso fino ad oggi, e con l’RM 40-01 McLaren Speedtail Automatic Tourbillon, con cassa e architettura del meccanismo inediti.
Nel DNA di Richard Mille, senza alcun dubbio, scorre la cronografia. E la conferma assoluta, lo scorso anno è stata data dalla presentazione del cronografo flyback RM 72-01. Un orologio che accoglieva il calibro automatico CRMC1, prima elaborazione crono interamente concepita, sviluppata, progettata e assemblata in-house, in quel di Les Breuleux, nel Canton Giura, nei due siti produttivi, ProArt I e ProArt II. Fra le diverse prelibatezze tecniche, va, senza dubbio citato lo smistamento crono attraverso una ruota a sei colonne a “sostenere” un doppio innesto a pignone oscillante, più sottile di quello verticale, per il quale il marchio ha presentato domanda di brevetto. In sostanza, la trasmissione del moto ai ruotismi dei minuti e delle ore crono è stata isolata meccanicamente dalla ruota dei secondi crono, riducendo sensibilmente gli attriti e limitando l’influenza su precisione e riserva di marcia a cronografo avviato (stabilita in 50 ore). Prima della fine del 2020, poi, la Casa ha proseguito sulla via di un’innovazione che il direttore tecnico Salvador Arbona, e i suoi collaboratori, spingono costantemente oltre limiti apparentemente insormontabili, di fronte ai quali la Maison non è mai arretrata di un millimetro.
E, in tal senso, il cronografo sdoppiante automatico RM 65-01 qui illustrato, è stato “messo in cantiere” nell’intorno del 2016, con l’obiettivo di rendere facile e intuitiva la fruizione di una complicazione, sospesa, nello stile della Casa, tra tecnologia d’avanguardia e architettura meccanica originale: il tutto vestito da cromie accese e funzionali. A conferma di questo, la Maison lo definisce “il cronografo sdoppiante più complesso mai prodotto dai laboratori Richard Mille”. Nel metterlo progettualmente a fuoco, con pazienza e perseveranza, la Casa è partita da un presupposto, legato a filo doppio alla precisione della misurazione cronografica, ossia la frequenza di 36.000 alternanze/ora, concretizzate da un bilanciere in Glucydur, a quattro bracci e a spirale libera (consente una migliore affidabilità in caso di urti e in fase d’assemblaggio), il cui momento d’inerzia ottimale di 7,5 mg/cm2, è regolato mediante quattro masselottes adattate internamente ai bracci stessi: ciò permette l’indicazione crono al decimo di secondo. Il calibro RMAC4 è stato sviluppato in collaborazione con Vaucher Manufacture Fleurier, ed è la prima volta che Richard Mille integra la funzione sdoppiante in un meccanismo automatico. Le sue caratteristiche di base, oltre a quelle citate, sono le seguenti: dimensioni di 31,78 x 29,98 mm, spessore di 8,69 mm, 51 rubini, bariletto a rotazione rapida (un giro in 6 ore, anziché nelle più tradizionali 7,5) a determinare un eccellente “delta” alla curva di rilascio della forza della molla con un ideale rapporto fra riserva di carica/prestazioni/regolarità di marcia, riserva di carica di 60 ore (a cronografo inattivo). La platina presenta un rivestimento grigio e la brunitura dei ponti in titanio grado 5, è stata ottenuta con il metodo “electroplasma”. La sezione cronografica, dal disegno rigorosamente geometrico, si basa su di uno smistamento mediante ruota a 6 colonne (già vista nel RM 72-01), con innesto verticale. La funzione sdoppiante e, quindi, la misurazione dei tempi intermedi, avviene sempre mediante una ruota a 6 colonne, visibile sul fronte posteriore del meccanismo, a governare le leve della pinza che va a chiudersi sulla ruota su cui è calettata la sfera centrale dei secondi rattrapanti: tale soluzione ottimizza il sincronismo, effettua un bloccaggio sicuro e migliora l’assorbimento d’energia conseguente all’adozione della funzione. Ciò, unitamente all’eliminazione, pressoché totale, del salto iniziale nella lancetta dei secondi crono, avviene anche grazie alla progettazione e produzione di ingranaggi e leve dedicate. In quanto al costante miglioramento della gestione energetica del meccanismo e della coppia di trasmissione, Richard Mille non si è limitato a quanto indicato, aggiungendo, in primis, per ciò che concerne la carica automatica del bariletto, l’impiego del suo collaudato rotore a geometria regolabile, seppur su nuovo disegno, che offre la possibilità di modificarne l’inerzia per una migliore efficienza di carica della molla a seconda delle abitudini più o meno dinamiche di chi indossa l’orologio. Esso è così costituito: corpo centrale in titanio grado 5; segmento pesante periferico in platino; piccole masse mobili regolabili su 3 posizioni al fine di accelerare o rallentare il processo di avvolgimento della molla; alette in ottone; cuscinetto di rotazione con sfere in ceramica; sistema di carica bidirezionale. In seconda istanza, poi, i tecnici di Richard Mille hanno introdotto una vera e propria “complicazione”, atta a migliorare la praticità d’uso dell’orologio: per la prima volta, infatti, è stato sviluppato e brevettato, in aggiunta alla ricarica manuale via corona e automatica mediante rotore, un dispositivo di carica rapida, attivato da un pulsante a ore 8. Mediante 125 pressioni su detto pulsante, la molla viene completamente armata, risultando, in generale, una modalità più veloce ed efficace per riavvolgere rapidamente quest’ultima, ad orologio arrestato, ed essendo anche molto pratica, se quest’operazione s’intende effettuarla ad segnatempo indossato. Tale funzione, gli ingegneri della Casa la definiscono “giocosa”, ed è stato particolarmente difficile elaborarla a causa dell’alto livello di trasferimento di energia: durante i test di durata e invecchiamento (una particolare procedura prevede l’invecchiamento accelerato di 10 anni per tutte le funzioni), il pulsante è stato attivato migliaia di volte.
Il modello RM 65-01 è stato, inoltre, arricchito con un nuovo selettore di funzione, integrato completamente nella corona di carica: premendo semplicemente il pulsante coassiale con la corona, si possono alternare le funzioni di carica manuale “tradizionale” (W), regolazione della data (D) e impostazione dell’ora (H), espresse sul quadrante al 4/5 e identificate da codici-colore in base alle funzioni dell’orologio, cromie che si trovano anche sui pulsanti. Sul quadrante a vista (in vetro zaffiro, dallo spessore di 0,35 mm, fissato su 8 flange in silicone inserite nelle scanalature, superiore e inferiore, delle lunette interne), il colore giallo è riservato alle indicazioni orarie, ore, minuti e piccoli secondi, a ore 6; il verde si riferisce alla data, a doppia finestrella verticale all’11; il colore arancione è utilizzato per le indicazioni cronografiche, sulla lancetta dei secondi centrale e sui contatori dei 30 minuti e delle 12 ore (la sfera centrale sdoppiante è, invece, connotata dal blu). Venendo, infine, alla cassa, disponibile totalmente in Carbon TPT® (lunetta, carrure, incassi dei pulsanti e fondello integrato da vetro zaffiro antiriflesso) o in Carbon TPT® e oro rosso, è dotata di una corona in titanio grado 5 micropallinata, lucida e satinata (doppia guarnizione O-ring e collare antiscivolo in gomma), e di pulsanti cronografici anch’essi in titanio grado 5 lucido e satinato. Stesso materiale e stessa finitura sulla placca incisa RM 65-01, inserita sul fianco opposto alla corona, fra il pulsante di attivazione della lancetta sdoppiante, al 10, e quello della carica rapida, che si distingue per essere realizzato in Quartz TPT® rosso.
Omaggio alla McLaren Speedtail
Diverse sono le partnership in essere tra Richard Mille e l’universo racing dell’automotive. Tra di esse, quella con McLaren Automotive, giunta al quinto anno (è iniziata nel febbraio del 2016) ma, come si suol dire in questi, casi, “scritta nelle stelle”. Infatti, aveva solo quindici anni, Richard, appassionato di auto e motori, quando fu accompagnato dal padre al Monaco Grand Prix, dove vide Bruce McLaren guidare la sua M2B, la prima vettura di Formula 1 della Casa. La collaborazione ha dato vita, nel suddetto periodo al RM 50-03 Split Seconds Tourbillon (2016, 75 pezzi) e al RM 11-03 Automatic Flyback Chronograph (2018, 500 esemplari). Nel 2021 è la volta del RM 40-01 McLaren Speedtail Automatic Tourbillon, edizione limitata a 106 pezzi, lo stesso numero delle hypercar Speedtail prodotte da McLaren Automotive. Si tratta dell’orologio più estremo mai realizzato da Richard Mille, come, d’altronde la Speedtail, una Gran Turismo dotata di propulsore ibrido da 1.070 cavalli, in grado di spingerla ad una velocità massima di 402 km/h. In comune tra le due aziende, nell’approccio progettuale al prodotto, vi è la tensione verso il risparmio di peso, la riduzione dell’impatto delle vibrazioni e degli attriti. Per perfezionare le linee a goccia della cassa (41.80 x 48.25 x 14.15 mm), il profilo aerodinamicamente più efficiente che si trova in natura, il reparto “casse” di Richard Mille ha impiegato 2.800 ore, distribuite in 18 mesi: le rientranze della lunetta evocano le aperture del cofano, con i pulsanti che richiamano le prese d’aria dietro le ruote anteriori. Le difficoltà realizzative di questa cassa, costituita da 69 parti, con lunetta e fondello in titanio, carrure e pulsanti in Carbon TPT, piloncini della parte centrale – di diversa lunghezza – in titanio e corona in Carbon TPT e titanio risiedono nel fatto che è notevolmente più larga al 12 rispetto al 6, con un’ulteriore rastremazione tra lunetta e fondello nella sezione centrale. Il vetro zaffiro superiore, poi, prevede un triplo profilo, a tener conto degli spessori decrescenti della lunetta. Riguardo al movimento, la composizione dinamica del volume in cui farlo rientrare, ha posto seri grattacapi team tecnico di Richard Mille. Il calibro CRMT4, prevede il titanio grado 5 per componenti chiave come la platina, i ponti, le viti e il corpo centrale del rotore bidirezionale a geometria variabile (completato da massa oscillante in platino e sezione mobile in oro rosso): dallo spessore di 6,81 mm, impiega un bilanciere a regolazione inerziale, oscillante a 28.800 alternanze/ora, posizionato all’interno di un tourbillon al 6. Unitamente a quest’ultima complicazione, è stata inserita l’indicazione della riserva di carica al 9, stabilita in un massimo di 50 ore, la grande data al 12 e il selettore di funzione al 3, tutte novità per la Richard Mille su movimento di manifattura con tourbillon. In quanto alle componenti della Speedtail che hanno ispirato la progettazione del meccanismo, ecco il rotore di carica riprendere il cofano, mentre il ponte del bariletto traccia la linea del tettuccio. Infine, la linea arancione, che dalla parte inferiore del movimento prosegue sul cinturino in caucciù, asimmetrico, sovrastampato con gomma colorata, imita il fanale verticale dello “stop” posteriore alloggiato sul lunotto della Speedtail e fruisce della tecnologia Vulcolor®.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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