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Patek Philippe Nautilus, ref. 5711/1A-018, celebra...

Patek Philippe Nautilus, ref. 5711/1A-018, celebra i 170 anni della partnership con Tiffany & Co.

La celeberrima e ricercata referenza 5711, con questo modello, dice definitivamente addio al mercato, per entrare nella leggenda dell’Alta Orologeria. Il segnatempo, che reca anche la firma di Tiffany & Co. sul quadrante unico “Tiffany Blue”, in edizione limitata a 170 pezzi, costituirà un must per i collezionisti di tutto il mondo e l’asta newyorkese di Phillips, che ha eccezionalmente battuto in anteprima un esemplare con finalità benefiche, ne è stata una puntuale conferma, ottenendo una cifra pari a 6.503.000 US$.

Patek Philippe, ref. 5711/1A-018, in acciaio, celebrativa dei 170 anni di partnership tra la Maison ginevrina  e Tiffany & Co. Questo celeberrimo Nautilus torna di nuovo, inaspettatamente, sul mercato. “And now, the end is near, and so I face the final curtain”, cantava Frank Sinatra, nel 1969, nell’incipit della celeberrima “My Way”. E, così, sarà veramente “sipario” per la referenza 5711 di Patek Philippe, il cui oblio è stato annunciato dal Presidente della Maison, Thierry Stern, durante l’edizione 2021 di Watches and Wonders, proponendo due “ultime” versioni in acciaio con quadrante verde (di cui una con lunetta impreziosita da diamanti taglio “baguette”)? Sembra proprio di sì, stando alle parole del Presidente, il quale ha sempre indicato il ritiro dalla collezione della ref. 5711 nel 2022 e, dunque, mancando ancora una manciata di giorni alla fine del 2021 ha voluto, con coerenza, concedere un “giro d’onore” a questo modello in acciaio, entrato ufficialmente nella leggenda. Un asso della manica che Stern ha “calato” sul tavolo verde dell’agorà orologiera, come anticipato nell’incipit, omaggiando un anniversario assolutamente significativo nella storia della Maison ginevrina  e relativo ad un mercato, gli Stati Uniti, da sempre strategico per essa.    

Nautilus, ref. 5711/1A-018, realizzato per celebrare il 170° anniversario della collaborazione tra Patek Philippe e Tiffany. In acciaio da 40 mm (impermeabile fino a 12 atmosfere), con bracciale integrato, prevede il quadrante, dalla caratteristica stampa a linee orizzontali, nella tonalità “Tiffany Blue”, un pantone assolutamente unico e caratteristico. Attraverso il fondello a vite, integrato da vetro zaffiro, è possibile osservare il calibro automatico di manifattura, insignito del Sigillo di Patek Philippe, 26-330 S C. Serie limitata di 170 esemplari. Prezzo: 52.635 US$.

Patek Philippe e Tiffany & Co.

Patek Philippe (1839) e Tiffany & Co. (1837) furono fondate a distanza di due anni l’una dall’altra. Fin dall’inizio, la manifattura ginevrina e il gioielliere americano hanno sempre condiviso gli stessi valori: la ricerca della perfezione, la passione per le abilità artigianali e un servizio di alto livello per i clienti. In tale direzione, nel 1851, le due aziende strinsero un accordo che rese il gioielliere americano il primo partner ufficiale per vendita al dettaglio degli orologi Patek Philippe sul mercato statunitense. In occasione del primo viaggio d’affari nel nuovo mondo (1854-1855), Antoine Norbert de Patek confermò la particolarità del rapporto e fece visita a Charles Lewis Tiffany a New York. Alla sua partenza, fu profondamente impressionato dal volume d’affari del rivenditore di gioielli di lusso e, soprattutto, da un ordine di ben 150 esemplari. Nel 1876 le due società firmarono un nuovo accordo, sulla base del quale, Tiffany & Co. divenne il “rappresentante generale” per gli Stati Uniti, “a salvaguardia degli interessi di Patek Philippe & Cie. come se fossero i propri interessi”. A sua volta, la Casa ginevrina si impegnò a curare il business del gioielliere americano, come testimonia l’enorme insegna “Agents for Tiffany & Co., New York”,  sulla facciata della storica sede di Patek Philippe di fronte al Grand Quai, nella città di Calvino. Peraltro, nei Patek Philippe Salons di Ginevra, vi è un’ulteriore prova del solido rapporto “transatlantico”: una grande volta in acciaio, già di proprietà di Tiffany & Co., decorata da un’aquila americana con due bandiere. Nel periodo 1900-1930, Tiffany & Co. svolse un ruolo chiave nel tessere relazioni tra Patek Philippe e i principali collezionisti di orologi americani come Henry Graves Junior, per il quale la manifattura realizzò una vasta gamma di orologi complicati: ricordiamo il “Graves” (1933), che rimase il più complicato orologio meccanico portatile al mondo, per quasi mezzo secolo. Anche dopo l’acquisizione della Maison da parte della famiglia Stern, nel 1932, il mercato americano rimase al centro dell’attenzione. Nel 1937, Henri Stern, seconda generazione della famiglia e nonno di Thierry, arrivò a New York e  visse nella Grande Mela per i successivi 20 anni. Nel 1946, fondò l’”Henri Stern Watch Agency”, con sede presso il Rockefeller Center che, ancora oggi, sovrintende a tutte le attività commerciali di Patek Philippe negli Stati Uniti,  gestisce un Centro di Assistenza e accoglie una scuola di orologeria, il Patek Philippe Institute di New York. Nel 2008, Patek Philippe ha intensificato la collaborazione con il gioielliere americano, aprendo una boutique all’interno del famoso punto vendita Tiffany sulla Fifth Avenue. Dall’inizio del terzo millennio, Patek Philippe ha creato diverse edizioni speciali in serie limitata per Tiffany & Co., di fatto l’unico rivenditore al mondo il cui nome appare su di un quadrante della Maison, rendendo questi orologi molto ricercati dai collezionisti. Le indichiamo, qui di seguito:2001 Referenze 5150R, 5150J e 5150G – 450 modelli complessivi La ref. 5150 Annual Calendar, fu lanciata nel 2001 per celebrare i 150 anni della partnership con Tiffany & Co. Si è trattato della prima edizione limitata, realizzata da Patek Philippe, per un dettagliante americano. Come caratteristica specifica, l’orologio presentava l’indicazione mensile digitale. La serie prevedeva 450 pezzi: 150 in oro rosa, 150 in oro giallo e 150 in oro bianco. 2009 Referenze 4987G-001 e 4987G-010 – 100 modelli complessivi Lanciato nel 2009 in occasione del primo anniversario della Boutique Patek Philippe da Tiffany & Co. sulla Fifth Avenue a New York, questo modello Gondolo per signora, ispirato dall’Art Déco, presentava una cassa tonneau e un quadrante guilloché, decorato con due file di diamanti. Dei 100 esemplari complessivi, 50 erano provvisti di quadrante bianco e 50 di quadrante nero. 2012 Referenze 4987G-011 e 4987G-012 – 50 modelli complessivi Presentato nel 2012, per celebrare il quinto anniversario della Boutique Patek Philippe da Tiffany & Co. sulla Fifth Avenue a New York (2013), questo modello Gondolo per signora torna a evidenziare influenze Art Déco, nell’ambito di una cassa tonneau leggermente bombata, con lunetta incastonata da due file di diamanti e quadrante con numeri romani. L’edizione limitata prevedeva 25 esemplari con un quadrante blu soleil e 25 pezzi con quadrante in madreperla. 2012 Referenza 5396G-012 – 100 esemplari Si tratta di un modello in oro bianco, per uomo, con Calendario Annuale, realizzato in serie limitata a 100 esemplari. Visualizza il giorno della settimana e il mese in una doppia apertura a ore 12, mentre la data analogica è posizionata al 6. Il fondello presenta l’iscrizione “Patek Philippe – A Shared Vision – 2008-2013”, che richiama il quinto anniversario della Boutique Patek Philippe da Tiffany & Co. sulla Fifth Avenue.In conclusione, da una prospettiva globale, gli Stati Uniti sono ancora oggi il mercato più importante per Patek Philippe, sede di un’appassionata comunità di collezionisti che abbraccia diverse generazioni. Alcuni anni fa, la manifattura ginevrina ha reso omaggio a questo lungo rapporto ospitando l’eccezionale evento “The Art of Watches Grand Exhibition New York 2017”, sul suolo americano.

Il Nautilus ref. 5711/1A-018, presenta, al 6, la firma Tiffany & Co. Di fatto, Tiffany & Co., è l’unico rivenditore al mondo il cui nome appare su di un quadrante di Patek Philippe, rendendo ogni esemplare del genere, ricercatissimo dai collezionisti. L’orologio sarà disponibile, esclusivamente nelle boutique Tiffany & Co. di New York, Beverly Hills e San Francisco, in cui è venduto Patek Philippe.

Sul quadrante “Tiffany Blue”, indici a barretta applicati e sfere a bastone sono in oro bianco brunito, con rivestimenti luminescenti. Così come la cornice del datario a finestrella al 3.

Patek Philippe, ref. 5711/1A-018

E veniamo, dunque, a questa storica referenza, citata nell’incipit e realizzata, come detto,  per commemorare i 170 anni di partnership con Tiffany & Co. Si tratta del famoso Nautilus in acciaio (ref. 5711), tra gli eredi più celebrati dell’originaria ref. 3700 del 1976, presentato, per la prima volta nel 2006 con sostanziali innovazioni quali il fondello a vista e un movimento di manifattura a carica automatica con secondi al centro. Evidentemente l’elemento chiave dell’orologio, ref. 5711/1A-018, è il quadrante, dalla caratteristica incisione a linee orizzontali e recante la doppia “firma” Patek Philippe Genève al 12 e Tiffany & Co. al 6, dalla base in ottone laccata Tiffany Blue®. Selezionato dal fondatore di Tiffany, Charles Lewis Tiffany per la copertina del suo Blue Book annuale pubblicato a partire dal 1845, il colore Tiffany Blue® del quadrante è immediatamente riconoscibile per la sua distintiva sfumatura: Tiffany Blue® è  una cromia registrata da Tiffany & Co., standardizzata come colore personalizzato e connotata dal Pantone “1837 Blue” (il numero ricorda l’anno di fondazione di Tiffany & Co.). Proseguendo, sotto il profilo estetico, gl’indici a barretta applicati e le sfere a bastone sono in oro bianco brunito, con rivestimenti luminescenti. Il design inconfondibile della cassa in acciaio – con ponte di protezione sulla corona e anse monoblocco – da 40 mm (8,3 mm di spessore), della lunetta – delicatamente ottagonale e lucida sugli sfacci ricurvi – e del bracciale integrato in acciaio è enfatizzato dalla sequenza di maglie satinate e lucide – di raccordo – applicate a mano, in un processo che richiede 55 passaggi di produzione per ogni esemplare, è studiato per garantire un’impermeabilità  fino a 120 metri. Il fondello, chiuso a vite ed integrato da vetro zaffiro reca l’iscrizione commemorativa “170th Anniversary 1851-2021 Tiffany & Co. – Patek Philippe”. In questo contesto, Thierry Stern ha voluto inserire una piccola “chicca”, riferimento all’acquisto di Tiffany & Co. da parte del Gruppo LVMH di Bernard Arnault  – avvenuto a gennaio 2021 per 15,8 miliardi di dollari –, inserendo verticalmente, all’interno del numero “1” dell’anno “2021”, a contrasto, le iniziali “LVMH”. Sembra, quindi, che questo gesto vada nella direzione di una partnership di vendita negli Stati Uniti, Patek-Tiffany, sempre più solida e che la presenza del più grande Gruppo del lusso al mondo come nuovo referente di fatto, non costituisca motivo di preoccupazione in tal senso. Tanto che Stern ha dichiarato pubblicamente di aver voluto fare, nel modo suddetto, un piccolo regalo a LVMH per congratularsi per l’acquisto della celebre firma statunitense. 

Il Nautilus, ref. 5711/1A-018, impiega il calibro automatico di manifattura 26-330 S C, con secondi al centro, insignito del Sigillo Patek Philippe, dal diametro di 27 mm (altezza 3,3 mm). Caratteristiche principali: 30 rubini e 212 componenti, bilanciere Gyromax a regolazione inerziale, oscillante a 28.800 alternanze/ora, con spirale Spiromax in Silinvar e portapitone mobile, rotore centrale unidirezionale in oro a 21 carati; riserva di carica minima di 35 ore, e massima, di 45 ore.

Tornando all’orologio, attraverso di esso è possibile osservare il fronte posteriore del calibro a carica automatica 26-330 S C, insignito del Sigillo Patek Philippe, un movimento che presenta varie innovazioni tecniche e ottimizzazioni, nonché un meccanismo di arresto dei secondi che consente di impostare l’ora con la precisione di un secondo. Dal diametro di 27 mm (altezza 3,3 mm), 30 rubini e 212 componenti, prevede il bilanciere Gyromax a regolazione inerziale, oscillante a 28.800 alternanze/ora, con spirale Spiromax in Silinvar e portapitone mobile; il rotore centrale unidirezionale in oro a 21 carati, con finitura a Côtes Circulaires  – i ponti sono decorati, con coerenza, a Côtes de Genève -, contribuisce a determinare una riserva di carica minima di 35 ore, e massima, di 45 ore. Come accennato, solo una quantità di 170 pezzi, sarà disponibile, esclusivamente nelle boutique Tiffany & Co. di New York, Beverly Hills e San Francisco, in cui è venduto il brand ginevrino: prezzo di listino, 52.635 US$ (superiore allo standard fissato per il 5711, così come è avvenuto per tutte le sue edizioni speciali). Tiffany & Co., però, in accordo con Patek Philippe, ha voluto rendere l’addio al mercato della ref. 5711, un momento memorabile,   mettendo all’asta, lo scorso 11 dicembre, uno dei modelli commemorativi, durante l’evento Phillips – in associazione con Bacs & Russo – tenutosi a New York. Ma questa è un’altra storia, oggetto di diverse e controverse interpretazioni, che ci apprestiamo a raccontarvi.

Aurel Bacs, consulente della Casa d’Aste Phillips per il settore orologiero, sta per aggiudicare, all’impressionante cifra di 5.350.000 US$, il Nautilus di Patek Philippe, ref. 5711/1A-018, durante l’asta tenutasi l’11 dicembre a New York. L’importo è stato interamente devoluto a The Nature Conservancy, organizzazione no-profit, la cui mission è preservare le terre e le acque, da cui dipende la vita, e plasmare un futuro più luminoso per il nostro pianeta.

Patek Philippe, ref. 5711/1A-018, un’aggiudicazione da capogiro

Il Nautilus commemorativo dei 170 anni della collaborazione tra Patek Philippe e Tiffani & Co. è stato il primo lotto ad essere battuto durante l’asta tenuta da Phillips lo scorso 11 dicembre a New York, gestita, con la riconosciuta professionalità e competenza da Aurel Bacs. Si è trattato, dunque, di fatto, del primo esemplare della ref. 5711/1A-018, ad essere venduto, con consegna immediata all’aggiudicatario. Il 100% del ricavato dalla vendita (e che cifra, come vedremo), è andato a beneficio di The Nature Conservancy (TNC), organizzazione no profit ambientale globale fondata negli Stati Uniti nel 1951, che lavora per creare un mondo in cui le persone e la natura possano convivere ed evolversi. La sua mission è preservare le terre e le acque, da cui dipende la vita, e plasmare un futuro più luminoso per il nostro pianeta. Ad oggi, TNC ha protetto più di 119 milioni di acri di terra e 5.000 miglia fluviali in tutto il mondo, con il supporto di Tiffany & Co. e The Tiffany & Co. Foundation. Va sottolineato che l’asta orologiera in oggetto è stata la prima a svolgersi dal vivo, da parte di Phillips, a New York, negli ultimi due anni, a causa della pandemia, e la prima ospitata dal nuovo spazio della Casa d’Aste, al numero 432 di Park Avenue. Dunque, intorno alle 10 e un quarto, Aurel Bacs ha cominciato a mulinare il martelletto: dietro le sue spalle il Nautilus con il quadrante Tiffany Blue, e si è scatenata una battaglia durata 14 minuti e 39 secondi! L’offerta iniziale, decisamente simbolica, è stata di 20.000 US$, salita velocemente a 50.000 US$ (sostanzialmente, il prezzo al dettaglio), per poi raggiungere i 500.000 US&, cifra molto vicina al record precedente per un 5711 in acciaio. Da Londra la posta si è alzata fino a un milione di dollari, avviando un’impressionante sequenza d’incrementi da 500.000 US$ ognuno, fino ad arrivare a 3,5 milioni di US$. Le offerte hanno, quindi, iniziato a rallentare, intorno ai quattro milioni di dollari, con rilanci contenuti a 100.000 US$. Occasione eccellente per stimolare le offerte telefoniche, rappresentate in sala dagli specialisti di Phillips, fino a toccare la soglia dei cinque milioni. A questo punto, lo scontro è tornato a svolgersi in sala, con incrementi di  50.000 US$. Sembrava finita, quando collezionisti collegati online sono tornati operativi, con un’offerta tranchant da New York che ha fatto salire il prezzo fino a  5.250.000 US$. Sempre online è arrivata subito la risposta dall’Inghilterra a 5.300.000 US$, prima che un altro collezionista neworkese chiudesse i conti, definitivamente, a  5.350.000 US$ che, con i diritti d’asta ha raggiunto l’importo complessivo di  6.503.000 US$: è  l’ottavo orologio più costoso di sempre venduto in asta. Assolutamente un ottimo risultato per la Nature Conservancy. Ciò detto, molte possono essere le considerazioni su quest’operazione che ovviamente, ha polarizzato l’attenzione di tutti gli appassionati fin dalla prima “apparizione” dell’orologio. C’è chi ha rilevato come il canto del cigno della ref. 5711, con un quadrante marcato Tiffany & Co., sia stata una splendida operazione promozionale di Patek Philippe, ponendo in evidenza, per converso, l’irraggiungibilità del prodotto: ne può essere conferma il prezzo ottenuto in asta e la rigorosissima selezione dei 170 fortunati clienti, che potranno recarsi presso le boutique Tiffany & Co. di New York, Beverly Hills e San Francisco, a ritirare la loro ref. 5711/1A-018, ma di certo questo Nautilus ha calamitato un’enorme attenzione sull’industria orologiera. Va anche considerato che Patek e Tiffany non hanno intascato nulla, come detto, dalla vendita all’asta e che, sempre a livello commerciale, la scelta della Maison ginevrina di alzare il prezzo standard del Nautilus d’acciaio, in linea con una politica da “edizione speciale”, non avrà un riflesso così marcato sul fatturato tale da giustificarne una mera strategia “d’incasso”, sfruttando lo straordinario appeal della ref. 5711 e la sua fine annunciata. Presumibilmente, data la suddetta esclusiva di vendita sul suolo americano, i collezionisti non statunitensi saranno già caduti nella più nera disperazione. Eppure, è sembrata  questa la scelta più appropriata, perché New York è stata la culla della lunghissima relazione tra Patek Philippe e Tiffany & Co. e il fatto che il Nautilus 5711 più costoso di sempre sia finito nella Grande Mela appare come un segno del destino.  

In termini generali, al di là di giudizi personali e del fatto che ogni modello realizzato da Patek Philippe e marcato Tiffany ha costituito un successo, nel caso della ref. 5711/1A-018, ci troviamo di fronte ad altri elementi di appeal quali, il rappresentare l’ultima variazione della ref. 5711, l’essere originato dalla più illustre partnership di Patek Philippe con un retailer, la proposta in una prestigiosa serie limitata, il quadrante nel suo colore distintivo, e potremmo continuare. Tutto contribuirà a renderlo uno degli orologi più ambiti dell’anno. E si potrà discutere all’infinito, se quel punto di blu Tiffany sul quadrante sia “da Nautilus” o meno, abituati come siamo, in particolare, al caratteristico e ben noto blu intenso legato da sempre al modello su stampa a linee orizzontali, con la versione verde presentata in aprile, interpretata come logica conseguenza di un concept più metallico e meno dolce nel DNA del Nautilus, ma ci si dovrà “rassegnare” ad assistere ad un altro, ennesimo, straripante  successo della Maison ginevrina. D’altronde, per l’addio della ref. 5711, dopo quindici anni di onorato servizio, bisognava realizzare qualcosa di eccezionale. E Thierry Stern lo ha fatto. 

Unica è la cassa del Nautilus, uscita dalla magica penna di Gerald Genta nel 1976, in particolare per quella lunetta ottagonale, appena accennata, percepibile dagli sfacci lucidi, in contrasto con la finitura satinata del fronte.


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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