Patek Philippe, nella Grande Sonnerie, ref. 6301P, compendia un savoir-faire unico per la regina delle complicazioni, superando anche le grandi difficoltà di ottimizzazione del suono in una cassa in platino.
La Grande Suoneria è una complicazione da ritenersi quale magistero assoluto dell’arte orologiera. Patek Philippe padroneggia il suono del tempo dall’anno della sua fondazione (1839), e il significato che essa attribuisce ad un simile orologio traspare in tutta la sua evidenza osservando il video, proposto nel sito della Maison ginevrina in cui Thierry Stern, attuale presidente della manifattura, e suo padre Philippe, sono seduti ad un tavolo: Thierry tiene in mano la ref. 6301P all’altezza dell’orecchio, ponendola tra sé e il padre. Comincia il rintocco del tempo, cui segue l’inappellabile giudizio della “famiglia” Stern: se non è convincente, l’orologio torna in laboratorio, e questo vale per tutti, dicesi tutti i segnatempo con suoneria prodotti dalla Maison. Afferma Thierry: “Il suono di Patek Philippe ci accompagna fedelmente da generazioni e questo è possibile solo grazie all’impegno del presidente della nostra azienda, oggi sono io. Il compito di ascoltare ogni suoneria è molto personale, come lo era per mio padre e per suo padre prima di lui. È il nostro modo per garantire che un Patek Philippe a ripetizione minuti o Grande Suoneria abbia sempre un suono che si distingua dagli altri, anche con una cassa in platino”.
Tornando un poco indietro nel tempo, ma poi non più di tanto, sottolineiamo che, a Ginevra, nel XVIII secolo, il regolamento della corporazione degli orologiai recitava che qualsiasi artigiano che volesse diventare “maestro orologiaio”, doveva distinguersi fabbricando un movimento con ripetizione dei quarti; un’ulteriore dimostrazione che le funzioni acustiche erano già considerate, a quei tempi, come il supremo esempio di savoir-faire in orologeria. In un simile contesto, Patek Philippe, erede della grande tradizione orologiera ginevrina, integra immediatamente nella sua produzione gli orologi con suoneria. Nel mese di settembre 1839, a soli quattro mesi dalla sua fondazione, la manifattura inserisce nei suoi registri di fabbricazione il primo esemplare di questo tipo, un orologio da tasca con ripetizione. Nel 1850, gli stessi archivi menzionano i primi orologi da tasca dotati di grandi suonerie. I primi riferimenti agli orologi da tasca con ripetizione minuti risalgono al 1860, seguiti, nel XIX secolo, da diverse creazioni dotate di ripetizione dei quarti, ripetizione dei cinque minuti e ripetizione minuti. All’inizio del XX secolo Patek Philippe s’impone definitivamente nel contesto della grande suoneria, con il celeberrimo tasca “Duc de Regla”, venduto nel 1910, all’omonimo aristocratico messicano e oggi esposto al Patek Philippe Museum di Ginevra: ospita una grande suoneria e una ripetizione minuti con carillon Westminster su cinque timbri, che riproduce in modo quasi identico la melodia dell’orologio del Big Ben. Tra i tredici segnatempo complicati realizzati per il costruttore automobilistico americano James Ward Packard tra il 1900 e il 1927, figurano il primo orologio da tasca “ripetizione minuti” Patek Philippe con indicazioni astronomiche (consegnato nel 1927), e orologi con grande suoneria, uno dei quali dotato di carillon Westminster su quattro timbri (1920). Il celebre orologio da tasca “Graves”, consegnato al banchiere e collezionista newyorchese Henry Graves Junior nel 1933, e rimasto fino al 1989 l’orologio portatile più complicato del mondo: tra le sue 24 complicazioni va annoverata una grande/piccola suoneria e una ripetizione minuti con carillon Westminster, completata da una sveglia, il tutto su cinque timbri. Nel 1916, Patek Philippe presenta il suo primo orologio da polso con suoneria, una ripetizione dei cinque minuti con cassa in platino e bracciale a catena integrato, destinato al pubblico femminile. Il suono del tempo è assoluto protagonista, anche nel 1989, quando Patek Philippe festeggia il suo 150° anniversario presentando il Calibro 89, che rimarrà per oltre un quarto di secolo l’orologio portatile più complicato del mondo: tra le sue 33 complicazioni, troviamo, infatti, una grande/piccola suoneria e una ripetizione minuti su quattro timbri. La Maison ginevrina definisce, poi, lo stesso anno il suo primo movimento con ripetizione minuti integralmente progettato e fabbricato in-house, il calibro R 27. Per l’occasione, l’allora presidente Philippe Stern dice addio al tradizionale sistema di regolazione della suoneria mediante ancore dette “folli” o “a rinculo”, ottimizzando il sistema a volano inerziale inventato alla fine del XIX secolo: lo fa montare sia nel Calibro 89, che nelle ripetizioni minuti commemorative del 1989 con calibro R 27, le ref. 3979 e 3974. Bisognerà aspettare un quarto di secolo, e le celebrazioni per il proprio 175° anniversario, per l’ennesimo capolavoro in termini di complicazioni acustiche, il modello da polso double face Grandmaster Chime, Ref. 5175. Realizzato in sette esemplari, questo “gran maestro della suoneria” riunisce un totale di venti complicazioni, tra cui una grande e una piccola suoneria, una ripetizione minuti, un calendario perpetuo istantaneo con indicazione dell’anno a quattro cifre e due prime mondiali brevettate: la suoneria dell’ora preselezionata e la ripetizione della data che suona il giorno del calendario a volontà. Questo primo orologio da polso Patek Philippe con grande suoneria – l’orologio da polso più complicato della manifattura – entra a far parte della collezione corrente nel 2016 con la Ref. 6300. Sempre a titolo celebrativo, nel 2014, la Maison ginevrina presenta anche, in serie limitata, il Chiming Jump Hour, ref. 5275, con ora, minuti e secondi saltanti abbinati a una suoneria che segna le ore piene. Oggi, Patek Philippe offre la più ampia collezione di orologi da polso con ripetizione minuti (da sola o abbinata ad altre complicazioni) in produzione corrente, con circa dodici segnatempo.
Il Grande Sonnerie, Ref. 6301P
Ed eccoci arrivati, dunque, all’ultimo nato all’interno del segmento “acustico” di Patek Philippe: il Grande Sonnerie Ref. 6301P. Questa Grande Complicazione esprime la grande suoneria nella sua forma più pura, completata da una piccola suoneria e da una ripetizione minuti. Per definirla tecnicamente, Patek Philippe ha sviluppato un nuovo movimento a carica manuale, derivato dal calibro 300, inserito nel Grandmaster Chime, il calibro GS 36-750 PS IRM: composto da 703 componenti, si distingue per le dimensioni compatte, in considerazione della complessità della meccanica (37 mm di diametro, 7,5 mm di spessore). Contrariamente alla ripetizione minuti, in cui il meccanismo della suoneria è riarmato ogni volta che il possessore attiva il cursore o il pulsante di attivazione, la grande suoneria deve disporre in ogni momento di una quantità di energia sufficiente per battere al passaggio il numero di colpi desiderati, producendo sempre un suono di assoluta qualità. Motivo per il quale, la Maison ha dotato il suddetto calibro di due coppie di bariletti montate in serie, una per il movimento e l’altra per la suoneria. Questa configurazione permette di garantire una riserva di carica di 72 ore per il movimento e di 24 ore per la suoneria. Le due coppie di bariletti si caricano attraverso la corona nella posizione “contro cassa”, ruotandola in senso orario per il movimento e in senso antiorario per la suoneria, e le quattro molle sono dotate di bride scorrevoli per evitare qualsiasi sovratensione. Per la resa sonora, Patek Philippe ha scelto i timbri classici del grave, del medio e dell’acuto, una soluzione, evidentemente, che richiede maggiore energia rispetto ai sistemi con due timbri. Un ulteriore difficoltà da superare per ottenere il celebre “suono Patek Philippe”, poiché, in uno spazio estremamente ridotto, i tre timbri fissati al movimento non devono toccarsi tra loro, né devono entrare in contatto con altri elementi del movimento o della cassa. Il dispositivo prevede tre martelli di eguale dimensione e massa che garantiscono un battito uniforme per le tre note.
Per la cassa, Patek Philippe ha scelto il platino e non l’oro, consapevole che con questo materiale è più complicato ottenere un suono “d’eccellenza”. Entrando nel dettaglio dell’ascolto, le ore sono battute da colpi gravi e i quarti da una successione di tre colpi acuto-grave-medio, una melodia che risuona una volta al primo quarto (15 minuti), due volte al secondo quarto (30 minuti) e tre volte al terzo quarto (45 minuti): infatti, ad ogni quarto, la grande suoneria segna automaticamente il numero di ore seguito dal numero di quarti. Ciò significa che la grande suoneria batte un totale di ben 1.056 colpi ogni 24 ore. È possibile anche optare per la modalità “piccola suoneria”, in conseguenza della quale l’orologio suona le ore alle ore piene, e poi unicamente i quarti in corrispondenza di ogni quarto, senza ripetere le ore. La modalità “silenzio” disattiva la suoneria al passaggio. Proprio a tal fine, per scegliere la modalità di suoneria, l’utente deve intervenire sul piccolo cursore che si trova nella carrure, in corrispondenza del 6, secondo le posizioni seguenti: “piccola suoneria” a sinistra, “grande suoneria” al centro, e “silenzio” a destra. Questa particolarità è oggetto di un brevetto (CH 706 080 B1), già sviluppato per il Grandmaster Chime, con un meccanismo che permette di selezionare e attivare il tipo di suoneria al passaggio, attraverso un’unica leva e un unico piccolo cursore e non due cursori separati come avveniva in precedenza. Un altro brevetto (CH 704 950 B1), sviluppato anch’esso per il Grandmaster Chime, permette di isolare completamente la grande suoneria in modalità “silenzio” e di eliminare, così facendo, qualsiasi consumo di energia. La ripetizione minuti è attivabile mediante il pulsante coassiale con corona la al 3. Così facendo, la suoneria indica le ore con colpi gravi, i quarti con tre colpi (come la grande suoneria) e i minuti trascorsi dall’ultimo quarto con colpi acuti. La ripetizione minuti può essere attivata in qualsiasi momento, anche quando la suoneria è in modalità “silenzio”. Proseguendo con i brevetti, Patek ha deciso di impiegare, sul ref. 6301P, un meccanismo innovativo dei secondi saltanti (brevetto CH 707 181 A2). Questo sistema funziona mediante un ruotismo, una molla di richiamo a forma di spirale e una bascula di innesto che libera il ruotismo sotteso ai piccoli secondi istantaneamente a ogni secondo, il che permette di ottenere un consumo di energia regolabile e controllato: osservando, dunque, la lancetta dei piccoli secondi al 6, si nota il salto costante da un secondo a quello successivo sulla scala a chemin de fer, nello stile degli antichi “regolatori” con i quali si controllava la precisione nei laboratori di orologeria. Evidentemente, grandissima attenzione è stata posta da Patek Philippe nell’architettura e nell’elaborazione estetica del meccanismo (soddisfa tutti i rigorosi criteri del Sigillo Patek Philippe), visibile attraverso il fondo cassa in cristallo zaffiro trasparente. E questo lo vediamo, in particolare, nel grande ponte del bariletto (una caratteristica delle grandi suonerie), nel ponte passante del bilanciere, una vera rarità per Patek Philippe, così come il regolatore a volano inerziale – visibile per la prima volta per Patek -, che permette di regolare il tempo della suoneria, con finiture lucide e satinate. Si noteranno, poi, le diverse rientranze tagliate ad anglage e assai complicate da lucidare. Il fronte posteriore del movimento è completato dal bilanciere Gyromax®, dalla spirale Spiromax® in Silinvar® e dai tre timbri avvolti attorno al calibro, con i loro rispettivi martelli. Va sottolineato, infine, che, unitamente all’orologio, è consegnato un fondo cassa pieno, intercambiabile, in platino.
Habillage della ref. 6301P
Il nuovo Grande Sonnerie Ref. 6301P è dotato di una cassa in platino molto armoniosa ed ergonomica al polso, non impermeabile ma protetta da polvere ed umidità. Le misure sono: 44,8 mm di diametro e 12 mm di spessore. Il suo design è ispirato dalla cassa sviluppata nel 2015 per il cronografo sdoppiante, ref. 5370, si differenzia per il suo delicato gioco di curve, per la sua lunetta concava che garantisce una fluida transizione con il cristallo di zaffiro leggermente bombato e per la carrure scavata e satinata. Come per tutte le casse in platino di Patek Philippe, è presente un piccolo diamante incastonato, questa volta, a ore 12 (e non a ore 6 come di consueto), per via della presenza, al 6, del piccolo cursore di selezione della modalità di suoneria. Di gran pregio anche il quadrante in smalto “Grand Feu” nero con finitura “glacée”, definito da cifre in stile Breguet, applicate, e da lancette a foglia in oro bianco con rivestimento luminescente. La tipografia inclinata delle cifre conferisce alla classicità e sobrietà del quadrante una dinamicità contemporanea. L’ora, i minuti e i piccoli secondi saltanti al 6 sono completati, sul filo della simmetria, dai due indicatori della riserva di carica che si contrappongono a ore 9 (movimento) e a ore 3 (suoneria), con le loro scale a semicerchio e la loro dicitura “MOUVEMENT” o “SONNERIE”. L’orologio s’indossa con un cinturino in pelle di alligatore a squame quadrate, cucito a mano, di colore nero brillante, con chiusura déployante in platino.
In sintesi, il nuovo Grande Sonnerie, ref. 6301P prevede sei complicazioni: Grande Suoneria, Piccola Suoneria, Ripetizione Minuti, Indicatore della riserva di carica del movimento, Indicatore della riserva di carica della suoneria, Secondi Saltanti.
Vi invitiamo ad andare a vedere il video al quale abbiamo fatto riferimento in apertura, con Thierry e Philippe Stern e il ref. 6301P, perché sintetizza egregiamente, in pochi minuti, i motivi per cui un orologio può ancora far sognare.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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