La Casa fiorentina si scopre sempre più eclettica: da un lato i modelli che incarnano il suo DNA militare tradizionale, nell’ambito della collezione Submersible; dall’altro, gli ultimi e sempre più identificativi sviluppi della linea Luminor Due, declinata su 38 e 42 mm e in metalli preziosi.
Alessandro Ficarelli, Chief Marketing Officer di Panerai, afferma con convinzione: “Oggi, in Panerai, vogliamo costantemente aumentare la qualità, il valore percepito del prodotto, l’esclusività, perché è questo che il cliente Panerai vuole. Che sia un amante del Radiomir o del Luminor Due, del ‘militare’ o dell’orologio per la serata. A tale strategia, poi, associamo un grande lavoro sulla brand identity e sul marketing in una proiezione di lungo periodo, per garantire al marchio un perimetro di attività sempre più ampio”. E, in tal senso, per la Casa fiorentina, a motivo del DNA quasi monoprodotto che si ritrova, non è facile gestire l’espansione e l’immagine facendo andare d’accordo, costantemente, questi due aspetti. Negli anni, step by step, il brand è riuscito ad estendere il portfolio di collezioni e di gestirlo con quotidiano equilibrio, senza perdere la bussola o indirizzarsi su territori non pertinenti. Dunque, Luminor, Submersible, Luminor Due e Radiomir, attualmente, consentono a Panerai di guardare al futuro con sempre nuove potenzialità che non si sarebbero prospettate se ci fosse stata una “chiusura” ed un’insistenza solo sui filoni Radiomir e Luminor. E se il Luminor costituisce il 50% del fatturato e delle referenze, senza alcun dubbio l’orologio più identificativo, il Radiomir è riservato al top di gamma, ad una nicchia con le sue forti implicazioni storiche, e il Luminor Due più sottile e proporzionalmente più piccolo si sta ritagliando un ruolo sempre più importante e strategico.
Osserva Ficarelli: “Il Luminor Due risponde ad un atteggiamento della marca, che deve essere ‘client centric’, ossia deve sempre ascoltare il mercato, i clienti. Si tratta, comunque, di un Luminor, certamente più contenuto nelle dimensioni, ma pur sempre con ponte funzionale sulla corona, font Panerai sui quadranti, meccanica di manifattura, opportuna luminescenza e così via, ossia assolutamente rispettoso dei codici della marca. Lo abbiamo declinato su due misure, 38 e 42 mm, con la prima che strizza l’occhio al pubblico femminile, ma non necessariamente. E sulla base di una configurazione unisex abbiamo cominciato a giocare con i cinturini colorati, con quadranti anche bianco e blu, portando, nel breve volgere di qualche anno, il pubblico femminile dei Luminor Due dal 10% al 35/40%. In sintesi, siamo andati ad attrarre nuovi clienti, con un orologio più dressy ed eclettico. Ed è stato un successo, perché siamo in costante sofferenza sulla richiesta, in particolar modo, con le versioni di quadrante bianco e in oro con quadrante madreperla. Dieci anni fa, chi lo avrebbe detto. Significa che il Luminor Due era un’evoluzione potenziale che abbiamo semplicemente esplicitato, in qualche misura insita nella natura del brand. Abbiamo individuato una grande opportunità nella clientela che apprezzava il nostro stile, ma in misura più piccola e con quadrante non necessariamente nero. E quando parlo di ‘più piccolo’, non mi riferisco solo alle dimensioni, ma piuttosto alle proporzioni, il che significa indossabilità e comfort”.
A proposito di Luminor Due, lanciati nel 2016, le novità più recenti segnano una nuova accelerazione in questa direzione, introducendo con chiarezza un’aura di preziosità ed aumentando, ambiziosamente, come anticipato da Ficarelli, la dimensione. Ecco, allora, i modelli realizzati su cassa Panerai Goldtech e Platinumtech, da 42 mm. L’introduzione del metallo prezioso nelle offerte Luminor Due, di fatto, dichiara chiaramente che, anche se declinata su diametri più importanti, questa collezione è pienamente compatibile con la categoria degli orologi eleganti, pur in presenza del dispositivo a ponte e leva per la protezione della corona, certamente non un elemento sobrio e dal taglio tradizionale. Lo possiamo verificare, in particolare, nella versione in Platinumtech, caratterizzata da un quadrante “sandwich” verde spazzolato soleil, con piccoli secondi al 9, datario al 3 e sfere a bastone luminescenti; il fondello a vista, integrato al fondello, lascia visualizzare il calibro automatico di manifattura P.900, da 4,2 mm di altezza (28.800 alternanze/ora e tre giorni di riserva di carica). Si tratta dello stesso movimento che equipaggia i Luminor Due TuttOro che, dal nome, tradiscono una composizione interamente in oro, tra cassa e bracciale, che sposta decisamente la strategia di Panerai, relativamente a questa linea, sul terreno della sfida, prima con se stessa e, poi, con il mercato. È un vero e proprio esordio del bracciale in oro nel portfolio della Maison, con l’intento di premere l’acceleratore su di un concept di lusso. La cassa, tornata sui 38 mm, e il bracciale sono realizzati, per la precisione, in Panerai Goldtech, con un elevato contenuto di rame e platino: il rame contribuisce alla tonalità rossa e intensa del metallo, mentre il platino fa sì che il colore rimanga brillante e costante nel tempo. La silhouette sottile e la pulizia dei quadranti, argenté e blu soleil, rendono adatti i Luminor Due TuttOro tanto alle occasioni più casual quanto a quelle più formali, senza distinzione di genere (così come i Platinumtech ed i Goldtech da 42 mm). Il bracciale, ça va sans dire, è stato progettato ispirandosi al celebre dispositivo di protezione della corona del marchio, ogni maglia riprendendo il profilo dell’iconico ponte.
“Dunque” – ribadisce Ficarelli – “non potevamo continuare a sviluppare orologi solo per il purista, di grandi dimensioni e a carica manuale, finendo per creare un assortimento indirizzato allo stesso cliente”. Ma i puristi stiano tranquilli, Panerai non si è dimenticata di loro. “L’anima militare professionale, in stretta collaborazione con la Marina Militare, riserverà delle belle sorprese nel prossimo futuro” – ci anticipa il CMO della Casa. “Sarà il tema primario del prossimo anno. Per noi il concept militare è sinonimo di qualità, di valori, di sicurezza, di robustezza, di storia e italianità, di tradizione, insomma, i significati positivi del termine ‘militare’”. Per il momento, nel contesto della liaison tra Panerai e le Forze Speciali militari italiane (risale all’intorno del 1910 l’inizio del rapporto di collaborazione con la Regia Marina), godiamoci, nel contesto della collezione Submersible, le nuove versioni di Submersible Forze Speciali Experience Edition e Submersible Forze Speciali. Tali modelli condividono le caratteristiche strutturali, pur mantenendo una propria identità estetica: cassa da 47 mm in titanio sabbiato DLC – impermeabile fino a 300 metri -, lunetta girevole unidirezionale in ceramica con scala graduata, fondello a vite inciso in titanio, protezione della corona a ponte e leva Safety Lock in titanio DLC, vetro zaffiro. I quadranti neri, con indici e lancette definiti da SuperLumiNova, presentano dei contatori disegnati sui tratti di un bersaglio, al 3 (ore crono) e al 9 (piccoli secondi); la visualizzazione crono vede, poi, le sfere centrali dei secondi e dei minuti. Una soluzione consentita dall’impiego del calibro automatico di manifattura P.9100/R, da 13 ¾’’’: 28.800 alternanze/ora e due bariletti, per una riserva di carica di tre giorni. A tali caratteristiche di base aggiunge la funzione flyback (pulsante all’8) e il conto alla rovescia Time to Target, gestito dal pulsante al 4 – per regolare la lancetta centrale del cronografo – e attivato da quello al 10 fino al raggiungimento dell’obiettivo e, poi, a seguire. La variante Experience Edition (limitata a 50 pezzi) si distingue per la lunetta in ceramica verde, per l’incisione Panerai Experience sul fondello e per un robusto cinturino mimetico in caucciù (l’acquirente avrà la possibilità di unirsi alle truppe Forze Speciali italiane per mettere l’orologio alla prova). Il cronografo Forze Speciali, invece, limitato a 300 esemplari, disponibili ogni anno a partire dal 2022, adotta una ghiera in ceramica blu, il fondello reca l’incisione di un incursore della Marina Militare e il cinturino è in caucciù nero.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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