La Casa fiorentina omaggia il 70° anniversario della registrazione del brevetto “Luminor”, con tre modelli Luminor Marina da 44 mm, che esaltano il concept della luminescenza, unitamente all’impiego di sofisticate tecnologie sui materiali, quali Fibratech, Carbotech e titanio DMLS, protagonista, quest’ultimo, anche di un’ulteriore versione in mix con il Carbotech. Importante, infine, segnalare un’importante vittoria recentemente ottenuta da Panerai, con sentenza confermata, nella sua incessante lotta alla contraffazione: le difese sono sempre più alte contro chi vuole approfittare di un’immagine vincente.
L’immediato dopoguerra vide Panerai avviare la produzione dei modelli Luminor, con ponte a leva, movimento Angelus ed una nuova sostanza auto luminosa: essa non era più a base di radio, ma principalmente di trizio (isotopo dell’idrogeno), pur sempre radioattivo, ma in misura decisamente minore. Panerai, sulla scia degli studi medici portati avanti sulle conseguenze delle bombe atomiche rilasciate su Hiroshima e Nagasaki, decise di sostituire il vecchio “radiomir”, con la nuova soluzione luminescente, denominata “Luminor”, anche se quadranti al radiomir continuarono ad essere utilizzati per diverso tempo. Il marchio “Luminor” fu protetto da brevetto per “Marchio d’Impresa”, registrato a Roma il 26 gennaio 1950, in riferimento a “prodotti sotto qualsiasi forma (solido, pasta, polvere, liquido) luminescenti, fluorescenti, fosforescenti e simili”. Una simile data, dunque, costituisce una conferma che quadranti con il Luminor vennero realizzati solo a partire dal dopoguerra e non durante il secondo conflitto mondiale. Panerai, dunque, ha inteso celebrare con la giusta rilevanza il 70° anniversario della registrazione di quel brevetto. Ed ha voluto farlo esplicitando il concept della luminosità, unitamente alla forte identificazione sulla tecnologia dei materiali che il brand sta portando avanti con convinzione, ormai, da molti anni.
Ecco, allora, la realizzazione di tre serie limitate a 270 esemplari, di Luminor Marina da 44 mm, destinate solo alle boutique della Maison. Si tratta dei ben noti solotempo con piccoli secondi al 9 e datario a finestrella al 3, impermeabili fino a 30 atmosfere, dotati del calibro automatico di manifattura P.9010, da 13¾’’’: spessore di 6 mm, 200 componenti, 31 rubini, 28.800 alternanze/ora, due bariletti, autonomia di marcia di tre giorni, bilanciere in Glucydur, dispositivo antiurto Incabloc. I cinturini sono in Panerai Sportech, tessuto ad effetto gommato impermeabile con chiusura in velcro ed anello in titanio spazzolato (è previsto, poi, un secondo cinturino tecnico in gomma, con fibbia ad ardiglione in titanio). Ulteriore elemento comune di questi modelli, assolutamente unico, è la garanzia di 70 anni, lasso temporale durante il quale Panerai si impegna ad assicurare il corretto funzionamento dell’orologio secondo i termini e le condizioni della Garanzia Internazionale: un dato bene impresso a rilievo sul fondello, serrato a vite. Dulcis in fundo, come precedentemente accennato, i tre Luminor Marina in oggetto celebrano i 70 anni dell’”entrata in servizio” del Luminor, in un modo significativo e singolare, ossia estendendo la tradizionale evidenziazione luminosa, confinata ad indici e lancette sul quadrante a sandwich (integrata dall’anello sul rehaut), ad elementi iconici come il ponte proteggicorona, la corona e la leva di serraggio.
Un’operazione resa particolarmente efficace dall’utilizzo di un evoluto Super-Luminova ”X1” (in questi caso dalla cromia verde) in grado di assicurare un’intensità più elevata ed una persistenza nel tempo di maggiore durata. Non soddisfatta, la Casa fiorentina ha “cosparso” di luce anche le impunture dei cinturini. Dunque, i tratti di questi Luminor Marina – 44 mm rendono perfettamente riconoscibile l’orologio, nel suo insieme, in tutte le condizioni di luminosità e si sposano con tre strutture materiche d’avanguardia, le cui performance tecnico-estetiche sono di assoluto rilievo. A cominciare dal modello in Fibratech (ref. PAM01119), un composto costituito da fibre provenienti dalla fusione di roccia basaltica e additivi minerali. Si tratta di fibre naturali ed eco-sostenibili, a configurare un materiale dalle straordinarie proprietà fisiche e meccaniche: più leggero del 60% rispetto all’acciaio e fortemente resistente alla corrosione. Le fibre minerali del basalto sono legate da polimeri in sottili strati sovrapposti fra loro secondo un orientamento voluto e, poi, consolidati ad un regime controllato di pressione e temperatura: il risultato finale è grigio opaco, fortemente disomogeneo, un look impossibile da replicare in quanto strettamente dipendente dal taglio del materiale. L’omogeneità del ton sur ton viene ritrovata dal grigio antracite del quadrante, lavorato soleil sul quale, un’importante sottolineatura è costituita dalla luminescenza dei decal relativi al logo e alla collezione. Dal Fibratech passiamo alla versione in Carbotech (ref. PAM01118), altro composito proprietario delle marca, la cui texture disomogenea è determinata da fogli in fibra di carbonio sovrapposti con orientamento alternato (ben 7 per millimetro) e aggregati secondo lo stesso procedimento adottato per il Fibratech: la leggerezza, la resistenza a sollecitazioni e corrosione, lo configurano come materiale fuori dell’ordinario.
Il Carbotech si abbina ad un quadrante nero soleil, a definire, assieme al cinturino nella stessa tonalità, un insieme “all black”. Infine, ecco la declinazione in titanio DMLS (ref. PAM01117), sigla riferita all’adozione della tecnologia Direct Metal Laser Sintering: un avanzato processo di creazione per sedimentazione mediante stampa 3D, in cui infinitesimali strati di polvere di titanio, dello spessore di 30 micron (0,03 mm), sinterizzati singolarmente da un laser a fibra ottica ad alta potenza, danno forma per accrescimento ad una carrure unica nel suo genere, poiché cava al proprio interno. E, infatti, il Luminor Marina da 44 mm in un materiale simile ha un peso, cinturino compreso, di 100 grammi, estremamente resistente. Il quadrante è blu soleil, cromia cui si armonizza il cinturino in Sportech (evidentemente, il secondo cinturino in gomma, con fibbia in titanio, è sempre di colore blu). Sempre in titanio DMLS (ref. PAM01662), ma senza effetti luminosi aggiuntivi, Panerai ha realizzato un’altra variante solotempo di Luminor Marina da 44 mm, ma con lunetta, corona e leva del ponte proteggi-corona Safety Lock in Carbotech (il fondello dodecagonale avvitato, è in titanio con rivestimento DLC nero). L’effetto monocromo dell’insieme è ben sostenuto da un inedito quadrante “sandwich” antracite con indici e numeri in SuperLumiNova ton sur ton. Nulla cambia relativamente all’impermeabilità, al meccanismo e al cinturino, sempre in Sportech con cuciture antracite.
Importante successo di Panerai, in prima linea nella lotta alla contraffazione
Lo scorso 11 maggio, Panerai ha annunciato una favorevole sentenza giudiziaria contro terzi che producevano e distribuivano modelli Panerai contraffatti. La decisione suddetta, a favore di Panerai, costituisce una conferma dell’impegno costante della Maison nella protezione della proprietà intellettuale dei suoi orologi e, altresì, stabilisce un precedente utile alla salvaguardia globale delle collezioni Panerai per il futuro. In concreto, Panerai ha citato in giudizio Awsky, la società e il suo proprietario, per aver prodotto e distribuito copie non autorizzate degli orologi del brand. La determinazione favorevole è stata emessa dalla Corte Popolare del Guangdong Shenzhen Luohu District il 12 ottobre 2019 e confermata definitivamente lo scorso 13 aprile 2020: si tratta dell’ultimo atto di un processo iniziato nel 2016, quando Panerai intraprese un’azione legale contro Awsky, reiterata dopo che la stessa Awsky, contravvenne ad un primo accordo in cui aveva accettato di porre fine all’infrazione. Il tribunale ha ordinato agli imputati di cessare le vendite degli orologi contraffatti immediatamente, obbligando, inoltre, gli stessi a compensare Panerai per la violazione del marchio. Ha commentato, Jean-Marc Pontroué, CEO di Panerai: “Come molti marchi di successo, Panerai si trova a volte di fronte ad aziende ed individui senza scrupoli che sfruttano illegalmente e ingiustamente la nostra solida reputazione, copiando i nostri orologi. In Panerai, i nostri prodotti sono ‘eroi’ e la difesa dei clienti fedeli, dell’integrità del marchio e degli asset di design sono di primaria importanza. Panerai segue con decisione una precisa strategia riguardo le sue ‘proprietà intellettuali’ in tutto il mondo e vanta risorse ed esperienza per far valere i suoi diritti contro i trasgressori. Noi operiamo costantemente in questa direzione, monitorando i trasgressori online e offline, e prendendo provvedimenti contro di loro, in tutto il mondo. Il nostro approccio è vincente, come confermato dalla recente sentenza contro il trasgressore Awsky”. Awsky può essere considerato un risultato molto significativo. Infatti, ha venduto 48 diversi modelli Panerai imitati, ad almeno 16 piattaforme di vendita online e ha effettuato investimenti importanti per promuovere i suoi prodotti. Ha aggiunto Pontroué: “In questo caso, siamo stati in grado di utilizzare trademarks registrati in 3D per proteggere il design dei nostri prodotti, al fine di ottenere una decisione favorevole della corte contro Awsky. Siamo molto soddisfatti dell’obiettivo raggiunto e useremo questo precedente per intensificare ulteriormente i nostri sforzi contro i trasgressori, i quali non saranno tollerati”.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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