La Maison di La Chaux-de-Fonds sigla una partnership con il campione in forza alla Juventus e alla Nazionale della Bosnia-Erzegovina, suggellata dall’eleganza del suo modello iconico, il Golden Bridge.
Le affinità elettive tra alta orologeria e sport scrivono un altro importante capitolo, nel segno di una collaborazione finalizzata ad ottimizzare l’immagine e le peculiarità di un brand, grazie alla penetrazione sul pubblico di un campione noto a livello internazionale. Stiamo parlando dell’accordo siglato tra Corum e Miralem Pjanić, centrocampista di classe sopraffina, attualmente in forza alla Juventus e, ovviamente, titolare inamovibile della nazionale della Bosnia ed Erzegovina. Pianjć, nato il 2 aprile 1990, a Tuzla, in Bosnia ed Erzegovina, sarà Brand Ambassador della Maison di La Chaux-de-Fonds. Talento cristallino fin da giovanissimo, Miralem si fece notare da diversi club belgi, olandesi e tedeschi e, nel 2004, all’età di 13 anni, assieme alla sua famiglia prese la rischiosa decisione di lasciare gli affetti per entrare nell’FC Metz in Francia. Cresciuto rapidamente attraverso l’accademia di Metz, nel 2007 debuttò nella massima serie transalpina, a 17 anni. Successivamente Pjanić si e trasferito in un altro club francese, l’Olympique Lyonnaise nel 2008 ed è arrivato in Italia, alla Roma, nel 2011. Durante la sua permanenza a Roma, Pjanić – soprannominato “Il Piccolo Principe” – si e affermato come uno dei migliori centrocampisti della serie A, concludendo la sua migliore stagione con 10 gol e 12 assist. Una stella a cui non poteva rimanere insensibile una squadra di grande blasone e con altissime ambizioni come la Juventus che, nel 2016, lo ha acquistato per 32 milioni di euro e con il quale, nell’agosto 2018, ha prolungato il contratto – precedentemente in scadenza nel 2021 – fino al 2023. Con la Juve, al momento, ha vinto tre campionati di serie A, due Coppe Italia e per 4 anni consecutivi è stato inserito nella Squadra dell’anno AIC. E stato anche compreso nella Squadra della stagione della UEFA Champions League 2016-17, per il suo ruolo primario nella corsa alla finale della Juventus (giocata a Cardiff contro il Real Madrid e persa per 4 a 1). All’interno della squadra è soprannominato “Il Pianista” (in bosniaco, “Pijanist”) in riferimento al suo cognome e al suo ruolo di centrocampista-regista in campo. Durante tutta la sua carriera, Pjanić si e distinto nei calci di punizione, diventando uno degli esecutori più abili e versatili in Europa.
Complessivamente ha segnato 66 gol con oltre 100 passaggi decisivi. Con oltre 100 partite vinte, Pjanić ha fatto della cura del dettaglio tecnico e della creatività i valori che lo allineano a Corum, aggiungendovi l’innato talento nell’ottimizzazione delle potenzialità dello spazio, ambito in cui Corum, osservando i quadranti dei suoi orologi, si è sempre distinta. Boon Chong Soon, direttore vendite e marketing globale di Montres Corum, ha dichiarato: “Ѐ un grande piacere per noi dare il benvenuto a Miralem. A dispetto di fama e successo, è sempre rimasto fedele a se stesso e questo e qualcosa in cui noi di Corum crediamo fortemente. La sua convinzione che le cose semplici sono sempre le più difficili da fare è perfettamente in linea con la nostra collezione iconica Golden Bridge, che può sembrare semplice ma in realtà e molto complicata da realizzare rispetto ad un normale orologio”. Parole alle quali Pjanić ha risposto: “Sono molto orgoglioso di far parte della famiglia Corum. L’unicità e lo spirito all’avanguardia del marchio sono qualità che apprezzo molto. Un brand con modelli unici come il Golden Bridge ha lasciato un segno forte nell’orologeria e credo che la nostra collaborazione raggiungerà il successo”. Senza dubbio, in tal senso, Pjanić potrà contribuire anche grazie al forte seguito su cui può contare su Instagram – @miralem_pjanic -, con 4,9 milioni di follower e sui social media con oltre 7 milioni di follower. Al suo polso, spicca infatti, il Golden Bridge, in una preziosa versione in oro bianco con lunetta rifinita da due file di diamanti. Cogliamo, dunque, l’occasione per rinfrescare la memoria su quest’iconico modello e su una delle sue varianti di maggior successo, in oro rosa.
Il Golden Bridge
Si tratta di un modello, quest’anno festeggerà il quarantesimo anniversario. Il suo movimento, infatti, è il frutto di un’intuizione del Maestro Orologiaio Vincent Calabrese, il cui brevetto fu acquistato nel 1977, dall’allora proprietario e fondatore di Corum, René Bannwart. Il lancio a livello mondiale avvenne nel 1980 e il Golden Bridge riassunse magnificamente in un tratto lineare l’essenza dell’orologio, ossia, dal basso verso l’alto, il bariletto, il treno del tempo fino allo scappamento ed al bilanciere: il tutto a vista, senza segreti. Il prestigio e l’allure iconica di Corum, dato l’immediato successo dell’esemplare tra intenditori e collezionisti, salirono esponenzialmente per affermarla nell’ambito del segmento haut-de-gamme dell’orologeria. Quel movimento a baguette, dunque, ha scritto una pagina importante della storia dell’orologeria. Apparentemente semplice, ma estremamente complesso nell’organizzazione ed esecuzione, l’originale storico non presentava la corona, applicata direttamente sull’asse del bariletto lato fondello e disponeva di una riserva di carica molto contenuta.
La Maison di La Chaux-de-Fonds, in occasione del proprio 50° anniversario, nel 2005, ha revisionato completamente il movimento manuale, in collaborazione con Vaucher Fleurier, adeguandolo ai tempi ed inserendovi accorgimenti tecnici contemporanei: i ponti in oro a 18 carati, delicatamente orlati e personalizzati a rilievo, ed il dispositivo in linea sono stati resi visibili intervenendo fortemente sulla cassa, di chiara forma tonneau (l’originaria, come detto, era prismatica con vetro sfaccettato), adattando anche sui fianchi della carrure il vetro zaffiro. La corona è stata collocata sulla parte inferiore della cassa, a ore 6, nel prolungamento lineare del movimento, calibro CO113 (misura ora 14 ¾’’’ x 5’’’ e prevede 19 rubini), ed aziona un sistema di carica detto a “flangia scorrevole”, che impedisce di forzare il delicato meccanismo. La riserva di marcia del movimento è stata incrementata fino a raggiungere le 40 ore e il sofisticato dispositivo di selezione tra ricarica e regolazione dell’ora via corona è stato montato, sempre al 6, tra il ponte e la platina. Il bilanciere, oscillante a 28.800 alternanze/ora è del tipo ad inerzia variabile con quattro masse di regolazione esterne, in luogo di quello originario con viti di compensazione e regolazione su racchetta. Insomma, un patrimonio che la Maison sta continuando, costantemente ad implementare, anche a livello strutturale, tanto da costruirvi intorno una cassa “scheletrata” anche sulla carrure e dal tratto decisamente ergonomico, dalle misure di 34 x 51 mm, con uno spessore di 10,9 mm: vetro zaffiro antiriflesso, dunque, che veste la cassa nella sua interezza, armonizzato, come sopra accennato, in una declinazione di assoluto impatto, con l’oro rosa 5N. L’orologio si allaccia l polso mediante un cinturino in alligatore color antracite con fibbia ad ardiglione in oro rosa 5N.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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