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Longines Legend Diver, i nuovi quadranti

Longines Legend Diver, i nuovi quadranti

Icona del marchio da sessantacinque anni, la linea Legend Diver della Maison di Saint-Imier,  vanta un retaggio unico nel mondo dell’orologeria. E questo, perché l’avventura di Longines nell’universo dei “subacquei” è cominciata nel lontano 1937, brevettando il primo cronografo con pulsanti impermeabili, per poi, nel 1959, lanciare il Diver, in acciaio, forte della tecnologia “Super-Compressor”, con lunetta graduata girevole interna. Con l’esordio della suddetta linea Legend Diver, nel 2007, da 42 mm, è stato ripreso il concept originario, aggiornato, nel 2020 e, lo scorso, anno, reinterpretato su di un diametro di 39 mm, con quadranti nero e blu. Nel 2024 si sono aggiunte altre cromie, verde, terracotta e grigio antracite.

I primi orologi impermeabili, Longines ha iniziato a produrli nel 1910, ma è nel 1937 che la Casa di Saint Imier, sviluppò il primo dispositivo strutturale specifico per questa tipologia di modelli: si trattava del primo cronografo al mondo con pulsanti, “a forma di fungo”, dotati di brevetto funzionale alla qualifica “waterproof” (presentato il 19 febbraio 1938, fu registrato il 15 dicembre 1938 e pubblicato dal Bureau Fédéral de la Propriété Intellectuelle elvetico il 1 marzo 1939). La ref. 4270 da 38 mm, equipaggiata con il  calibro manuale 13ZN accoglieva il suddetto brevetto,  che aveva per oggetto “un pulsante il cui corpo è fissato sull’estremità esterna di un ‘tige’, la cui estremità interna interagisce su di un meccanismo che comanda e limita l’azione di richiamo del corpo-pulsante, essendo corpo e tige inseriti ciascuno in un corrispondente foro nel tubo di guida montato su di un’apertura esterna dell’orologio”. Proseguendo: “L’invenzione ha come obiettivo la creazione di un pulsante nel quale i componenti che assicurano l’impermeabilità, sono studiati per evitare l’impiego di una normale molla di richiamo del pulsante stesso. A tal fine, è caratterizzata da una guarnizione d’impermeabilità a sezione cilindrica in materiale elastico e impermeabile, inserita in uno spazio chiuso previsto tra il corpo-pulsante e il tige del pulsante, il tutto evidentemente alloggiato all’interno del tubo di guida, in modo che tale guarnizione di tenuta venga schiacciata assialmente, deformandosi elasticamente, in detto spazio chiuso, quando viene esercitata una pressione sul corpo-pulsante, per poi riprendere la sua forma normale non appena la pressione cessa: in sintesi, la guarnizione funziona da elemento di richiamo per riportare il corpo-pulsante e il tige nella posizione originale”. 

Longines Diver, Ref. 7042, risalente al 1959, con cassa Super-Compressor, in acciaio da 42 mm: fondello chiuso a vite, due corone (al 2 per ricarica manuale e regolazione oraria; al 4 per regolazione tempi d’immersione su lunetta girevole interna, graduata sui 60 minuti). Impermeabile fino ad una pressione di 12 atmosfere. Movimento meccanico a carica automatica Longines, calibro 19AS.

Longines Diver, Ref. 7594, risalente al 1964, con cassa Super-Compressor, in acciaio da 42 mm: fondello chiuso a vite, due corone. Quadrante con lunetta girevole interna, graduata su 60 minuti. Impermeabile fino ad una pressione di 20 atmosfere. Movimento meccanico a carica automatica Longines, calibro 290.

 

 

Longines Diver, risalente al periodo 1971/1972, con cassa Super-Compressor, in acciaio da 42 mm, realizzato per la Royal Australian Navy: fondello chiuso a vite, due corone. Quadrante con lunetta girevole interna, graduata su 60 minuti; assenza numeri arabi ai quarti; datario al 3. Impermeabile fino ad una pressione di 30 atmosfere. Movimento meccanico a carica automatica Longines, calibro 633.1.

Negli anni ’40, durante la Seconda Guerra Mondiale, Longines effettuò importanti forniture all’Istituto Idrografico del Regno Unito, finalizzate alla messa a punto dei primissimi orologi da polso per immersioni subacquee, destinati ai sub della British Royal Navy (Company Ordinance Supply Depot  della British Special Air Forces): stiamo parlando della referenza 2340 (vetro fissato da sotto, corona sovradimensionata, calibro 12.68N). Poco dopo, a partire dai primi anni ’50, le immersioni, dapprima riservate ai militari e agli scienziati, cominciarono a conquistare anche il grande pubblico. L’esplorazione dei fondali marini si fece quindi più accessibile e attirò un numero sempre crescente di appassionati. Oltre alle bombole, all’erogatore, alla maschera e alle pinne, l’immersione richiedeva un’attrezzatura tecnica che comprendeva non solo un profondimetro e un manometro, ma anche un orologio subacqueo affidabile, in grado di misurare con precisione i tempi di immersione. Ecco, allora, che nel 1958, Longines presentò il suo primo, vero e proprio orologio subacqueo per uso civile, il Nautilus Skin Diver, ref. 6921: la produzione era cominciata in gennaio e la cassa era stata realizzata, come anche nel caso del successivo subacqueo, la rinomata referenza 7042 del 1959, dalla E. Piquerez SA, azienda situata a Bassecourt, a una trentina di chilometri da Saint-Imier, sede di Longines. In acciaio, sviluppata su di un diametro di 40 mm (13,4 mm di spessore), garantiva un’impermeabilità fino a 12 atmosfere. Dotata di fondello a vite con motivo subacqueo in rilievo e lunetta nera girevole bidirezionale – punto luminescente riempito con radio, così come indici e lancette -, graduata con la scala sessagesimale, disponeva del movimento meccanico automatico, calibro 19AS, scorrente su 19 rubini. La stessa Piquerez, sulla ref. 6921, applicò la tecnologia “Compressor” (per la quale aveva depositato il brevetto il 6 marzo del 1956), con chiusura “a baionetta” del fondello e non a vite: all’aumentare della profondità, la maggiore pressione determinava l’espansione della guarnizione O-Ring per una chiusura ancor più ermetica su di un punto critico come il fondello. La presenza di un simile dispositivo era confermata da una finitura a tratteggio incrociato sulla corona. Inoltre, il bracciale in acciaio prevedeva un sistema di regolazione fine per essere indossato sopra la muta da sub. 

Longines Legend Diver, Ref. L.3.674.4.56.2, risalente al 2007, in acciaio da 42 mm: fondello chiuso a vite, due corone. Quadrante con lunetta girevole interna, graduata su 60 minuti. Impermeabile fino ad una pressione di 30 atmosfere. Movimento meccanico a carica automatica Longines, calibro L633.

 

Longines Diver, Ref. 3.774.1.50.2, risalente al 2020, con cassa in bronzo da 42 mm: fondello chiuso a vite, due corone. Quadrante laccato verde degradé con lunetta girevole interna, graduata su 60 minuti; no datario al 3. Impermeabile fino ad una pressione di 30 atmosfere. Movimento meccanico a carica automatica, calibro L888.2 (base ETA A31.L01).

Come accennato, nel 1959, fu introdotta la referenza 7042, che segnò una svolta nel diving concept di Longines. Il calibro era sempre il 19AS, ma la Maison, sempre in collaborazione con Piquerez, modificò il design della cassa, impermeabile fino a 120 metri ed ampliata a 42 mm, ed adottò un’evoluzione della tecnologia “Compressor”, denominata “Super-Compressor”, seguendo sempre l’assunto della proporzionalità diretta tra aumento della pressione e incremento della tenuta impermeabile: il  fondello era serrato a vite, ma prevedeva una molla al suo interno, in modo da stringerlo sulla carrure, senza serrarlo completamente, consentendo la massima interazione del fondo con la guarnizione O-Ring. L’ulteriore elemento innovativo fu l’introduzione di un rehaut interno girevole (bidirezionale) graduato con scala sessagesimale – governato da una specifica corona al 4 -, per la selezione dei tempi in immersione, in luogo della ghiera esterna bidirezionale, maggiormente soggetta a potenziali danneggiamenti in corso d’impiego sott’acqua: va detto che tale sistema, Longines lo aveva già impiegato, nel 1935, nei modelli “pilot”, ref. 3772 e ref. 3775. La corona al 2 svolgeva le tradizionali funzioni di ricarica manuale e di messa all’ora.  Sul fronte estetico,  per la prima volta, sugl’indici a numeri arabi ai quarti, in un quadrante nero brillante, compaiono le barrette luminescenti. Sottolineiamo, come già evidenziato, che tutte le casse realizzate dalla E. Piquerez SA recavano il fondello con un piccolo medaglione riproducente un subacqueo a rilievo, connotato presente anche sulle referenze presentate quest’anno, che illustreremo più avanti. Dal 1960 al 1963, Longines produsse la referenza 7150, in acciaio da 42 mm, sempre a doppia corona e a ghiera girevole interna, ma animata dal calibro automatico di manifattura 290 (19.800 alternanze/ora), impermeabile fino a 120 metri: rispetto ai modelli che l’avevano preceduta, è bene evidenziare che, a partire dalla serie 7150-2, fu impiegato, per la luminescenza, il trizio in luogo del radio, le cui emissioni erano pericolosissime per l’uomo. Nel 1964, fu presentato il Longines Super-Compressor, referenza 7594, da 42 mm, in cui vennero irrobustite le due corone:  impiegava il calibro automatico 290, mentre l’impermeabilità fu portata a 200 metri. La configurazione a doppia corona e ghiera girevole interna fu replicata, nel 1971/72, in un Longines Diver Watch realizzato per la Royal Australian Navy, su cassa Super-Compressor,  in cui il dato d‘impermeabilità era pari a 30 atmosfere, sul quadrante si trovava il datario al 3 ed erano assenti i numeri arabi ai quarti: impiegava il calibro automatico 633.1.

Longines Legend Diver, Ref. L3.764.4.06.6, del 2024, in acciaio da 39 mm (spessore di 12,7 mm): vetro zaffiro (tipo glassbox) trattato antiriflesso multistrato, fondello chiuso a vite  e personalizzato a rilievo con il subacqueo (simbolo della collezione), due corone (al 2 per la regolazione dei tempi d’immersione su lunetta interna; al 4, per ricarica manuale e regolazione ora). Quadrante laccato verde, con lunetta girevole interna bidirezionale, graduata su 60 minuti; indici a barretta e a numeri arabi ai quarti, luminescenti; lancette a freccia, luminescenti. Impermeabile fino ad una pressione  di 30 atmosfere. Movimento meccanico a carica automatica Longines, calibro L888.6, certificato cronometro COSC e dall’elevata amagneticità: 11 ½’’’, 21 rubini, 25.200 alternanze/ora, spirale in silicio, riserva di carica pari a 72 ore. Bracciale in acciaio, fermaglio déployante con doppio sistema di sicurezza. Prezzo: 3.800 euro.

Il Diver venne rilanciato da Longines, solo nel 2007, acquisendo la significativa dicitura “Legend”, indice dell’importanza che la Casa volle restituire alla ref. 7042 del 1959. La doppia corona e il rehaut girevole bidirezionale interno, graduato con la scala sessagesimale, completano una cassa da 42 mm impermeabile fino a 30 atmosfere. È impiegato un vetro zaffiro a protezione di un quadrante (animato dal calibro automatico L633, derivato dall’ETA 2824-2), sostanzialmente fedele all’originale; la doppia corona riprende, invece, dimensione e zigrinatura di quelle adottate nell’edizione 1963-1965, referenza 7594. Nel 2020, poi, la Maison ha voluto realizzare una versione di Legend Diver in bronzo da 42 mm, impermeabile fino a 30 atmosfere, con fondello in titanio e quadrante laccato verde degradé. Impiega il calibro automatico L888.2 (base ETA A31.L01), privo di datario. In questa configurazione, poi, Longines ha previsto l’alternativa tra un cinturino in pelle marrone o in nylon verde tipo NATO. L’anno successivo sono state lanciate due varianti in acciaio, in due declinazioni di colore: blu e marrone sfumati. La consolidata composizione grafica del quadrante, fedelissima all’originale, presenta un’eccezione, costituita dal datario a finestrella  al 3. Con impermeabilità mantenuta sulle 30 atmosfere e spessore di 12,7 mm, detti esemplari impiegano il movimento automatico, calibro  L888.5 (base ETA A31.L11). 

Longines Legend Diver, Ref. L3.764.4.96.6,  edizione 2024, con quadrante laccato terracotta. Prezzo 3.800 euro.

Longines Legend Diver, Ref. L3.764.4.99.6,  edizione 2024, con quadrante laccato grigio antracite.

Longines Legend Diver, Ref. L3.764.4.96.6,  edizione 2024. Focus sul quadrante laccato terracotta: si notano, in corrispondenza degl’indici orari, i punti e le barrette luminescenti; la sfera dei minuti è a gladio e luminescente; il rehaut girevole bidirezionale è collocato su di un livello superiore rispetto al piano quadrante, con un’estensione marcata, dettata dall’inclinazione più leggera. 

Longines Legend Diver, edizione 2024

La collezione Longines Legend Diver è stata ripresa, lo scorso anno, con una versione da 39 mm di diametro interamente rivisitata (spessore di 12,7 mm). Un’importante modifica, rispetto alle varianti del 2021, ha riguardato il design delle due corone, ridotte in altezza, e con il motivo “storico” a reticolato inciso sul fronte e su di un piano leggermente convesso ed evidenziato da uno spessore. In linea con le versioni 2023, con quadrante blu e nero, le varianti 2024, prevedono quadranti grigio antracite, terracotta e verde, ed hanno, ovviamente la certificazione di orologio subacqueo certificato (ISO 6425), con impermeabilità testata  fino a 30 atmosfere. Ricordiamo che lo standard ISO 6425 è stato definito dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO) e specifica i criteri e i requisiti degli orologi subacquei per le immersioni in saturazione, in acque profonde. Secondo questa norma, un orologio subacqueo deve essere impermeabile fino a una profondità minima di 100 metri (il test di immersione deve essere effettuato con un margine superiore del 25% rispetto all’impermeabilità garantita). Inoltre, deve essere resistente agli urti, ai campi magnetici, alla condensa, alla corrosione e agli sbalzi di temperatura; infine, deve essere dotato di un indicatore dei tempi di immersione (come la lunetta girevole) e deve offrire una leggibilità ottimale al buio, in virtù d’indici e lancette luminescenti. Tornando alle novità Legend Diver 2024, continuano ad impiegare il calibro Longines L888.6 (11 ½’’’, 21 rubini, 25.200 alternanze/ora, spirale in silicio, riserva di carica pari a 72 ore),  certificato Cronometro dal COSC (Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres), ente di controllo indipendente, presso i laboratori siti a Le Locle. Nel corso della procedura di certificazione, l’orologio assemblato e in funzione, è testato per quindici giorni e quindici notti consecutivamente, in diverse posizioni e a tre livelli di temperatura, per garantirne la precisione. A motivo dei componenti utilizzati,  il movimento è dieci volte più resistente ai campi magnetici rispetto allo standard di riferimento ISO 764. Il quadrante, immediatamente riconoscibile e privo dell’indicazione della data, è disponibile, come anticipato, nelle versioni laccate grigio antracite, terracotta e verde, ed è sovrastato da un vetro zaffiro bombato tipo box con placcatura metallica nera e trattamento antiriflesso multistrato sopra e sotto. Gli indici delle ore sono allungati, mentre i numeri arabi ai quarti sono luminescenti e in rilievo, sormontati da barrette, anch’esse luminescenti. Le lancette  rodiate e lucide, rivestite di SuperLumiNova, sono state rivisitate, con quella a freccia (ore) più geometrica rispetto all’originale (tratti lievemente convessi) e quella dei minuti che ha recuperato la forma a gladio (era a barretta nelle precedenti versioni del 2020 e 2021); la luminescenza, non manca nemmeno sull’estremità romboidale della lancetta dei piccoli secondi. Evidentemente confermata la lunetta girevole interna bidirezionale, sul rehaut, per la misurazione dei tempi di immersione, protetta da manipolazioni e dagli urti accidentali che potrebbero alterarne le impostazioni: graduata su 60 minuti e con triangolo luminescente a ore 12, è azionata tramite la corona a vite, a ore 2 e definisce un rehaut dal forte impatto dimensionale, con un’inclinazione distesa. La corona, sempre serrata a vite, al 4, è preposta a regolazione ora e ricarica manuale. Il sub, simbolo della collezione (lo abbiamo evidenziato, come elemento distintivo nelle casse elaborate da Piquerez, fin dalla referenza 6921 del 1958), è inciso a rilievo sul fondo cassa, chiuso a vite e perfettamente anglé. I modelli sono disponibili con bracciale in acciaio (maglie centrali a grana di riso ad ottenere un buon comfort), chiuso da un fermaglio déployante con doppio sistema di sicurezza.

 


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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