Il Lange 1, iconico modello della Casa sassone, è proposto con la “semplice” indicazione del Calendario Perpetuo, priva di altre complicazioni. Fruendo dei preziosi suggerimenti tecnici del Lange 1 Daymatic e del Lange 1 Tourbillon Calendario Perpetuo, A. Lange & Söhne ha sviluppato il suo 67° calibro di manifattura, a partire dalla rifondazione del 1990.
È singolare dover constatare come, fino a qualche mese fa, una Casa dal blasone di A. Lange & Söhne, a partire dal new deal cominciato il 7 dicembre del 1990, abbia riservato la complicazione del Calendario Perpetuo, quale assoluta protagonista, al solo Langematik Perpetual del 2001. Il Lange 1, si sa, è l’orologio che rappresenta e disegna al meglio il risorgimento di A. Lange & Söhne dalle ceneri delle politiche di nazionalizzazione post Seconda Guerra Mondiale, nella ex Germania Orientale. Una sorta di biglietto da visita che ha tracciato le linee guida seguite, in parte o complessivamente, da tutte le collezioni della Casa di Glashütte e che, a partire dal 1994, ha accolto primariamente tutte le complicazioni, ad eccezione, per l’appunto, del Calendario Perpetuo. Come accennato, nel Langematik Perpetual, in un contesto di visualizzazione analogica classica delle indicazioni del calendario perpetuo, alimentata da un meccanismo automatico con micro-rotore (calibro L922.1 basato sul movimento SAX-0-MAT), l’elemento distintivo stava nell’inserimento dell’insostituibile “gran data”, un must per la Casa. Ad esso sono seguite ben 7 varianti, in cui il dispositivo perpetuale è stato aggregato, come accennato, ad altre complicazioni come tourbillon e cronografo, fino a che finalmente, lo scorso aprile, il Lange 1 si è ripreso la scena, visualizzando il Calendario Perpetuo senza ulteriori aggiunte. Non che la cosa risulti particolarmente sorprendente, considerato il modus operandi della Casa diretta da Wilhelm Schmid (sulla tolda da ben 10 anni), la cui produzione si attesta sui circa 5.500 pezzi l’anno, a motivo di rigidissimi criteri realizzativi, doppio assemblaggio e decorazione a mano e, soprattutto, assenza totale di stock. Il Calendario Perpetuo, in particolare se riferito al Lange 1, significa una richiesta preventivabile estremamente elevata e, evidentemente, prima d’ora, gli equilibri tra le presenze in catalogo non consentivano una gestione ottimale di un simile modello, nel massimo rispetto della clientela. A Lange & Söhne, infatti, quale strategia di base, ha sempre privilegiato il target locale, piuttosto che puntare sull’indotto turistico, e la scelta di partner distributivi di altissimo livello, in grado di gestire al meglio i flussi in nome e per conto del brand.
Ecco, allora, che, per nove anni, ha svolto una funzione più che centrata, al fine d’incontrare la richiesta del pubblico d’autentici connoisseur, il Lange 1 Tourbillon Calendario Perpetuo, lanciato nel 2012, esemplare fondamentale, in termini di configurazione delle indicazioni – e quindi, di strutturazione meccanica del device perpetual calendar -, sul quale calibrare la proposta priva di tourbillon. Sotto il profilo tecnico, la base tempo automatica del nuovo Lange 1 Calendario Perpetuo è stata elaborata, a motivo della visualizzazione retrograda del giorno della settimana al 9, dal meccanismo del Lange 1 Daymatic, il calibro L021.1, armonizzando, quindi, due dinamiche meccaniche già parzialmente sviluppate. Il risultato automatico di manifattura, il calibro L021.3, con platina e ponti in alpacca naturale e regolazione di precisione su cinque posizioni, si distingue, allora, in particolare, per quanto concerne l’indicazione dei mesi, per il superamento della classica ruota di programma a 48 tacche. L’indicazione dei mesi, infatti, è stata posizionata sulla periferia del quadrante, su di un anello rotante da riferire ad una freccia applicata al 6, al fine di non compromettere l’armoniosa disposizione delle indicazioni: la Casa ha messo a punto e brevettato una ruota dentata specifica che interagisce con avvallamenti differenziati, intercettati da un apposito tastatore e deputati a far scattare l’anello del mese al giorno prefissato. Questa soluzione ha imposto ai progettisti Lange, il superamento di problemi non indifferenti, poiché l’avanzamento mensile del suddetto anello richiede un’energia nettamente superiore rispetto alla classica impostazione. Il calendario è, quindi, completato dalla Gran Data Lange – tradizionalmente organizzata su piani sovrapposti, con le decine su croce rotante e unità su anello sottostante -, dall’indicazione retrograda del giorno della settimana, al 9, e da quella dell’anno bisestile, su piccola finestrella al 6. Le indicazioni del calendario, che avanzano a scatti, dunque, sono sempre perfettamente leggibili e riescono, nel contempo, a dare respiro alla grafica, decisamente non “ingombrata”. Sono previsti correttori per intervenire singolarmente su giorno della settimana, mese e fase lunare, e il calendario, una volta impostato correttamente, è programmato per indicare correttamente la data fino al 2100.
In quanto alla fase lunare, al 7, con indicazione giorno/notte integrata, questa è strutturata su due livelli: un disco del cielo in oro massiccio – bianco o rosa, a seconda della versione – con una sfumatura di colore blu, che ruota attorno al proprio asse una volta ogni 24 ore; su tale sfondo, come vedremo, indicativo del day/night, la doppia luna, collocata alle estremità di un asse rettilineo, si manifesta attraverso il periodo di rivoluzione sinodica di 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi, con una precisione tale da richiedere la correzione di un giorno dopo 122,6 anni. L’indicazione combinata, realizzata per la prima volta nel 2016 sul Lange 1 Fase Lunare, prevede che la luna si trovi, di giorno, sullo sfondo celeste monocromatico, e la sera su di un cielo stellato blu scuro. In termini generali, il calibro L021.3 è il 67° movimento di manifattura di A. Lange & Söhne, ed è dotato, proprio per attivare a scatto le indicazioni del calendario, di un meccanismo di carica di nuova concezione, concepito a partire da un rotore con segmento centrale in oro a 21 carati e una massa oscillante esterna in platino, la cui performance assicura una riserva di carica di 50 ore. Il bilanciere inerziale, con sei eccentrici interni, funziona a una frequenza di 21.600 alternanze/ora e fruisce anche di una regolazione a vite micrometrica con molla di ritegno a collo di cigno, su ponte immancabilmente rifinito a mano. Attraverso il fondello fissato da sei viti e integrato da vetro zaffiro, si possono osservare i ponti decorati a nastro di Glashütte e cinque castoni d’oro fissati con viti in acciaio brunito.
La cassa del Lange 1 Calendario Perpetuo misura 41,9 millimetri di diametro e un’altezza di 12,1 millimetri ed è disponibile in due versioni: in oro rosa con quadrante in argento massiccio grigio, e in un’edizione in oro bianco, limitata a 150 esemplari, con quadrante in oro rosa massiccio. Quest’ultima combinazione di materiali è stata finora realizzata una sola volta da A. Lange & Söhne, ovvero nell’edizione limitata del Datograph Perpetual Tourbillon del 2019. Le lancette e le applicazioni in oro rosa o oro rodiato, coordinate tra di loro e luminescenti nella versione in oro rosa, completano il design. Il modello in oro bianco è dotato di un cinturino in pelle marrone scuro, mentre quello in oro rosa, è completato da un cinturino in pelle marrone rossiccio. Inutile dire e sottolineare quali siano gli standard Lange, ma va rimarcato come, con una simile cura del dettaglio tecnico e della finitura, la Casa sia riuscita, ad oggi, a lanciare circa 2,5 calibri di manifattura all’anno, partendo dal 1994. Un dato che testimonia un lavoro intenso, di ricerca e sviluppo, programmato con un’attenzione certosina all’organizzazione e all’ottimizzazione delle risorse, senza strappi o accelerazioni, ma costanti nel passo.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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