Omega attiva un’importante iniziativa a garanzia dell’autenticità dei propri modelli d’epoca, nell’interesse di collezionisti e appassionati, sottolineando l’importanza di una fidelizzazione della clientela che non può prescindere dal passato. Attenta all’attualità, poi, la Maison di Bienne propone al pubblico maschile 26 nuovi modelli di Constellation, oggetto delle rivisitazioni estetiche introdotte, lo scorso anno, nelle versioni femminili.
Omega, ormai constatata l’importanza storica e strategica del mercato vintage, ha deciso di offrire un Certificato di Autenticità (Certificate of Authenticity) ufficiale per i suoi orologi d’epoca. Un’iniziativa che rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza su di un segmento molto delicato, come confermato da Raynald Aeschlimann, Presidente e CEO: “La nostra ambizione è creare maggiore fiducia verso gli orologi Omega del mercato vintage e dell’usato, anche da parte dei neofiti. I proprietari degli orologi avranno modo di aggiungere una garanzia ufficiale e dare così maggior valore ai propri segnatempo in vendita.”
Il Certificato di Autenticità verrà conferito a un orologio Omega, evidentemente “autentico”, di più di 30 anni. Per acquisire tale certificazione, i proprietari dovranno portare il proprio modello, direttamente presso la sede della Maison in Svizzera, a Bienne, o in una boutique Omega selezionata nel proprio paese (che provvederà ad inviarla a Bienne). A un costo di 880 euro, l’orologio verrà, dunque, analizzato dall’Omega Heritage Team, che ha accesso a vasti archivi storici sulla produzione e alle policy di riparazione. Esaminando l’orologio, il team ne verificherà lo stato attuale e deciderà se può conferirgli il Certificato di Autenticità.
Il nuovo certificato Omega è diverso dall’Estratto degli Archivi (Extract from the Archives), già a disposizione dei clienti: questo documento fornisce, infatti, informazioni sull’epoca di produzione dell’orologio, mentre il Certificato di Autenticità offre ampie informazioni sull’autenticità dell’orologio nelle sue condizioni, al momento della perizia di certificazione. La rete di boutique Omega aderenti all’iniziativa, con tecnici preparati che potranno effettuare la consegna in Svizzera per conto del cliente, è costituita, attualmente, da 12 unità, due negli Stati Uniti, sette in Europa (compresa quella italiana, ubicata a Milano, in via Montenapoleone 9) e tre in Asia (Hong Kong, Shanghai e Singapore).
Constellation, quinta generazione
La linea Constellation, lanciata nel 1952, esprime il benchmark haut-de-gamme di Omega. Segni di riconoscimento in tal senso, la stella in oro applicata sul quadrante al 6 e, sul fondello, l’incisione a rilievo di un osservatorio sormontato da una costellazione di 8 stelle, a ricordare i successi della Maison nelle competizioni cronometriche mondiali, tra le quali spiccano i famosi record mondiali di precisione ottenuti nel 1933 e 1936 presso l’osservatorio londinese di Kew Teddington. Per soddisfare, dunque, un pubblico di sofisticati appassionati e connoisseurs, Omega dette vita ad una linea, i cui modelli erano tutti insigniti del certificato di Cronometro, con chiara iscrizione sul quadrante, sotto al logo. Con un’immagine così legata alla precisione, fu inevitabile porre il Constellation in prima linea, negli anni ’70 e nei primi anni ’80, nello sviluppo ed evoluzione della risposta svizzera all’invasione del quarzo giapponese, accompagnando il tutto con una ridefinizione estetica marcatamente tonneau, o screen, o ancora squisitamente geometrica (emblematico fu il Constellation Megaquartz del 1970). Nel momento in cui la collezione stava rischiando di perdere un’identità estetico-tecnica, dispersa su diverse soluzioni strutturali e di design, ecco il colpo di genio, nel 1982 quando, seppur alimentato da un movimento al quarzo con qualificazione cronometrica, Omega lanciò un nuovo schema stilistico del Constellation, creato dalla designer Carol Didisheim, basato su segni assolutamente distintivi: quattro “griffe” – simmetricamente collocate al 3 e al 9 a due a due –, funzionali ad ottimizzare la compressione di vetro e relativa guarnizione alla cassa e garantire una migliore impermeabilità, cassa tonneau con svasatura a mezzaluna nella parte superiore ed inferiore, indici sulla lunetta e bracciale a maglia unica raccordata.
Queste scelte, ancora oggi, connotano il Constellation, pur con la trasformazione graduale delle griffe, da elemento funzionale a puramente estetico, e le troviamo anche nella quinta generazione della linea maschile, recentemente presentate: ricordiamo, precedentemente, il tratto più morbido e rotondo nel 1995, quello robusto e deciso “Double Eagle” del 2003 e l’imprinting elegante della linea ’09 del 2009. Si tratta, quindi, di 26 nuovi modelli da scegliere in diverse soluzioni, tutti in versione da 39 mm e dotati di movimento a carica automatica (bidirezionale), calibro 8800 Co-Axial, certificato Master Chronometer approvato dal METAS, resistente a campi magnetici fino a 15.000 Gauss: bilanciere a spirale libera in silicio, riserva di carica di 55 ore. Sono proposti in oro giallo, oro Sedna, ma anche in acciaio e acciaio/oro. Seguendo il restyling dei Constellation femminili, risalente allo scorso anno, le varianti maschili evidenziano importanti cambiamenti, quali: bordi smussati e lucidati lungo la cassa; ghiere più sottili con numeri romani ridisegnati; griffe più delicate e morbide; corona conica, più raffinata; lancette index e indici delle ore, ridisegnati e ispirati alle sfaccettature triangolari della Freedom Tower a New York; bracciali in metallo, denominati, come accennato, “Mono Rang” con nuove barre centrali di raccordo e un pratico sistema di regolazione. A tutto questo si potrebbe aggiungere anche la finestrella trapezoidale del datario, al 6, sotto la stella, molto ben leggibile e il CEO Raynald Aeschlimann così commenta quest’ulteriore “performance” di Constellation: “Gli uomini che indossano Omega si aspettano raffinatezza ed eccellenza. Questi nuovi Constellation rispecchiano queste qualità e molto di più. Sono la prova della nostra storia e della nostra innovazione, ma anche della nostra continua ricerca dell’eccellenza.”
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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