A. Lange & Söhne, nel 1815 Tourbillon in platino, con quadrante smaltato bianco, in serie limitata a 100 esemplari, prevede un meccanismo con la contestuale presenza dei dispositivi “stop seconds” per il tourbillon e ZERO-RESET, entrambi brevettati dalla Casa sassone.
L’evento del 24 ottobre 1996, che sancì il ritorno di A. Lange & Söhne nell’olimpo dell’Alta Orologeria mondiale, dopo un declino durato quasi cinquant’anni, fu anche l’inizio di una serie di tourbillon di gran pregio: all’epoca, si trattò di un pezzo eccezionale, ossia il Tourbillon “Pour Le Mérite”, nel quale un tourbillon a un minuto si combinava con una trasmissione a fuso e catena. Ricordiamo, in tal senso, il Lange 1 Tourbillon – calibro manuale L.961.1, presentato nel 2000, accompagnato da gran data, doppio bariletto e tre giorni di riserva di carica, e integrato nel 2010 dal sistema di stop-seconds sul tourbillon -, il Tourbograph “Pour Le Mérite” del 2005 – calibro manuale L903.0, espressivo di cronografo sdoppiante, tourbillon a un minuto e trasmissione a fuso e catena -, il Cabaret Tourbillon del 2008 – calibro manuale L042.1 di forma rettagolare, il primo ad essere dotato del dispositivo brevettato “stop-seconds” su tourbillon a un minuto, con doppio bariletto, riserva di carica di 5 giorni, gran data -, il Richard Lange Tourbillon “Pour Le Mérite” del 2011 – calibro manuale L072.1, visualizzazione tipo regolatore, trasmissione a fuso e catena, “stop-seconds” -, il Lange 1 Tourbillon Perpetual Calendar del 2012 – calibro automatico L082.1, con 50 ore di riserva di carica, tourbillon a un minuto, gran data e indicazione periferica dei mesi -, il 1815 Tourbillon del 2014 – calibro manuale L102.1, tre giorni di riserva di carica, sistema “stop seconds” abbinato alla funzione ZERO-RESET -, il Datograph Perpetual Toubillon del 2016 (variante 2019 in oro bianco con quadrante in oro rosa, limitata a 100 esemplari) – calibro manuale L952.2, 50 ore di riserva di carica, cronografo flyback con smistamento via ruota a colonne e minuti crono saltanti, calendario perpetuo istantaneo, tourbillon con “stop seconds”, gran data e fasi lunari – e, ancora, il Tourbograph Perpetual “Pour Le Mérite” del 2017 – calibro manuale L133.1, riserva di carica di 36 ore, cronografo sdoppiante, calendario perpetuo con fasi lunari, tourbillon con trasmissione a fuso e catena. Insomma, un vero e proprio “parterre de rois” (di buona parte del quale sono state realizzate varianti successive ai modelli di lancio, con particolare riferimento alle versioni “handwerskunst”, ossia incisioni del quadrante eseguite a mano), e relativamente al quale vogliamo soffermare l’attenzione sul 1815 Tourbillon, su cui, come accennato, sei anni or sono A. Lange & Söhne ha riunito due sofisticati dispositivi quali lo stop-seconds per il tourbillon – brevetto del 2008 – e lo ZERO-RESET contestuale – brevetto nel 2000, ma esordio sul Langematik del 1997 -, “vestendo” il tutto con una cassa in platino (limitata a 100 pezzi) o in oro rosa da 39,5 mm. Afferma Anthony de Haas, Direttore Sviluppo Prodotto: “L’idea alla base del 1815 Tourbillon è di costruire un ponte credibile tra le origini dell’orologeria e il presente”.
Un collegamento costruito anche, peraltro, per la variante in platino, sulla delicatezza e l’esigenza di perfezione del quadrante in smalto bianco, la cui realizzazione richiede circa 30 fasi di lavoro artigianale, distribuite su diversi giorni e vari passaggi al forno. Una simile ricerca di’autenticità storica si riflette anche, ad esempio, nell’esecuzione del numero arabo, al 12, in rosso, reminiscenza dei vecchi tasca della Maison (XIX e XX secolo), stampato e cotto separatamente, e nella scala della minuteria a chemin de fer. Tornando, squisitamente, alla meccanica, il calibro L102.1, sviluppato su 262 componenti (20 rubini e copriperno in diamante su asse del bilanciere), dispone di bilanciere oscillante a 21.600 alternanze/ora con spirale elaborata in-house e 72 ore di riserva di marcia a carica completa. La regolazione precisa al secondo del 1815 Tourbillon, come detto poc’anzi, è consentita dalla combinazione tra i due sistemi dello “stop seconds” sul tourbillon e dallo ZERO-RESET: questi intervengono sul bilanciere in azione all’interno della gabbia del tourbillon, a vista attraverso l’ampia apertura al 6. In sostanza, un leveraggio d’arresto, all’estrazione della corona, attiva un secondo leveraggio in senso antiorario, sulla cui estremità è adattata una molla a “V” (dalle studiate curvature), che va ad intercettare il bordo del bilanciere, bloccandolo con uno dei due bracci, agendo contemporaneamente sui montanti della gabbia con l’altro braccio, interrompendone il moto: la suddetta molla a “V” viene tenuta in posizione mediante una molla di flessione.
Nello stesso istante, tutto ciò interagisce con il dispositivo ZERO-RESET, relativamente al quale la corona tirata verso l’esterno, permette ad una leva a martello di cadere sulla camma a cuore coassiale all’asse di rotazione del tourbillon e dei piccoli secondi, facendo scattare questi ultimi verso lo “0” (come accade in un crono, si ferma tra le “spalle” della camma). Una volta avvenuta la regolazione precisa dell’orologio, il reinserimento della corona riattiva il tourbillon, disinserendo il freno, e l’energia immagazzinata durante lo stop, fa ripartire immediatamente il bilanciere. A raccontarlo, sembra semplice, ma la pratica applicazione comporta la certosina progettazione dei device e la precisione assoluta dell’assemblaggio, in riferimento al movimento e ai raggi di curvatura determinati dagli ingaggi sulle leve.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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