Un pezzo di storia del cinema italiano più amato e degli indimenticabili anni ’80: il Rolex del Dogui, al secolo Guido Nicheli, promette di attirare appassionati del vintage e dei vecchi film che hanno strappato un sorriso a tre generazioni..
“Via della Spiga, Hotel Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi..” entrò in scena così Guido Nicheli, in arte il Dogui, indimenticabile volto del cinema degli anni ’80, nell’indimenticabile film dei fratelli Vanzina, Vacanze di Natale. Pellicola cult ambienta a Cortina d’Ampezzo. Accanto a lui, una bellissima Stefania Sandrelli, Ivana, e al suo polso un Rolex che è stato messo in asta da Antiquorum, rinomato banditore di orologi vintage con sede a Ginevra dal 1974. “Alboreto is nothing” ripeteva il mitico Nicheli, scomparso prematuramente nel 2007 ma rimasto nel mito di tre generazioni che in lui hanno trovato l’archetipo del Cumenda per eccellenza. Ora il suo orologio personale, un Rolex Datejust carica manuale in acciaio e oro, referenza 6827 con cassa da 31mm e l’incisione delle sue iniziali , G.N. ,sulla chiusura del classico bracciale Oyster sarà in asta sul portale online di Antiquorum fino al 17 aprile 2025 sotto il nome di Rolex Datejust “Il Dogui” come piccolo pezzo di storia di quello yuppismo tanto diffuso nella Milano dei primi anni ’80.

Il Rolex Datejust “Il Dogui” appartenuto all’attore italiano Guido Nicheli all’asta sul portale di Antiquorum.
Nella nota dedicata, Antiquorum riporta che si tratta di “Un orologio da polso senza tempo e chic in acciaio inossidabile e oro giallo con lunetta scanalata, a carica automatica. Questo è l’orologio personale dell’attore italiano Guido Nicheli, detto “Il Dogui”, celebre interprete di molti celebri film cinematografici. Per oltre 30 anni ha interpretato il famoso personaggio caratteristico che lo ha reso amato e apprezzato da tutti. L’orologio è accompagnato da una dichiarazione di originalità redatta dalla sua famiglia”.
Milanese d’adozione e vitellone dalla nascita, gli venne affidato dal regista Steno prima, e dai suoi figli Carlo ed Enrico Vanzina poi, l’onere e l’onore di rappresentare l’archetipo dell’imprenditore lombardo che l’Italia industriale aveva reso, di dove in dove, una sorta di feudatario post-moderno. Il Dogui, per merito dei suoi atteggiamenti strapompati e del suo savoir-faire da balera, tra l’ostentazione di terminologie anglofone e quella cadenza nettamente dialettale, venne scritturato in un week-end di giugno spiaggiato a Porto Ercole, vale la pena ricordare, quando inciampando nello stesso ristorante dove era a cena Stefano Vanzina, in arte Steno, ricevette un’offerta che non si poteva rifiutare: recitare il ruolo di se stesso accanto ad un attore affermato come Renato Pozzetto in una scena de “Il padrone e l’operaio“. Nicheli, ce lo ricorda la storia, non se lo fece ripetere due volte. Perché per lui, diplomato in odontotecnica e presenzialista doc dei night club milanesi, dove con la sua disinvoltura si era reinventato rappresentante di whisky per arrotondare, parlare di viaggi a Monte Carlo e di milioni di lire persi al casinò, era un’attitudine quasi naturale. Quando è scomparso nel 2007 a Desenzano del Garda, in tanti lo hanno pianto, perché non se ne andava solo un uomo adorabile, ma un piccolo grande idolo.
Tornando all’orologio, per dare qualche dettaglio in più possiamo citare quanto appare nelle specifiche di questo Datejust con una cassa decisamente “sottodimensionata” per i nostri tempi, ma perfettamente compatibile con le tendenze dell’epoca – è stato datato al 1977 circa. L’orologio monta un calibro di manifattura 2030, ha un elegante quadrante color champagne, indici e sfere in oro 18k. Attualmente la quotazione ha raggiunto la fascia compresa tra i duemila e i quattromila euro.
Romano, appassionato di orologi fin dalla tenera età, vivo nel passato ma scrivo tutti giorni per Il Giornale e InsideOver, dove mi occupo di analisi militari e notizie dall’estero. Ho firmato anche sul Foglio, L’Intellettuale Dissidente e altre testate.
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