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Il Portugieser Chronograph di IWC si rinnova

Il Portugieser Chronograph di IWC si rinnova

Il Portugieser Chronograph di IWC è uno di quei modelli, in particolare, dai primi anni ’90, che ha saputo meglio coniugare una funzione squisitamente sportiva, come quella della cronografia, all’esigenza di un design ricercato, essenziale e sofisticato, nella tradizione della Maison di Sciaffusa, dal lontano 1868. E, per gli appassionati una buona notizia: a partire da novembre la garanzia limitata internazionale della Maison verrà estesa da due a otto anni.    

Sono poche quelle Maison che possono vantare, nel proprio catalogo, collezioni o particolari modelli capaci d’imporsi all’attenzione senza bisogno di citare il brand di riferimento, in questo caso la IWC di Sciaffusa. La storia del Portoghese, infatti – a questo modello ci stiamo riferendo -, è densa di significati e, nell’ambito dell’offerta della Maison elvetica, ha sempre avuto un ruolo di primo piano, assolutamente preponderante ed un’awareness elevatissima tra appassionati e non, non ostante una “compagnia” di tutto rispetto, costituita, ad esempio dal Da Vinci, dall’Ingenieur, dal Portofino e dalla famiglia Pilot. Per questo val la pena ricordare come, nel 1939, due uomini portoghesi, che si occupavano di affari nell’ambito dell’orologeria, visitarono la IWC a Sciaffusa. Il motivo della visita era la ricerca di una soluzione per ottenere un orologio da polso in acciaio che avesse una precisione assimilabile a quella dei cronometri da marina, strumenti notoriamente precisi e resistenti. All’epoca, l’unica strada percorribile per ottenere questo risultato fu quella di realizzare un orologio da polso che incassasse il movimento di un orologio da taschino: il calibro IWC 74, di circa 38 mm di diametro, 4,4 mm di spessore, molto sottile per un meccanismo da taschino. Successivamente fu impiegato il celebre calibro IWC 98, che rimarrà in produzione fino al 1966, ancora più sottile del 74. L’orologio, evidentemente, era sovradimensionato, in rapporto ad una media, per l’epoca, di 34/35 mm di diametro. 

Portugieser Chronograph, in acciaio da 41 mm, 13,1 mm di spessore; pulsanti a pompa. Quadrante argenté mat, contatori “ton sur ton” azurée, indici a numeri arabi applicati e azzurrati, così come le lancette a foglia allungate. Movimento automatico di manifattura, calibro IWC 69355: 28.800 alternanze/ora, 27 rubini, 46 ore di autonomia di marcia. Cinturino in pelle di alligatore blu. 
Portugieser Chronograph, in oro rosa 5N da 41 mm, 13,1 mm di spessore; pulsanti a pompa. Quadrante nero a finitura soleil, contatori “ton sur ton” azurée, indici a numeri arabi applicati e in oro rosa, lancette a foglia allungate e placcate in oro. Movimento automatico di manifattura, calibro IWC 69355: 28.800 alternanze/ora, 27 rubini, 46 ore di autonomia di marcia. Cinturino in pelle di alligatore nero di Santoni.  

Negli anni a seguire, la collezione Portoghese ha accolto diverse complicazioni, tra le quali evidentemente, quella cronografica, divenuta, negli anni, il bestseller della linea. A partire dai primi anni ’90, ricordiamo l’indimenticata ref. 3714 su cassa da 41 mm, con contatori in verticale (30 minuti al 12 e piccoli secondi al 6). Quest’impostazione ha dimostrato di essere, nel tempo, la più apprezzata dal pubblico ed è per questo che anche nel 2020, principalmente dedicato dalla Maison di Sciaffusa proprio alla collezione Portoghese, con diverse novità, la versione cronografica, ref. 3716, mantiene lo stesso diametro (13 mm di spessore) e la medesima impostazione grafica, compresi i numeri arabi stilizzati ed applicati e le lancette a foglia, a cui consegue un quadrante simmetrico, pulito, molto ben leggibile. La scala periferica riferita ai secondi crono, a lancetta centrale, è suddivisa in quarti di  secondo, il che garantisce un’estrema precisione nella misurazione cronografica, conferendo alla consolidata eleganza del Portoghese un “tocco” sportivo. Questa soluzione è possibile in virtù del calibro di manifattura utilizzato, appartenente alla famiglia 69000, funzionante a 28.800 alternanze/ora. Stiamo parlando, per la precisione, del calibro 69355 (già utilizzato due anni or sono, in una serie speciale per celebrare i 150 anni della Casa), visibile attraverso il vetro zaffiro integrato nel fondello, automatico, scorrente su 27 rubini: il bilanciere è soggetto a regolazione micrometrica a vite eccentrica. Peraltro il dispositivo di ricarica ottimizza l’incidenza sull’avvolgimento ottimale della molla di carica, e consente il raggiungimento di un eccellente dato di autonomia di marcia, paria a 46 ore. Lo smistamento della cronografia avviene tramite ruota a colonne, con innesto a pignone oscillante. Sono sei le nuove versioni della referenza 3716: in acciaio con quadrante argenté e indici/lancette placcati oro, in acciaio con quadrante argenté e indici/lancette azzurrati alla fiamma, in acciaio con quadrante blu, in acciaio con quadrante nero, in oro rosa con quadrante nero, in oro rosa con quadrante argenté. 

Portugieser Chronograph, in acciaio da 41 mm, 13,1 mm di spessore; pulsanti a pompa. Quadrante blu a finitura soleil, contatori “ton sur ton” azurée, indici a numeri arabi applicati e rodiati, così come le lancette a foglia allungate. Movimento automatico di manifattura, calibro IWC 69355: 28.800 alternanze/ora, 27 rubini, 46 ore di autonomia di marcia. Cinturino in pelle di alligatore nero.
Calibro IWC 69355, meccanico automatico di manifattura, impiegato dal Portugieser Chronograph, visibile attraverso il vetro zaffiro adattato sul fondello, fissato da quattro viti. Attraverso la massa oscillante satinata e scheletrata, è possibile osservare il dispositivo di regolazione a vite eccentrica sul ponte del bilanciere. Lo smistamento della cronografia è via ruota a colonne (queste sono incurvate internamente, a garanzia di un innesto più dolce con la leva funzionale all’innesto). Platina rifinita a Perlage e ponti a Côtes Circulaires.

Garanzia internazionale estesa ad 8 anni

Dal 1903, il sigillo “Probus Scafusia” incarna gli standard senza compromessi di IWC, in termini di qualità e longevità dei suoi prodotti. A partire dallo scorso novembre, la manifattura svizzera di orologi di lusso rinnova questo livello di eccellenza presentando il programma “My IWC”, che offre la possibilità di estendere la garanzia limitata internazionale da due a otto anni. Fu Johannes Rauschenbach-Schenk, nel 1903 Direttore della Casa, a coniare la definizione di quel marchio di qualità, precisione ed affidabilità: “Probus Scafusia”, infatti, sta per “Qualità Made in Sciaffusa”, ossia la sede di IWC. Quelle parole, oggi, sono incise sulla corona o sul rotore di ogni orologio IWC. Afferma Christoph Grainger-Herr, CEO di IWC: “Grazie ai continui investimenti nella qualità, durata e longevità dei nostri prodotti ed all’apertura del nostro nuovo centro di produzione nel 2018, con il programma ‘My IWC’, rinnoviamo la nostra leggendaria promessa di qualità ai nostri clienti”

Christoph Grainger-Herr, CEO di IWC.
Tecnico al lavoro all’interno della nuova manifattura IWC, inaugurata nel 2018, in occasione del 150° anniversario del brand (ha riunito tutta la filiera produttiva sotto un unico tetto e ha richiesto un investimento di 42 milioni di franchi svizzeri). Per la prima volta nella sua storia, il brand ha lasciato la storica sede fatta costruire dal fondatore Florentine Ariosto Jones (ampliata nel 2004 e 2007 e supportata dal centro produttivo di Neuhausen).   

Chi acquista un orologio IWC, dunque, potrà partecipare a tale “programma”. Una volta effettuata la registrazione, la garanzia limitata internazionale sarà estesa da due a otto anni. Il programma si può applicare anche retroattivamente. In tal senso, gli appassionati che hanno acquistato il loro orologio IWC negli ultimi due anni e sono ancora coperti dalla garanzia originale, possono registrarsi. I membri del programma godono anche di altri vantaggi, come l’accesso a servizi extra e informazioni tempestive su nuovi prodotti ed eventi.

Come accennato dal CEO, il programma “MY IWC” è la conseguenza dei forti investimenti che hanno portato, nel 2018, all’inaugurazione della nuova manifattura in occasione del 150° anniversario del marchio. In questo innovativo stabilimento (ha richiesto un investimento di ben 42 milioni di franchi svizzeri), all’avanguardia, IWC è riuscita a riunire la produzione di casse, la realizzazione di componenti dei meccanismi e l’assemblaggio dei movimenti in un’unica struttura a pianta aperta estremamente flessibile. Un risultato organizzativo che consente a IWC di ottenere flussi di lavoro più efficienti, una migliore comunicazione e un sistema di gestione della qualità totalmente integrato. Per ulteriori informazioni su “My IWC” e sull’estensione della garanzia limitata  internazionale, si può visitare il sito www.iwc.com/myiwc.

Al centro della massa oscillante, possiamo osservare il marchio di qualità, precisione ed affidabilità di IWC, ossia “Probus Scafusia”: significa “Qualità Made in Sciaffusa”, ossia la sede di IWC.
A partire dallo scorso novembre, grazie al programma “My IWC”, chi acquista un orologio IWC, una volta effettuata la registrazione, potrà fruire dell’estensione della garanzia limitata internazionale (in foto), da due a otto anni. Il programma si può applicare anche retroattivamente. In tal senso, gli appassionati che hanno acquistato il loro orologio IWC negli ultimi due anni e sono ancora coperti dalla garanzia originale, possono registrarsi.

Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

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