Con il GUCCI 25H, la Casa fiorentina pone l’orologio al centro del suo messaggio di stile, e lo fa attraverso la versione automatica con movimento di manifattura (il primo orologio meccanico sport-luxe della Maison, realizzato in-house) e le varianti al quarzo, anche con lunetta placcata oro giallo. Non mancano gli esemplari impreziositi da diamanti sulla lunetta.
Il 2021 è un anno veramente particolare per Gucci, il cui blasone già prestigioso si arricchisce di ulteriori significati connessi con il raggiungimento del secolo di attività. L’istinto, l’intuizione e buone dosi di rischio hanno sempre portato la Casa fiorentina a precorrere i tempi, ad anticipare le tendenze e, così, è stato anche nel 1972, quando i vertici di allora ritennero giunto il momento di firmare, con la celeberrima doppia G, anche un accessorio apparentemente lontano dal loro mondo, quale l’orologio: in sostanza, lo stile Gucci non doveva rivestire solo il corpo ma estendersi compiutamente sugli accessori. Ecco, dunque, che il Direttore Creativo della Maison, Alessandro Michele ha voluto riservare all’orologio una parte importante della celebrazione del centenario, rendendo protagonista la nuova collezione GUCCI 25H e costruendo intorno ad essa una campagna di comunicazione incisiva e mirata, il cui sfondo fosse l’atelier di un orologiaio e non la canonica ambientazione più legata all’aspetto modaiolo.
La volontà è stata quella di porre l’accento sui contenuti squisitamente orologieri, in particolare, dei modelli automatici, dotati del calibro GG727.25, sviluppato e prodotto nella manifattura di proprietà del gruppo Kering a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera. Senza dimenticare, poi, che l’edizione automatica del GUCCI 25H costituisce il primo orologio meccanico sport-luxe sottile della Maison, realizzato in-house. Ecco, allora, comparire, attorno ai modelli indossati, disegni tecnici, ingranaggi, quadranti e componenti meccaniche. Immancabili, in ogni caso, i richiami simbolici, una consuetudine per la Casa, dei nomi e delle sigle legati al GUCCI 25H, come i numeri del suddetto calibro, ad esempio: il “7” evoca un senso di completezza; il “2” rappresenta equilibrio e cooperazione, e il “5” simboleggia curiosità e libertà. Entrando nello specifico della variante automatica in acciaio, la cassa in tre parti da 40 mm, definisce un tratto carré cambré, dallo spessore contenuto (7,2 mm), pensato per una destinazione spiccatamente genderless. La compattezza della carrure viene alleggerita da una lunetta tagliata sugli angoli – ad ottenere un profilo ottagonale irregolare, alternato tra curve e segmenti, esaltato da finiture lucide e satinate -, e dall’eliminazione della corona, nascosta fronte fondello per non interferire con la continuità di linea.
Il quadrante in ottone, argenté, protetto da vetro zaffiro, presenta un motivo a tratti orizzontali ton sur ton (interrotto dal logo e dal nome del calibro, in rosso) ed è percorso da lancette scheletrate e brunite a contrasto, con punto luminescente, che connota anche gl’indici a barretta. Il suindicato calibro, visibile attraverso il fondello in zaffiro, alimentato da un microrotore in tungsteno, alto soli 3,7 mm, scorre su 24 rubini e presenta un bilanciere a inerzia variabile oscillante a 21.600 alternanze/ora con ponte passante rettilineo (fissato da viti azzurrate), e dispone di una riserva di carica di 60 ore; la platina è rifinita con un motivo ad onde. Completa l’insieme un bracciale a cinque maglie molto ben integrato e confortevole. Il Gucci 25H Automatic Steel è declinato anche in versione preziosa (82 brillanti sulla lunetta), mentre varianti al quarzo Swiss Made, da 4 mm di spessore, sono proposte, tra l’altro, in due misure, da 38 mm e 34 mm, in acciaio e in acciaio con lunetta placcata in oro giallo e quadrante in tono: in questo contesto, nella versione da 34 mm in acciaio, la lunetta può essere rifinita con diamanti.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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