Greubel Forsey torna sul concept strutturale “sportivo” espresso dalla cassa in titanio del GMT Sport, lanciato alla fine del 2019, adattandolo, in questa occasione ad un “semplice” solotempo con piccoli secondi e riserva di carica, in cui il potente effetto tridimensionale dell’architettura del calibro manuale sposa uno dei capisaldi tecnici della Maison, ossia l’inclinazione del bilanciere, di grandi dimensioni.
Robert Greubel e Stephen Forsey ci hanno abituato ad uno schema tecnico-estetico assolutamente consolidato, legato a dei masterpiece orologieri in cui la tradizione elvetica più pura viene immersa e valorizzata nel contesto contemporaneo, senza perdere mai i riferimenti con i pilastri tecnici del periodo d’oro del segnatempo, ossia tra la fine del ‘700 e la prima metà dell’800. Chiaro che, nel momento in cui i due fondatori della Casa decidono di creare un modello in cui la struttura e i materiali sono completamente ripensati al fine di conferire maggiore ergonomia e aggressività all’insieme, il rischio di allontanarsi dagli stilemi riconosciuti della Maison non è indifferente. Un simile “esperimento” ha fatto il suo esordio alla fine dello scorso anno sul GMT Sport, sviluppato su cassa in titanio da 45 mm, un vero e proprio complicato, con globo rotante in riferimento ai 24 fusi orari, ed è stato uno squisito esercizio di discontinuità pur rimanendo ampiamente all’interno del DNA del brand, anzi rafforzandolo e dimostrandone le notevoli potenzialità espressive. Ecco, quindi, che, a nemmeno un anno dalla prima versione, è avvenuta la presentazione del secondo modello, il Balancier S, in cui la Casa ha voluto ancor di più premere l’acceleratore sull’aspetto “sportivo”, limitandosi alla pura indicazione di ore/minuti/secondi, ma non rinunciando alla classica, per Greubel Forsey, indicazione della riserva di carica. Più estensivamente, l’obiettivo della Maison è stato quello di combinare visivamente sport e cronometria, ricercando, cioè, la massima precisione, seppur in un’ottica più essenziale e spartana. Senza dubbio l’orologio, a motivo del materiale, combinato con il caucciù su carrure e corona, e di una robustezza certificata da un dato d’impermeabilità fino a 10 atmosfere, s’indirizza naturalmente per uno stile di vita più attivo.
Protagonista di un simile approccio è, senza alcun dubbio, il design della cassa, che appare rotondo se la si osserva dall’alto, ma che poi, di profilo, evidenzia una doppia curvatura, verticale ed orizzontale a configurare una struttura ovoidale che si inarca sul polso, avvolgendolo con le sue anse integrate e avvitate ad accogliere in continuità il cinturino in caucciù. In effetti, l’assenza delle anse tradizionali e l’appropriata curvatura del cinturino, permette di chiudere il cinturino sul polso con rara efficacia e l’ergonomia è assicurata non ostante i 15,6 mm di spessore. D’effetto la lunetta satinata, seguita nel suo sinuoso tratto ovoidale e ricurvo, dal vetro zaffiro e impreziosita da una corona d’iscrizioni a rilievo che sintetizzano la filosofia del brand: Inventeurs Horlogers, Exclusivité, Univers Original, Bienfacture, Architecture, Perfection, Technicité, Harmonie, Savoir-Faire, Oeuvre. La dinamicità dell’insieme si manifesta anche nella corona avvolta da spessori carré in caucciù, funzionale sia alla tenuta della cassa, che alla ricarica dei due bariletti coassiali accoppiati in serie, uno dei quali è equipaggiato con una molla slittante per evitare eccessi di tensione: assicurano una riserva di carica di ben 72 ore, collocata in un settore al 2 e indicata da una lancetta traforata dalla punta rossa. Bariletti e riserva di marcia sono accolti sul “quadrante” in 3D, che costituisce il fronte superiore della platina, sempre in titanio, oggetto di un’architettura angolare e di una marcata finitura grené. Si segnala, senza alcun dubbio, il ponte in titanio a due bracci, lucidato e trattato in nero, il cui andamento arcuato sembra sospenderlo sulla platina, facendo spazio al treno lineare degli ingranaggi preposti alla ricarica: è imperniato al centro ed accoglie le lancette ore/minuti in acciaio lucido, anch’esse ricurve e scheletrate con estremità a freccia in rosso.
Il piano che accoglie il bilanciere è inclinato, rifinito grené e brunito, secondo un angolo di 30°, seguito rigorosamente dal bilanciere stesso, in linea con una scelta tecnica specifica dei calibri Greubel Forsey: di inusuale ampiezza, con i suoi 12,6 mm di diametro, interamente sviluppato e realizzato nell’Atelier della Maison (è stato presentato nel 2016, dopo accurati test presso l’EWT Laboratory di Greubel Forsey, per valutare l’affidabilità e l’eccellenza delle sue prestazioni cronometriche in ogni momento), per la prima volta è proposto su piano inclinato ed è studiato per garantire prestazioni cronometriche eccellenti. In questa direzione, sostenuto da un ponte in titanio, anch’esso parzialmente trattato nero, dispone di una precisa regolazione del momento d’inerzia, in virtù delle sei viti in oro poste sulla sua corona, inserite in modo tale da limitare l’attrito dell’aria. L’obiettivo fisso dell’ottimizzazione della prestazione meccanica ha spinto Robert Greubel e Stephen Forsey in passato, come accennato, ad elaborare soluzioni originali, specificamente legate al tourbillon, nei modelli Tourbillon 24 Secondes, Quadruple Tourbillon e Double Tourbillon 30°, dove la gabbia dell’organo regolatore prevede costantemente un’inclinazione. Nel Balancier S, non vi è tourbillon, ma l’oscillazione è mantenuta su di un angolo di 30° rispetto al piano orizzontale al fine di limitare gli errori cronometrici dovuti agli effetti della gravità sull’insieme bilanciere/spirale/scappamento in posizioni stabili. La frequenza, pari a 3 Hz (21.600 alternanze/ora), permette un più efficace controllo dell’inerzia in rapporto all’ampiezza del bilanciere, e la presenza dei piccoli secondi all’8, accanto alla ruota di scappamento, prefigura un impianto diretto degli stessi, evitando ruotismi di rimando supplementari con conseguenti attriti, non funzionali alla migliore precisione. Nel suo complesso, il calibro manuale, da 37 mm (10,62 mm di spessore), quasi completamente celato, sul fronte posteriore, da tre ponti in titanio (rifiniti grené) associati a creare una circonferenza, si distribuisce su 308 parti (68 delle quali riguardano il sistema di scappamento) e scorre su 42 rubini. A complemento di quanto illustrato, va ricordato, a sottolineare il know-how artigianale della Maison, che il titanio, proposto nel Balancier S su platina e ponti, è più difficile da rifinire a mano rispetto all’acciaio e alla lega di argento e nichel. Dotato di una fibbia deployante in titanio, che assicura un comfort eccellente, l’orologio si allaccia al polso mediante un cinturino in caucciù flessibile e resistente, a supporto del suo imprinting sportivo. Nel “Balancier S”, in cui sono coniugate ergonomia, architettura e precisione, l’Arte dell’Invenzione di Greubel Forsey, ha reso la prestazione cronometrica non solo un connotato misurabile ma anche, orgogliosamente visualizzabile.
Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia
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