Festina Connected D

Il “connesso” di Festina compie un’importantissima evoluzione, delineando un analogico-digitale, con ampio display (la “D” della collezione), per ottimizzare la fruibilità multifunzionale dell’orologio. Lontano dall’essere identificato come un classico smartwatch e vicino, al contrario, a coloro che vogliono indossare un segnatempo d’impatto ed estetica tradizionale, pronto a soddisfare qualsivoglia esigenza presentata dalla quotidianità, monitorando, nel contempo, importanti parametri legati alla salute, il Connected D usufruisce di tecnologie sviluppate all’interno del Gruppo Festina, un vantaggio non indifferente. Con l’obiettivo di trasformare lo smartphone in un “compagno di vita” e non in una schiavitù, questo modello sta già ottenendo sul mercato italiano importanti risultati.  

Il periodo estremamente complesso che sta vivendo l’orologeria – qualche timido segnale di ripresa, un lieve rimbalzo, si è verificato a luglio e ad agosto -, sulla base dei dati della Federazione delle Industrie Orologiere Svizzere, in particolare, nel segmento medio-basso di prezzo, sta mettendo a dura prova moltissimi brand. In tutto questo, la delicatissima fascia di prezzo che va dai 300 ai 600 euro, al contrario dei modelli lusso, le cui importazioni dalla Svizzera sono tornate di segno positivo, continua a far registrare importanti flessioni. Lo scorso anno, il medesimo segmento ha generato un incremento in valore dello 0,9% e del 1,9% in volume, sostanzialmente un mantenimento dei risultati 2022 delle esportazioni elvetiche. In un simile contesto, il bilancio 2023 del Gruppo Festina Italia, operativo nel posizionamento di prezzo suindicato, denota un andamento decisamente positivo, parametrato su di una fase di mercato ancora alla ricerca di nuovi equilibri, dopo due anni di crescita “non reale”. In tal senso, la filiale italiana della multinazionale spagnola ha raggiunto un fatturato globale di 16.121.289 euro, corrispondente a un +3,05 rispetto al 2022 (15.644.583 euro, pari a +7,63% sul 2021, in cui si sono registrati ricavi per 14.535.325 euro): dunque, in due anni l’incremento è stato vicinissimo al 10%. Una percentuale decisamente significativa, che, lo scorso anno ha coinvolto tutti i canali di vendita, con un +4,5% del normal trade, e la partecipazione di tutti i brand del Gruppo. A questo proposito, uno dei marchi che maggiormente ha contribuito alle performance generali, oltre a Festina – da solo segna un eccezionale +13% -, è stato Jaguar, grazie al vasto assortimento di referenze con le collezioni Automatic, Balancier e Connected Lady, alle iniziative dedicate ai dealer e al roadshow che l’anno scorso ha attraversato l’Italia. 

Il Festina Connected D è stato studiato per ottimizzare il rapporto tra orologio “connesso” e smartphone, in un’ottica multifunzionale, in modo tale da incrementare velocità e gestione delle informazioni, riducendo la schiavitù dal proprio cellulare.

Paolo Galimberti, Direttore Generale della filiale italiana del Gruppo Festina.

Relativamente al segmento dei “Connected”, oggetto di questo approfondimento, in grande ascesa nel portafoglio d’offerta del Gruppo Festina, l’incidenza sul fatturato, nel 2023, è stata del 4%, ma è chiaro il pensiero del Direttore Generale della filiale italiana, Paolo Galimberti: “La parola Connected è fondamentale per identificare un orologio dall’estetica perfettamente assimilabile ad un modello analogico tradizionale, ma con tecnologia digitale all’interno. Il suo ruolo strategico, in questa fase storica, è avvalorato dal fatto che i potenziali acquirenti di un orologio, a prescindere dalla fascia di prezzo, stanno tendendo a scegliere, sempre di più, il prodotto che li agevoli nella loro quotidianità, non nel senso di una multifunzionalità spinta, come quella offerta dallo smartwatch, ma della multifunzionalità utile adattabile dinamicamente e velocemente alle esigenze reali di una giornata”. Il Gruppo Festina, poi, in questo segmento può contare, quale fondamentale vantaggio competitivo, su tecnologie di proprietà, specificamente da riferire al brand svedese Kronaby (acquisito nel marzo del 2019). “Siamo noi” – aggiunge Galimberti – “a creare nuove funzioni ed attività, aggiornamenti e sviluppi delle app, rendendo qualsivoglia intervento immediatamente fruibile da parte dell’utente, in tempo reale”. In tal senso, evoluzioni sui movimenti Kronaby sono costantemente in corso, in termini di performance, velocità e funzionalità, con upgrade adattabile automaticamente su modelli precedenti: un plus che si può garantire solo se si ha la tecnologia in casa. A conferma della bontà di un simile asset strategico, in termini generali, va detto che l’universo connesso, in campo orologiero, è in continua evoluzione e se si vuole vincere sul mercato, non ci si può esimere dal monitorare l’esigenze di un consumatore in continua evoluzione per comprenderne le esigenze e le nuove priorità, tutte indirizzate a velocizzare l’acquisizione e gestione dati. Festina, in tal senso, nelle politiche legate all’orologio connesso, è partita da un approccio più soft, in cui ha voluto mantenere un’estetica molto vicina a quella tradizionale, pur offrendo, come accennato, plus tecnologici non indifferenti e buona fruibilità delle informazioni. Questo, nell’ambito di una programmazione che prevedeva a seguire un importante upgrade di prodotto, arrivata, dallo scorso maggio, sul mercato. 

Festina Connected D, in titanio da 45 mm (spessore di 13,96 mm), vetro zaffiro, lunetta graduata con indici orari e trattata PVD blu navy, pulsanti configurabili per la gestione delle funzioni a sezione trapezoidale – con incasso di protezione -, corona digitale, multifunzione (sia in rotazione, che a pressione), fondello chiuso da 4 viti, con attacco centrale mirato alla ricarica sul recharger. Impermeabilità fino a 3 atmosfere. Quadrante blu navy, indici applicati a barretta (numero arabo al 12) e lancette brunite luminescenti, display multifunzione, in basso, a visualizzare un messaggio whatsapp. Cinturino in silicone blu navy. Movimento al quarzo, calibro Pascal/FKS934 (durata della batteria di 10 giorni). Prezzo: 599 euro.  

Festina Connected D, lunetta graduata con indici orari e trattata PVD nero. Quadrante nero, a visualizzare una chiamata in entrata. Cinturino in silicone azzurro. Prezzo: 599 euro.

Festina Connected D, lunetta graduata con indici orari e trattata PVD nero. Quadrante verde bosco, a visualizzare una selezione di funzioni. Cinturino in silicone verde bosco. Prezzo: 599 euro.

Si tratta  del Connected D (D sta per display), in titanio da 45 mm (elevata resistenza ai colpi e alla corrosione e bassa densità tale da rendere l’esemplare particolarmente leggero al polso – il peso è di 84 grammi), impermeabile fino a 3 atmosfere, in cui si preme l’acceleratore funzionale sulla “connessione”, pur rimanendo molto lontani dallo smartwatch, ma si riducono leggermente i link con i canoni classici del segnatempo. Infatti, assieme a sfere, quadrante e marcatori analogici, ecco comparire, nel semicerchio inferiore un display OLED, che garantisce in modo discreto la connettività con lo smartphone e la nostra vita digitale. Il Connected D è pensato per ridurre la “drammatica” dipendenza dallo smartphone, gestendo le chiamate e consultando le notifiche direttamente sul suddetto schermo OLED: basti pensare, che chi non utilizza un orologio smart, osserva lo schermo del proprio smartphone, mediamente, 150 volte al giorno. Osserva Galimberti: “Nei Connected D abbiamo lavorato moltissimo sulla facilità d’uso e, in questo, il display OLED risulta fondamentale, immediato ed intuitivo. Lo consideriamo come un veicolo della qualità e modernità del brand, interpretandolo come un importante evoluzione del precedente connesso, che continuerà ad avere un suo importante spazio di mercato e un suo pubblico”. Sotto il profilo distributivo, lo schema operativo riguardo il Connected, è ben chiaro per Galimberti: “In Italia, è ancora vasto il pubblico che non conosce adeguatamente la funzionalità dell’orologio Connected, ma è positivo il fatto che, appena ne apprende l’esistenza, l’impressione sia subito buona e nasca l’interesse.  Molto deve essere migliorato nella comunicazione e sul punto vendita, proponendo ed argomentando il Connected nel modo più giusto e accattivante, non trattandolo come prodotto marginale o vario ed eventuale. In sintesi, molta della differenza la fa il personale dei concessionari, correttamente sintonizzato su di un’evoluzione inevitabile del mercato. Motivo per cui, per la distribuzione al dettaglio del connesso, selezioniamo attentamente quei punti vendita che siano in grado di svolgere, come si deve, il ruolo d’intermediari del prodotto verso il pubblico. È una scelta qualitativa”. Una strategia che sta già dando importanti risultati, tanto che il Connected D, ad oggi, incide sul fatturato per il 13%, contribuendo in modo non indifferente ad un turnover 2024 che ad un trimestre dalla chiusura dell’anno fa segnare un +4%: un dato di grande rilievo, considerando quanto evidenziato nell’incipit, la cui primaria conseguenza, stante una fase di difficoltà di alcuni importanti competitor è l’acquisizione, da parte di Festina importanti quote di mercato.

Festina Connected D, lunetta graduata con indici orari e trattata PVD blu. Quadrante blu, a visualizzare il fuso orario di Hong Kong. Cinturino in silicone blu. Prezzo: 599 euro.

L’ambasciatore internazionale di Festina, l’attore statunitense Gerard Butler, nell’immagina di campagna, mentre indossa il Connected D.

Festina Connected D, lunetta graduata con indici orari e trattata PVD nero. Quadrante nero, a visualizzare indicazioni metereologiche orarie. Cinturino in silicone nero. Prezzo: 599 euro.

Festina Connected D, fronte fondello, con il sensore di rilevazione del battito cardiaco e l’attacco centrale funzionale alla ricarica sul recharger.

Connected D, nel dettaglio

Il Connected D, dunque, è uno strumento evoluto ed innovativo, massima avanguardia espressa dal Gruppo, nel segmento dei connessi, tale da far considerare Festina, dopo soli cinque anni di lavoro a livello tecnologico, tra i pionieri del concept smart dell’orologio. Come amano sottolineare nell’Headquarter del brand, il Connected D intende colmare il divario tra stile di vita digitale e identità personale: e questo perché soddisfa, sia gli appassionati di dispositivi high-tech, sia gli sportivi attenti a tutto ciò che ruota intorno alla sfera dell’attività fisica e del benessere, offrendo il tutto attraverso un materiale performante come il titanio, la tradizionale visualizzazione analogica dell’ora ed un’estetica calibrata e riconoscibile, tale da dissimulare egregiamente le diverse funzionalità digitali. Spostando decisamente il baricentro operativo, non sullo smartphone, ma su di un orologio – dall’estetica accattivante – e sul suo utilizzatore, implementando la velocità funzionale, il Connected D si pone come obiettivo l’immediatezza e la facilità d’uso, in ogni momento della giornata, connotato da specifiche esigenze. 

Per mettere in condizione l’orologio di esplicitare tutto il suo potenziale, ovviamente, occorre configurarlo. E questo avviene, come segue:

  • Apertura della scatola e utilizzo della Qick Guide per la prima configurazione. All’interno dell’astuccio, oltre all’esemplare, si troveranno la base per la ricarica e il cavo USB 3.0 a USB C;
  • Tener premuta la corona dell’orologio per un secondo per “accenderlo”;
  • Scansionare con il cellulare il codice QR fornito all’interno della Quick Guide, al fine di scaricare l’App Festina. Si apre, infatti, una schermata di download, che ci presenta l’offerta Connected Festina, distribuita sui marchi Festina, Jaguar, Kronaby e Lotus. Scaricare l’App, una volta scelta la marca; 
  • Apertura dell’App per la prima volta. Accettare tutte le autorizzazioni per ricevere le notifiche sull’orologio. 
  • Assicurarsi che il Bluetooth su orologio e telefono sia operativo e premere la corona digitale per avviare la sincronizzazione dell’App con l’orologio.
  • Una volta che il processo di connessione è andato a buon fine e si è sincronizzati, bisognerà calibrare il proprio Connected D, allineando ciascuna lancetta ad ore 12.
  • Premere “avanti” ed “accettare” le autorizzazioni di posizione. Le lancette si posizioneranno sulle 9.15. Inserire i dati funzionali al tracciamento della propria salute: data di nascita, sesso, altezza, peso, etc… 

Al termine di questa procedura, si può cominciare a verificare la funzionalità del Connected D. Le funzioni primarie sono:

  • Controllo della musica;
  • Controllo della fotocamera;
  • Localizzazione del cellulare se non si trova;
  • Localizzazione per segnalare la propria posizione;
  • Esplorazione e remembering sui posti d’interesse;
  • Meteo;
  • Fusi orari nel mondo;
  • Calendario;
  • Timer;
  • Cronometro;
  • Allarmi.  

Festina Connected D, lunetta graduata con indici orari e trattata PVD nero. Quadrante rosso, a visualizzare la selezione di canzoni da ascoltare. Cinturino in silicone rosso. Prezzo: 599 euro.

Esploso del Festina Connected D con, in evidenza: vetro zaffiro, apertura del display digitale sul quadrante analogico, carrure in titanio, corona digitale per la navigazione, fronte anteriore del calibro con accelerometro, all’interno del fondello – centralmente – sensore per la rilevazione dei battiti cardiaci.

Dunque, più descrittivamente, il Connected D può essere usato come telecomando della fotocamera dello smartphone, ci permette di ritrovare il telefono facendolo squillare, invia un segnale a una persona cara – consentendole di rispondere e seguire ogni nostro passo come se ci stesse accompagnando a casa, ma a distanza -, e, poi, consente di memorizzare luoghi importanti – come il punto di partenza per un’escursione o un ristorante nel quale si vuol tornare presto -, impostare timer, allarmi, visualizzare i fusi orari mondiali e conoscere le previsioni del tempo. Oltre alle funzioni sopraindicate, possiamo dire che l’orologio diviene un naturale riferimento per gli obiettivi di allenamento giornalieri, per tenere sotto controllo: i dati relativi alla salute, come il battito cardiaco (il cui sensore è posto, ovviamente sul fondello), i passi effettuati, la distanza, la velocità, l’accelerazione (l’accelerometro è un sensore di vibrazione collocato sul movimento al quarzo, per misurare la variazione di velocità), l’altitudine, le calorie consumate, la saturazione e l’andatura. Se l’allenamento viene eseguito con un telefono collegato, grazie al GPS connesso, sono aggiunte anche le informazioni sulla posizione. I citati obiettivi giornalieri,  si basano sulle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e possono essere personalizzati per adattarli al proprio stile di vita: sono disponibili, in termini di riepilogo, direttamente sulla schermata iniziale dell’app, così da verificare progressi effettuati o azioni per migliorare le prestazioni. Vengono, in aggiunta, monitorate la qualità del sonno e la potenza aerobica (VO2max), ovvero la quantità massima di ossigeno che l’organismo può consumare in un minuto durante l’esercizio fisico: si tratta di un valore ampiamente utilizzato come misura della capacità cardiorespiratoria e della resistenza, ed incide sulla longevità e sulla qualità della vita. Gli utilizzatori tecnologicamente più “avanti”, altresì, possono sfruttare la compatibilità con il servizio IFTTT (If This Then That), che permette di programmare sequenze di azioni come reazione a determinati eventi e controllare da remoto oggetti connessi. È, ad esempio, possibile far sì che, in modo totalmente automatico mentre si sta rientrando a casa, si apra la porta del garage, si accenda la macchina del caffè e si attivi lo smart speaker in salotto. In sintesi, il Connected D è un vero e proprio activity tracker, riceve le notifiche (per evitare che queste incidano troppo sui ritmi lavorativi o sulla privacy, è possibile filtrarle in maniera dettagliata, in base alle app autorizzate o a chi sta  cercando di contattarci), consente chiamate attraverso la connessione Bluetooth con il telefono, e mediante i pulsanti configurabili o la corona multifunzione, permette, lo ribadiamo, di riprodurre immediatamente i propri brani preferiti, ritrovare il telefono smarrito o essere in grado di identificare la strada dove si è parcheggiata l’auto. Il Connected D è abbinato a cinturini multicolor in silicone nelle nuances blu, blu navy, giallo, arancione, rosso, nero, verde bosco, verde brillante e verde acqua, ton sur ton o meno con il colore del quadrante. Il quadrante è protetto da vetro zaffiro e le sfere sono luminescenti. Last but not least,  la batteria di lunga durata consente di utilizzare le funzioni smart per oltre 10 giorni (quando è scarica, basta poggiare l’orologio sulla suindicata base di ricarica, connessa ad una presa di corrente), alimentando “un motore” di manifattura, il Pascal/FKS934, di elevato livello, per un costo di 599 euro. Conclude Galimberti: “I riscontri di mercato del Connected D, che ho menzionato, sono molto soddisfacenti, e questo vuol dire che, compatibilmente con il ruolo e la funzione che ha il connesso nell’ambito della nostra offerta, l’immagine del brand sta avendo un notevolissimo beneficio e ci sta aprendo le porte per sfidanti strategie trasversali sul mercato. Vedo, comunque, potenzialità enormi e l’obiettivo nel medio-lungo termine è quello di stabilizzarsi sul 30% delle vendite. Il nostro plus, nell’alveo della succitata trasversalità, sta nel fatto di aver creato un orologio particolare, nell’ambito dei connessi e in una precisa fascia di prezzo, quasi di nicchia, in cui la competitività  è scarsa o assente. In un certo senso stiamo creando un bisogno”. Per approfondire ulteriormente potete trovare qui un video realizzato da Festina per scoprire ancora meglio le capacità del Connected D.

Festina Connected D, lunetta graduata con indici orari e trattata PVD nero. Quadrante arancione, a visualizzare il tempo impiegato al chilometro, durante una sessione di corsa. Cinturino in silicone arancione. Prezzo: 599 euro.

Festina Connected D, lunetta graduata con indici orari e trattata PVD nero. Quadrante azzurro, a visualizzare temperatura e pulsazioni cardiache. Cinturino in silicone giallo. Prezzo: 599 euro.


Da circa 25 anni, giornalista specializzato in orologeria, ha lavorato per i più importanti magazine nazionali del settore con ruoli di responsabilità. Freelance, oggi è Watch Editor de Il Giornale e Vice Direttore di Revolution Italia

ARTICOLI CORRELATI