Bulova, marchio che nel tempo si è guadagnato un posto di rilievo nel settore dell’orologeria grazie all’innovazione nei suoi movimenti, presenta le sue nuove collezioni Sutton e Maquina, in cui il design gioca un ruolo fondamentale.
Fin dall’anno della sua fondazione, avvenuta a New York nel 1875, il marchio Bulova (oggi nel portafoglio brand del Gruppo Citizen) si è sempre impegnato a mantenere un approccio costante e puntuale nella creazione di progetti dinamici, che perseguano come obiettivi l’innovazione, la precisione e una chiara identificazione. Ci riferiamo, ad esempio, al rivoluzionario movimento del modello Accutron nel 1960, all’invidiabile precisione ottenuta dalle varianti della collezione Precisionist, orologi che hanno scritto importanti pagine nella storia del segnatempo. La ricerca per l’avanguardia nel design, poi, un altro dei valori fondamentali del brand, ha portato alla nascita della collezione Bulova Maquina, “un matrimonio perfetto tra estetica e meccanica”, secondo il brand.
Gli orologi Maquina si distinguono per il loro design grintoso, definito dalla compattezza delle linee, connotate da sfacci marcati in corrispondenza delle anse, e da combinazioni cromatiche scelte per cassa e bracciale costruite su sfumature o contrasti. Il movimento meccanico automatico, scorrente su 21 rubini e dotato di una riserva di carica di 40 ore, è visibile sia centralmente, fronte quadrante “openworked”, sia posteriormente, lato fondello, integrato da vetro zaffiro: consente al possessore di osservare il meccanismo interno, dagli ingranaggi al bilanciere, ai ruotismi ed alle singole viti. Riassumendo, la collezione Maquina si declina su tre diversi modelli, tutti con cassa in acciaio (trattato IP Grey in due varianti e con dettagli IP Gold) da 46 mm (spessore di 12,6 mm), ben integrata nel punto d’aggancio del bracciale o del cinturino in caucciù, con corona al 2, protetta da spallette: l’impermeabilità è garantita fino a 10 atmosfere.
Il succitato quadrante “openworked”, che concede, come accennato, il giusto spazio alla visualizzazione del meccanismo, esplicita un touch in acciaio o IP gold, per le versioni con bracciale in acciaio, mentre la scheletratura a riprodurre la silohuette del teschio, con dettagli in rosso, personalizza il modello con cinturino. Indici e lancette sono forniti di rivestimento luminescente, e il vetro zaffiro piatto è dotato del trattamento antiriflesso. Nella linea Sutton, invece, decisamente classica e declinata sia al maschile che al femminile, Bulova ricerca un pubblico quanto più ampio possibile, in virtù di un approccio minimal, ma curato, ospitato da una cassa con spigoli vivi sulle anse ed una lunetta importante. In sintesi, è una proposta finalizzata ad accompagnare la quotidianità sia lavorativa, che funzionale al tempo libero, ma con un tocco di stile. La collezione, come detto prevede due versioni “per lui”, da 40 mm (spessore 7,3 mm), e due “per lei” da 28 mm (altezza, 7,55), tutte in acciaio (con dettagli IP oro rosa su una declinazione muliebre), impermeabili fino a 3 atmosfere e con movimento al quarzo (a visualizzare anche la data a finestrella al 6 nei maschili). I quadranti, protetti da vetro minerale ricurvo, sono argenté o blu lavorati soleil per lui, e bianco o argentè rifiniti guillochè “rayon de soleil”, per lei, con tre brillanti come indici al 3, 6 e 9. Tutte le versioni impiegano bracciali a cinque maglie in acciaio lucido con fibbia déployante.
Romano, appassionato di orologi fin dalla tenera età, vivo nel passato ma scrivo tutti giorni per Il Giornale e InsideOver, dove mi occupo di analisi militari e notizie dall’estero. Ho firmato anche sul Foglio, L’Intellettuale Dissidente e altre testate.
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