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Alan Roura e Hublot nell’avventura umana più estrema: la regata Vendée Globe

Alan Roura è partito per la sua terza Vendée Globe a bordo dell’IMOCA Hublot. La prestigiosa manifattura orologiera di Nyon è ancora una volta protagonista di questa sfida sportiva in solitaria, che può essere considerata la più impegnativa al mondo.

L’appuntamento con l’oceano è scoccato alle 13:02 di domenica 10 novembre per Alan Roura, salpato per la decima edizione della Vendée Globe a bordo dell’IMOCA Hublot, l’imbarcazione sponsorizzata dalla prestigiosa manifattura orologiera svizzera. Al polso del temerario navigatore, un orologio da collezione in fibra di carbonio “Big Bang Unico Sailing Team” di Hublot, che si è fatto già notare a Les Sables d’Olonne, dove oltre 2.000 persone sono intervenute per ammirare le imbarcazioni e augurare buon vento ai velisti solitari pronti a intraprendere il loro viaggio intorno al mondo. Considerata “l’Everest dei mari“, la Vendée Globe è la gara in solitaria più estrema al mondo, e per Alan Roura, trentaduenne velista di Oxen, in Svizzera, “l’unica cosa che conta è superare i propri limiti”. Lo ha chiarito sin da subito. Lo aveva fatto già quasi 1000 giorni fa, quando aveva bussato alla porta di Hublot per condividere il suo progetto e il suo desiderio. Il suo spirito combattivo, la sua passione, la sua audacia e il suo entusiasmo, hanno conquistato immediatamente Hublot. Per questo dalla Maison spiegano che non c’è bisogno di sottolineare le ragioni della nostra collaborazione con Alan”. “Si era creata una simbiosi grazie al DNA marittimo del marchio. Il nostro nome ‘Hublot’, spiega il CEO Julien Tornare, significa ‘oblò’. Siamo una manifattura nata guardando verso l’oceano aperto. La tecnologia delle regate oceaniche sta progredendo alla stessa velocità della nostra attività di ricerca e sviluppo. Come poteva andare diversamente?”.

Il velista svizzero Alan Roura indossa il suo Big Bang Unico Sailing Team di Hublot a bordo dell’imbarcazione IMOCA 60 di Hublot che partecipa alla Vendée Globe, la famosa regata intorno al mondo senza scalo in solitario.

A testimoniarlo è stata la creazione del Big Bang Unico Sailing Team, che rappresenta il “meglio” che Hublot possa offrire per supportare le regate oceaniche:  il segnatempo indossato da Alan Roura è un’edizione limitata a 100 esemplari, con cassa in fibra di carbonio da 42 mm, impermeabile fino a 10 atmosfere, animato dal movimento di manifattura UNICO HUB 1280, con riserva di carica di 72 ore.

La filosofia di vita di Alan Roura, giudicato il “più esperto della sua generazione”, già vincitore di due Vendée Globe e detentore del record nella traversata del Nord Atlantico, è molto affine a quella di Hublot: In Svizzera, abbiamo tutti una certa idea di cosa costituisca performance, precisione e impegno. Non sono uno che si adagia sugli allori. Dare troppo per scontato tutto è una strada sicura verso il fallimento. Voglio spingermi oltre, superare gli altri e, soprattutto, superare me stesso”. Ora la cronometro è ufficialmente iniziata per Alan Roura, che ha davanti a sé circa 45.000 chilometri di onde, vento e correnti. Con la sua esperienza, veleggerà verso coordinate leggendarie come Capo di Buona Speranza, Capo Leeuwin e Capo Horn, compiendo ancora una volta l’impresa che solo 200 velisti sono riusciti a realizzare da quando l’evento è stato creato, 35 anni fa. “Il mio desiderio per questo Vendée Globe è di poter condividere la gioia di essere in mare con il mio team, i miei partner e tutti gli svizzeri che mi seguono. Sì, ci saranno difficoltà, alti e bassi, colpi di scena. Fa parte del gioco. Ma voglio concentrarmi sul positivo e dimostrare che il Vendée Globe è soprattutto una fantastica avventura umana!, ha dichiarato prima di salpare. Non possiamo che augurare a lui e agli altri temerari navigatori, buon vento!

Il Big Bang Unico di Hublot con il suo cinturino Rubber


Romano, appassionato di orologi fin dalla tenera età, vivo nel passato ma scrivo tutti giorni per Il Giornale e InsideOver, dove mi occupo di analisi militari e notizie dall'estero. Ho firmato anche sul Foglio, L'Intellettuale Dissidente e altre testate.

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